|| CAPITOLO 8 ||

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L'accoglienza che ricevette tornata a casa fu più calorosa che mai. Narcissa, che ormai la trattava come se fosse sua figlia, l'abbracciò tenendola stretta a se mentre guardava di sottecchi il figlio che sembrava perso nella donna che stava tenendo tra le braccia. Che avessero fatto pace?
Persino Lucius non si risparmiò, abbracciò anche lui la nuora contento di averla nuovamente a casa dopo tutti quei giorni. Anche Bibbi accolse calorosamente la Lady, portandole un piccolo mazzo di fiori raccolto in giardino.

Dopo i vari saluti tornò al fianco di Draco che le sorrise amorevolmente, permettendo alla madre di fare la sua domanda. «Allora voi due? Siete ancora in disputa?»

Entrambi sorrisero rendendosi conto che la loro vecchia disputa sembrava ormai solo un ricordo lontano e con lo sguardo rivolto alla donna Draco rispose. «Tornato tutto come prima madre. Siamo solo più felici e...» prima di continuare si scambiò uno sguardo d'intesa con sua moglie, per raccomandarsi che fosse d'accordo nel rivelare l'evolversi della loro relazione. «...e innamorati» proseguì dopo il suo assenso. La madre strillò elettrizzata, finalmente quei due testoni si erano resi conto di quanto fossero uniti, sperò in cuor suo nell'arrivo di un piccolo o di una piccola, insomma, voleva diventare nonna.

«Hermione starà a casa in questi giorni e cari i miei genitori, vi assegno il compito di controllare che la signorina qui presente non faccia troppi sforzi.» ordinò serio.

«Consideralo fatto, figliolo.» acconsentì prontamente Lucius bevendo un sorso di Whisky.

«Draco non mi servono i baby-sitter. So badare a me stessa.» si irritò lei.

«Baby che?»

«Baby- oh lascia perdere! Comunque non ho bisogno che i tuoi restino in casa a controllarmi, prometto di non fare sforzi se ti fa stare più tranquillo, ci sarà anche Bibbi.» provò a convincerlo.

«Voglio vedere, il Medimago è stato più che chiaro.»

Dopo una lunga discussione sul suo benessere, la famiglia Malfoy venne invitata da Bibbi in sala per consumare la cena, che a differenza delle ultime era stata molto più movimentata, ed una volta conclusa la ragazza si congedò subito, volendo concedersi una rinfrescata.

Salì in camera prima di Draco e subito si fiondò in bagno per una doccia. Una volta vestita, fresca e pulita andò diretta nella cabina armadio scrutando uno ad uno i vestiti che possedeva per scegliere quello da indossare. Quando anche lui la raggiunse, la trovò a contemplare cinque abiti appesi al muro. «Ma che stai facendo?» chiese scrutandola confuso.

«Sto scegliendo cosa mettere per domani.» rispose lei con nonchalance.

«Domani? Che devi fare domani?» domandò sedendosi alla fine del letto.

«Per lavoro.» disse ovvia.

«Guarda che non stavo scherzando quando dicevo che non ci saresti andata.» le disse risoluto.

«Ah no?» chiese girandosi con una faccia da cucciolo bastonato. «Ma Draco, io non so stare senza fare niente!» rispose tornando a guardare gli abiti.

«Ma io come devo fare con te?» disse ironico sogghignando.

Lei si voltò nuovamente verso di lui con un sorriso. «Niente.» affermò buttandosi tra le sue braccia e sedendoglisi in grembo. «Non puoi fare assolutamente niente.» terminò ridendo nella sua spalla. Lui la strinse forte a se nascondendo il volto tra i suoi ricci, inebriato dall'odore che gli era stato negato per due settimane.

«Mi sei mancato tanto.» sussurrò docile baciandogli la guancia. Draco la strinse un po' di più per poi ridacchiare leggermente spingendola a guardarlo in faccia.

Ubi tu, ibi ego - DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora