19. Your body is a wonderland

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Capitolo 19. Your Body Is a Wonderland.

"Piccola, ti devi svegliare" Sentii la dolce e roca voce di Harry chiamarmi. Mormorai qualcosa di incomprensibile e mi girai dalla parte opposta dandogli le spalle. "Hey, non puoi ignorarmi in questo modo" Disse afferrandomi la vita e tirarmi contro di lui. "Per quanto vorrei che non andassi a lavorare da tua mamma, tu ieri mi hai fatto promettere di trascinarti giù dal letto e mandarti a lavoro a calci" Disse facendomi sorridere.

"So che non ti piace mia mamma" Biascicai.

"Stavo provando a farmela piacere, ma dopo ieri non penso che ci proverò più" Ammise e non potevo dargli torto. Proprio per come mi aveva trattata il giorno prima avevo deciso di andarmene di casa. Non sarei stata tutto il tempo da Harry, anche se lui questo non lo sapeva ancora, ma avevo deciso di cominciare a cercare un appartamento tutto per me, in fondo ormai sono abbastanza adulta da essere responsabile e vivere da sola. Avrei fatto di tutto pur di non tornare a casa di mia mamma, ci sarei tornata solo quel giorno per recuperare un po' delle mie cose che mi sarebbero servite, ma per il resto nulla. "Non ti prenderò a calci, ma se non ti alzi arriverai in ritardo e credo che tua mamma non ci metterebbe né due né tre a licenziarti" Disse e anche su quello aveva ragione.

A quel punto sbuffai e mi alzai dal letto seguita da Harry. "Brava" Mi prese la mano e mi fece avvicinare a sé. Fece aderire il suo corpo al mio e i nostri nasi si sfioravano. Mi baciò la guancia e continuò a darmi tanti piccoli baci fino ad arrivare al collo e a quel punto strinsi le dita intorno alle sue braccia. "Hai la pelle d'oca" Sussurrò con voce profonda.

"Se continui così preferisco farmi licenziare che passare una giornata con mia mamma sapendo che a casa c'è il mio ragazzo che non fa altro che farsi desiderare" Sussurrai facendolo sorridere contro la mia pelle.

"Ci sono dei vestiti per te nella cabina armadio" Disse lasciandomi andare ed io corrugai la fronte.

"Hai speso altri soldi per me?" Chiesi e lui sorrise leggermente.

"Li avevo presi a Londra pensando che magari qualche volta saresti voluta rimanere da me per la notte senza preoccuparti del cambio per la mattina successiva" Spiegò grattandosi la nuca sapendo che non volevo che spendesse altri soldi per me, ma era un gesto troppo dolce da parte sua. "Ne posso prendere altri, visto che ora stai da me" Disse ed io non sapevo veramente con che parole dirgli che non volevo veramente rimanere da lui per tanto.

"No, no... Non preoccuparti, grazie per i vestiti, ma oggi vado a prendere le mie cose a casa di mia mamma" Dissi e lui annuì. "Per favore non spendere più soldi per me" Aggiunsi e lui sorrise senza parlare. Sapevamo entrambi che comunque prima o poi l'avrebbe fatto di nuovo.

"Vai a prepararti" Disse e io lo bloccai prima che potesse superarmi per andare a preparare la colazione e lo baciai velocemente sulle labbra. Poi mi diressi verso la cabina armadio e appena entrai vidi una parete piena di giacche, alcune eleganti, altre no, camicie dalle fantasie più strane e qualche paia di pantaloni. Non gli avevo mai visto indossare camicie del genere, probabilmente i cassetti erano pieni di magliette a maniche corte.

In fondo vidi una parte con alcuni abiti appesi, dei pantaloni e delle camicie evidentemente da donna, quella era la mia parte. Dopo aver controllato ogni capo presente presi una gonna grigia, una maglietta bianca e un cardigan color prugna, trovai un paio di tacchi  dello stesso colore e presi anche quelli. Dopo una doccia veloce mi vestii e applicai solo un po' di mascara e di rossetto rosso, recuperai le mie cose mettendole nella borsa e poi scesi le scale con i tacchi in mano sapendo che se li avessi indossati sarei caduta.

Raggiunsi Harry che era in cucina e vidi, però, che non aveva ancora preparato la colazione. "Hey..." Lo chiamai facendogli alzare lo sguardo dallo schermo del suo cellulare. Nel frattempo si era cambiato ed indossava una maglia dei Rolling Stones, blue jeans e stivaletti marroni.

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