7. Tra cadute e pomiciate

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Capitolo 7. Tra cadute e pomiciate

Quando mi svegliai provai disperatamente a muovermi quando mi sentii improvvisamente soffocare. Dopo qualche secondo diedi una forte spinta a chiunque si fosse addormentato sulla mia schiena e esso cadde spiaccicato sul pavimento. "Porca troia!" Lo sentii imprecare. Era Eric. Poteva solo essere lui adesso che ci pensavo.

La sera prima avevo passato davvero una bellissima serata in compagnia dei miei due migliori amici, ma alla fine Tyler tornò a casa sua ed io e Eric andammo a dormire. Non avevo una camera degli ospiti o, per lo meno, ce la avevo, ma la usavo solo per buttarci dentro le cose che non mi servivano ed era inutilizzabile. Così dormimmo insieme e, non so come, lui finì sulla mia schiena schiacciandomi.

Mi sporsi verso il lato del letto dal quale era caduto e lo vidi mentre si toccava la testa dolorante. "Stai bene?" Chiesi io ridendo di lui e lui alzò lo sguardo verso di me guardandomi male.

"Davvero un ottimo buongiorno, Claire" Disse lui cercando di alzarsi in piedi. Quando ci riuscì mi ritrovai di fronte i suoi pantaloncini da ginnastica morbidi fin troppo rigonfiati su quel punto. Alzai gli occhi verso di lui che mi stava già guardando e lo guardai male. "Per la maggior parte dei ragazzi al mattino è così" Alzò le mani in sua difesa. "Per lo meno quando dormo con delle ragazze" Spiegò sorridendomi, ma io continuai a guardarlo male.

"Vai a farti una doccia, idiota. Possibilmente fredda" Dissi voltandomi dalla parte opposta. Lui prese le sue cose per vestirsi una volta finito di lavarsi e andò in bagno. Speravo solo che fosse veloce e non come Tyler che ci mette come minimo venti minuti al mattino.

Mia mamma non voleva che lui dormisse con me, infatti mi aveva detto di sgomberare la camera degli ospiti, ma io non l'avevo fatto. L'avevo convinta che lui era solo il mio migliore amico e che non mi avrebbe toccata con un dito. Probabilmente era ancora convinta che io fossi vergine, ma lasciamo perdere. Più tardi lo scopre, meglio è.

Ti rai fuori dalla mia cabina armadio i vestiti che mi sarebbero serviti per la giornata a lavoro e poi scesi in cucina per cominciare a preparare i pancakes che piacciono a Eric. Dopo pochi minuti sentii dei passi alle mie spalle e poi le sue mani si appoggiarono sui miei fianchi mentre mi lasciava un bacio umido sulla guancia. Aveva ancora i capelli bagnati, ma era già vestito. Jeans chiari e non troppo stretti con una maglia nera con il taschino bianco e le converse alte bianche. "Vai a lavarti, finisco io qui" Io annuii e mi diressi verso le scale.

Mi feci una doccia veloce, stranamente, e mi vestii con i pantaloni neri aderenti, una maglia bianca e larga ed un cappello nero. Non avevo voglia di vestirmi bene quel giorno, ma mi pettinai e mi truccai leggermente.

Presi una borsa che potesse starci bene e ci infilai dentro il necessario e divenne improvvisamente pesante. Controllai il cellulare e c'era qualche notifica.

-Penso che ti piacerà .xx- Da Harry. Che cosa?

-Finito il lavoro andiamo direttamente a casa tua per l'appuntamento, non puoi presentarti come una barbona ad Harry Styles- Da Tyler. Oh cazzo l'appuntamento! Non ci avevo più pensato ed ora Tyler mi aveva messo l'ansia. Come dovevo vestirmi? Una volta aveva detto che gli erano piaciute le mie scarpe, avrei dovuto mettere quelle? Non aveva mai detto nulla sui miei vestiti, forse non gli piacevano e quindi non aveva commentato per non ovvendermi. Forse avrei dovuto mettere quel mio vestito azzurro che non mettevo da moltissimo tempo, ma probabilmente avrebbe fatto a cazzotti con i miei capelli.

Incominciai a mangiucchiarmi le unghie mentre scendevo le scale per raggiungere la cucina dove Eric aveva già impiattato i pancakes con un ciuffo di panna, lo sciroppo d'acero e la frutta fresca. Avevamo davvero tutte quelle cose nel nostro frigorifero?

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