9. Sei una stupida

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Capitolo 9. Sei una stupida

"Come stai?" Chiese con la sua voce roca attraverso il cellulare.

"Sono solo due ore che non ci vediamo, il mio umore non è cambiato più di tanto" Risposi io allora. Io ed Harry avevamo passato di nuovo il pomeriggio insieme, quella volta a casa mia. Intorno alle cinque di pomeriggio disse che doveva veramente andare o non sarebbe mai riuscito a preparare tutto quello che gli sarebbe servito il giorno dopo per il viaggio.

"Pensavo che forse nel frattempo fosse successo qualcosa che ti ha fatto cambiare umore" Rispose ed io alzai gli occhi al cielo.

"Be', te ne sei andato no?" Ci fu un attimo di silenzio.

"E?" Mi esortò lui a continuare. Mi morsicai il labbro inferiore guardando il soffitto bianco della mia camera da letto, avevo appena finito di cenare e Harry mi aveva chiamata quindi ero distesa sul letto a parlare con quel ragazzo, per il quale non avevo ancora una descrizione adatta.

"Penso che il mio umore sia leggermente peggiorato" Spiegai, sentii il rossore salire alle mie guance. "Non so cosa tu stia pensando in questo momento, ma non è così incasinata la mia vita, è davvero monotona a volte. Vado da Los Angeles a Londra ogni tre mesi, il viaggio per me è sempre straziante, ma poi un mese fa ho incontrato te e credo che quello sia stato il volo più brutto della mia vita" Ammisi e lo sentii ridere dall'altra parte del telefono. "E poi sono sempre distante da uno dei miei genitori e a volte credo che a loro non importi veramente di me, a loro interessa solo il lavoro, nient'altro. Da quando ti ho conosciuto non ho avuto quasi mai un attimo di pausa, io... Non so davvero come spiegare, prima ti detestavo e da un momento all'altro mi vieni a prendere a lavoro e mi porti in spiaggia, mi chiedi di uscire e mi scombussoli tutto. Non so se è davvero una cosa normale per le ragazze, io non- Non lo so, ma per me non lo è, io faccio fatica ad affezionarmi alle persone" Spiegai. "E oggi ho anche litigato con mia mamma, non le avevo mai detto nulla di simile prima, non sono neanche riuscita a guardarla in faccia a cena, mi sento in colpa. Poi, però, arrivi tu che ti sei preoccupato per me e mi fa davvero strano sapere che un'altra persona oltre a Ty e Eric si sia preoccupata per me. Non riesco a trovare un altro modo per dirlo, ma io mi sento meglio quando sto con te, capisci?" Tirai su con il naso asciugandomi una lacrima.

"Capisco, davvero. Ora stai meglio?" Chiese.

"Io... Credo di sì, sei un ottimo ascoltatore sai?"

"Okay, ma ora smetti di piangere per favore?" Chiese. "Se non la smetti vengo io da te" Mi disse con fare minaccioso, ma sapevo che stava sorridendo.

"Per me non è una vera minaccia" Dissi sorridendo. "Grazie veramente Harry"

"Non c'è di che, anche quando sarò a Londra puoi contare su di me" Disse facendomi sentire meglio anche se sapevo che non sarebbe stata la stessa cosa. Volevo veramente passare dell'altro tempo con lui come nell'ultimo mese, sapevo che la mia vita sarebbe ritornata alla normalità ed io non volevo.

Ad un tratto la porta della mia stanza si spalancò e vidi Eric cadere di faccia sul mio pavimento. "Porca troia Eric!" Esclamai spaventata. "Che cazzo fai?" Chiesi allora sporgendomi verso di lui. Lo vidi rialzarsi massaggiandosi una parte della fronte. "Stavi origliando!" Afferrai la prima cosa che mi capitò sotto mano, cioè un cuscino e glie lo tirai. Era fortunato che non ci trovavamo in cucina. "Vattene via!" Dissi ancora e lui si richiuse la porta alle spalle in segno di resa.

"Avvertimi quando avete finito, io vorrei stare un po' con te" Disse. Me lo immaginavo mentre parlava alla porta di camera mia come se fossi io.

"Va tutto bene?" Chiese allora Harry ed io alzai gli occhi al cielo.

Famous ||h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora