Chiuso in un sudicio bagno di un locale in cui la maggior parte delle persone erano drogate o sul punto di vomitare, e la musica assordante che rimbombava per tutto il locale.
Ma non era solo nel bagno, hai suoi piedi vi era una ragazza sconosciuta, di cui non ricordava il suo nome..L'idea di andare da solo con l'intento di "divertirsi" era andata a puttane. Aveva bevuto tutto ciò che quel barista gli aveva offerto, sperando di dimenticare ogni cosa, avere la mente libera, ma la cosa si era rivelata peggio di quello che era.
«Ti ci vuole ancora..molto?» disse con il fiatone pesante, le gote rosse, la fronte sudata..
«perchè così tanta fretta, tesoro?» tesoro? Ma chi cazzo ti conosce.«Perché non sei soddisfacente, per niente.» ghignò a denti stretti.
La ragazza sembrava essersi offesa, ed anche molto, perciò si alzò di colpo, non l'aveva nemmeno duro.
«Vai a farti fottere, stronzo!» Strillò con l'aggiunta di uno schiaffo.«ma vaffanculo..» sussurrò chiudendo il bottone dei jeans aperti.
Aprì barcollante la porta di quel bagno, a malapena si reggeva in piedi, le uscite erano due, oltrepassare tutta quella gente appiccicosa e sudata, oppure uscire dal retro.
Scelse la seconda.Nel tragitto andò a sbattere contro un paio di persone, ma alla fine riuscì ad arrivare fuori "intatto", anche se non era la parola giusta per descrivere ciò.
Si sedette sul marciapiede, con le gambe dolenti.
Ora non sapeva nemmeno come avrebbe fatto a tornare a casa, non aveva un passaggio, in verità lo avrebbe avuto se solo quel ragazzo che lo aveva accompagnato non fosse in qualche parte di quella discoteca a qualunque cosa sia, a sballarsi. E sinceramente non aveva voglia di andarlo a cercare, forse se ne era già andato via.Prese il cellulare, andando sulla rubrica dei numeri. Chi poteva chiamare a mezzanotte passata? Avrebbe potuto chiamare Luigi, ma non aveva la patente, Luca pure, Alex..ma le possibilità che lui si alzasse a quell'ora solamente per venirlo a prendere da un locale così distante da casa sua erano basse. Del tutto basse.
Lo chiamò ugualmente, ma dopo tre squilli smise, dato che non dava segni di vita, anche perché teneva sempre il silenzioso.
Rimaneva solo una persona.. ma no. Non lo avrebbe fatto, non esisteva, non era un bambino c'è l'avrebbe fatta benissimo a piedi.
Sì, così ti fai investire?
Allora avrebbe trovato qualcuno che gli desse un passaggio.
Troverai uno stupratore al massimo.
Si morse il labbro facendo tacere quell'odiosa vocina.
Il suo pollice tentennava a cliccare quel numero,
«Mattia non farlo, non devi farti vedere in queste condizioni da lui.» si ripetè nella sua testa, ma sembrava non funzionare, perché pochi secondi dopo si ritrovò a cliccare quel numero.Squillò solamente, non rispose.
Ok, perfetto sarebbe rimasto su quel marciapiede fino al giorno dopo.
Passò una decina di minuti a torturarsi le mani.
Ma il vibro del suo telefono lo tradì, guardò alla velocità del flash chi fosse.
Era Christian.
Ora doveva solo rispondere..oppure far finta di niente.
«Pronto?» cercò di nascondere la voce biascicata.
«Matti, perché mi hai chiamato a quest'ora? Stai bene?» capì che l'avesse svegliato, si sentiva in colpa per aver interrotto il suo sonno.
«ti ho svegliato? Mi dispiace, se vuoi riattacco..»
«ormai mi hai chiamato, quindi ora mi dici che c'è.»
«ok..in verità volevo chiederti un..favore»
«un favore?»
«sì..se potessi venirmi a prendere, sono rimasto senza passaggio hai piedi di una discoteca..»
«È cosa ci fai in discoteca!? Avevi detto che saresti andato da un tuo amico»
«infatti ci sono andato..poi però abbiamo deciso di venire qui..in teoria lui dovrebbe riportarmi a casa, ma non so dove sia finito..»
«va bene, dimmi dove sei.»_
_Aspettò su quel marciapiede per più di dieci minuti, per poi vedere finalmente l'auto dell'amico, quest'ultimo appena lo vide accavallato sul marciapiede scese dall'auto,
«Mattia, ma sei ubriaco?» gli chiese aiutandolo ad alzarsi,
«io? Pff ma va» ma appena Christian si allontanò dal suo corpo, l'altro quasi scivolò a terra aggrappandosi nuovamente a quel corpo.«tu dici? Non riesci neanche a stare in piedi.»
«non fare la mammina» borbottò nascondendo la testolina nell'incavo del suo collo, perché doveva essere così appiccicoso?
Perché voleva cogliere ogni attimo per fondersi con la pelle del moro?«Dai staccati e sali sulla macchina» avrebbe voluto ribattere ma non ne era nelle condizioni.
Dopo che furono entrambi nella macchina, il moro inziò a guidare, sotto lo sguardo di Mattia.
«mi dispiace per averti fatto venire fin qui..non sapevo chi altro chiamare..» commentò dopo poco,
«hai fatto bene a chiamare me»
«ti voglio bene chri» tendeva sempre a mostrare il suo lato più dolce quando beveva più del necessario, e molte volte questa cosa inteneriva il maggiore.«anche io bimbo» capitava poche volte che Christian lo chiamasse con nomignoli dolci, ma quando lo faceva, Mattia si teneva costretto a fingersi offeso, ma in quel momento sentì solamente lo stomaco sotto sopra.
Appoggiò istintivamente la mano sopra quella del corvino, che l'aveva posata sulla leva di cambio, sentì i brividi che provocò all'altro, ma non disse nulla.
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_Erano arrivati davanti alla casa del biondo, ma si era addormentato come un bambino sul sedile, Christian sorrise addolcito a quella visione, le ciglia lunghe estese, le labbra dischiuse, r il nasino arricciato, gli dispiaceva svegliarlo, ma doveva.
«Matti..svegliati» iniziò a smuoverlo, il minore mugugniò qualcosa, aprendo gli occhioni azzurri,
«Chri non voglio alzarmi» si lamentòIl più grande tra i due fu "costretto" a prenderlo in braccio, Mattia a quel tocco si strinse di più a quel corpo, se potesse sarebbe rimasto in quella posizione per il resto della sua vita.
Christian aprì la porta di casa del più piccolo, che fortunatamente era già aperta.
Non vi era nessuno in salone, probabilmente dormivano tutti, cercò di stare attento a non far rumore mentre andava al piano di sopra dove vi era la camera di Mattia.Si chiude la porta alle spalle, facendo sdraiare il ragazzino sul letto.
«Matti, devi cambiarti, puzzi di alcool» disse poi,
«non ho voglia.. fallo tu» e davvero, quello non era il momento di flirtare.
«Mattia.»
«eh»
«fallo da solo»
«dai Chri! Non c'è la faccio da solo»L'altro sospirò, sfilando i jeans di Mattia, notando un piccolo particolare..
«Mattia..ti sei fatto una sega?» non era il momento di fare quella domanda..però ..
«Perché?» il diretto interessato arrossì guardando altrove.
«rispondi.»
«una ragazza mi ha fatto un..pompino» disse imbarazzato, anche se non l'avrebbe proprio definito 'tale'.E Christian quasi si spaventò del fastidio che provò a quella frase.
«e dimmi ..ti ha soddisfatto?» intanto gli sfilò la maglietta.
«no..l'ho mandata via a metà..»
«è perché l'hai fatto, piccolo?»
«Perché immaginavo qualcun'altro al suo posto..»
«chi immaginavi?..» stavano facendo nuovamente lo stesso errore. Forse con un pizzico di buon senso da parte del moro..«te..immaginavo te al suo posto.»
.𖦹.✫.✵.
Ciao! Eccoci al undicesimo capitolo,
e ovviamente i colpi di scena continuano..Ditemi cosa ne pensate di questo capitolo con un commento e una stellina!
All the love💕
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L'Amaro Tra Le Labbra//Zenzonelli.
Fanfiction«Te ne vai subito?» domandò poco dopo la ragazza lasciando un velo di delusione nelle sue parole. «Cosa ti aspetti? Lo sai che non accadrà più? Questa è la prima ed ultima volta.» il suo tono non emetteva repliche, era deciso e freddo. ~ Eccomi con...