20. Sei impossibile

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Capitolo 20. Sei impossibile.

"Pensavo volessi andare a vedere alcuni appartamenti oggi" Disse Harry prendendo in mano uno dei biscotti che avevo appena sfornato.

"C'è la sfilata oggi, te ne sei dimenticato?" Chiesi mangiandone uno a mia volta.

"No, certo che no, ma tu mi hai detto che sarebbe stata questo pomeriggio e questa mattina immaginavo che saresti voluta venire con me a vedere qualche appartamento" Disse gesticolando un po' per poi dare un morso al biscotto. "Wow, è davvero buono!" Esclamò a quel punto ed io sorrisi.

"Non sono male in cucina" Ammisi io finendo di mangiare il mio biscotto.

"A che ora ti sei svegliata per riuscire a fare i biscotti e preparati?" Chiese lui giustamente. Harry si era appena svegliato ed erano più o meno le otto del mattino.

"Erano le sei quando ho guardato l'orologio, non so come mai, ma non riuscivo più ad addormentarmi" Spiegai per poi girarmi verso il frigorifero ed aprirlo per cercare un succo di frutta.

"Prendi quello all'ananas, piccola" Sentii la sua voce alle mie spalle. Quando lo trovai, lo presi e presi anche due bicchieri. Ne diedi uno a lui e riempii sia il suo sia il mio. "Sei un po' nervosa?" Chiese prima di bere un po' di succo.

"Già" Risposi annuendo. "La sono sempre quando c'è una sfilata, praticamente la organizziamo io e Tyler, se qualcosa va storto è quasi del tutto colpa nostra" Spiegai e lui appoggiò una mano sulla mia accarezzandola dolcemente.

"Andrà tutto bene, lo sai" Mi rassicurò ed io annuii. "Comunque sei davvero sexy vestita quasi tutta di nero" Ammise facendomi l'occhiolino ed io sorrisi. Stavo indossando un paio di pantaloni a righe verticali bianche e nere, una camicia nera ed una giacca dello stesso colore con un paio di tacchi rossi. Qualcosa di rosso l'avevo sempre, era il mio colore preferito.

"Devo andare" Ammisi. "Mi puoi accompagnare?" Chiesi e lui scosse cautamente la testa.

"Non posso, devo fare delle cose e ho l'ispirazione per buttare giù qualche verso, ti lascio le chiavi della macchina" Disse alzandosi in piedi ed andando verso il tavolino della sala. A quel punto sbarrai gli occhi. Non sarebbe stata una buona idea, assolutamente no. Afferrò le chiavi della Mercedes e poi si girò verso di me.

"Harry..." Parlai. "Non credo che sia davvero una buona idea" Ammisi e lui aggrottò la fronte.

"Perchè? Mi hai detto che hai la patente, no?" Chiese sedendosi sullo stesso sgabello di prima.

"Sì, ma è quasi un'anno che non guido" Spiegai allora lasciò immediatamente le chiavi sul bancone e si alzò di nuovo.

"Ti lascio l'altra macchina, allora. Non voglio rischiare che mi rovini la Mercedes" Sorrise lanciandomi le altre chiavi che io presi al volo lanciando in aria il biscotto che avevo in mano.

"Non ci posso credere! Mi hai fatto cadere il biscotto sei uno stronzo!" Dissi subito mettendo il broncio.

"Ti sto lasciando una delle mie macchine e non guidi da un anno, direi che un biscotto non vale tanto quanto questo" Disse tornando verso di me. Superò il bancone e si mise davanti a me. Improvvisamente mi strinse a sè e non mi diede neanche la possibilità di scappare. Più mi dimenavo meno riuscivo a muovermi. "Mi perdoni per il biscotto?" Chiese quando cominciai a picchiarlo sul petto.

"Se mi lasci andare sì!" Strillai allora lui mi lasciò andare. Lui sorrise continuando a guardarmi in viso. "Cosa c'è?" Chiesi io.

"Niente, sei buffa" Parlò appoggiando una mano sulla mia guancia e accarezzandomi lo zigomo con il pollice. "E distratta, maldestra, un po' svampita" Aggiunse ed io alzai gli occhi al cielo scostando la sua mano dalla mia faccia. "Hey... Ma ti amo" Disse in sua difesa ed io lo abbracciai appoggiando il viso sulla sua spalla.

Famous ||h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora