21. Qualcosa di sicuro

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Capitolo 21. Qualcosa di sicuro.

"Okay, non arrabbiarti" Disse Harry una volta usciti dall'ascensore che ci aveva appena portati all'ultimo piano, dove si trovava l'appartamento che Harry aveva deciso di mostrarmi. Dopo quella frase sapevo già che mi sarei arrabbiata. "Ne ho già pagato una parte" Borbottò davanti alla porta.

"Harry!" Dissi subito, ovviamente arrabbiata.

"Lo so, mi dispiace Claire, ma qualcun altro lo stava già per comprare, ma non era del tutto sicuro e se non avessi fatto così a quest'ora non saremmo potuti essere qui. Mi sembrava perfetto per te, allora ne ho pagato la metà" Spiego tirando fuori le chiavi dalla tasca posteriore dei suoi jeans. Scocciata presi le chiavi dalla sua mano e tentai di aprire la porta. "No, voglio farlo io" Disse lui riprendendosi le chiavi.

Prima di aprire la porta si girò verso di me e mi baciò velocemente le labbra facendomi sorridere. "Chiudi gli occhi" Sussurrò e così feci. Sentii il rumore delle chiavi girare nella serratura e poi la porta si aprì.

Aspettai che lui facesse qualcosa per guidarmi all'interno dell'appartamento e dopo pochi secondi sentii le sue dita sfiorare il tessuto della mia giacca fino ad arrivare alle dita delle mie mani. Le prese e ne baciò i dorsi e poi lasciò un veloce bacio sul mio naso facendomi sorridere ancora di più. "Attenta al gradino" Mi avvertì guidandomi nell'appartamento.

Provai a non inciampare nello scalino, ma come previsto non ci riuscii e lui mi prese al volo stringendomi al suo petto. Respirai profondamente ed il suo profumo mi inebriò i sensi. Avevo ancora gli occhi chiusi eppure non mi ero mai sentita così vicina a lui, in un certo senso. Potevo sentire il suo cuore battere nel petto, riuscivo ad immaginare il piccolo sorriso che si era formato sul suo viso per via della mia sbadataggine, sentivo le sue mani scivolare lungo la mia schiena finchè non mi strinse a sè. Mi baciò la testa e poi mi lasciò andare. Continuò a tenermi per mano facendomi avanzare di qualche passo.

Ad un tratto non sentii più la sua mano, riuscivo solo a sentire il rumore che le sue scarpe facevano contro il pavimento.

"Harry..." Sussurrai.

"Stai tranquilla, sono qui" Mi fece spaventare sussurrando vicino al mio orecchio. Mi strinse da dietro e poi mi baciò la guancia. "Ora puoi aprire" Sussurrò ancora e feci come aveva detto. Mi ritrovai davanti un'enorme vetrata che arrivava fino al soffitto. Ci trovavamo al centro di una grossa sala, non c'erano muri, era tutto un open space, a quanto pare a lui piaceva avere gli spazi aperti, contando che anche casa sua era fatta in quel modo. Davanti a noi avevamo la cucina, non troppo grande, ma neanche troppo piccola. Avrei adorato preparare la colazione tutte le mattine in quella cucina con la vetrata che mi permetteva di ammirare tutta la città.

Il pavimento era totalmente di legno molto chiaro, la cucina aveva gli sportelli rossi  e alcuni dettagli neri. Nella sala c'era un grosso divano in pelle bianca con una poltrona dello stesso colore. Una televisione di media grandezza era appoggiata su un mobile dello stesso legno del pavimento. Alla fine della stanza c'era una scala che portava ad un soppalco e subito mi mossi per andare a vedere quello che c'era di sopra. Probabilmente Harry era ansioso di sapere cosa stavo pensando, ma volevo vederlo tutto prima di dire il mio parere.  Salii velocemente le scale seguita da Harry e sul soppalco, proprio come stavo pensando, c'era un grosso letto matrimoniale, due comodini con una lampada su ognuno, c'erano delle varie cassettiere ed un armadio contro il muro.

Mi spostai sulla destra e entrai nel bagno che tutto sommato non era troppo piccolo, era grande il giusto per due persone. Tornai nella camera da letto e notai delle cose sulle lenzuola che prima non avevo notato. Mi avvicinai un po' di più e notai che erano dei petali. Alcuni neri e alcuni rossi. "Rose, sono petali di rose" Parlò Harry per la prima volta da quando avevo cominciato l'esplorazione dell'appartamento.

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