12.

2.2K 134 209
                                    

Christian si stava torturando le pellicine delle dita, con il cervello che stava per andare in surriscaldamento.
Mattia non era venuto a scuola quel giorno, dicendogli per messaggio che dovesse smaltire la sbornia. E forse era meglio che quel giorno non ci fosse, altrimenti sarebbe impazzito solo nel guardarlo. La sera precedente quando Mattia gli aveva fatto quella confessione estremamente eccitante era ritornato a casa con un erezione tra le gambe, se doveva essere sincero lo avrebbe fatto, se solo il ragazzino fosse lucido.
Ma non lo era affatto, perciò lo aveva salutato con un bacio sulla fronte, dicendo "stai delirando, vai a dormire." Ed era un bene che mantenne il buon tatto, altrimenti avrebbero rifatto lo stesso errore, portandoli a separarsi nuovamente.
Anche se quello che avevano una volta non sarebbe mai ritornato, ora si guardavano in modo diverso.

Anche se in verità nessuno dei due aveva visto l'altro come una sorta di fratello. Qualcosa che oltrepassava il limite della fratellanza.

«Stefanelli! Può rendere anche la classe partecipe dei suoi sogni?» la voce stridula della professoressa di storia lo fece sussultare, creando una piccola risatina tra i banchi.
Alzò a malavoglia la testa dal banco.
«Preferirei di no..»
«Se non vuole ascoltare, può benissimo uscire dall'aula.» disse alternandosi, ed il corvino prese le parole alla lettera, raccolse le sue cose sparse per il banco, per poi uscire sotto lo sguardo indegnato della professoressa. Non aveva voglia di subirsi lo sfogo della Bianchi ciclata.


Mentre passava frettolosamente per i corridoi, andò a sbattere contro qualcuno, cadendo a terra.
«guarda dove cammini!» Sbottò alzando gli occhi sulla figura, era una ragazza, non l'aveva mai vista prima d'ora.
«m-mi dispiace..non l'ho fatto apposta..» Balbettò dispiaciuta, mente gli offriva una mano per aiutarlo ad alzarsi, ma la rifiutò alzandosi da solo.
La osservò per bene, era più bassa di lui di qualche centimetro, possedeva una coda di cavallo che gli arrivava fino alle spalle, due occhi verdi a contornarle il viso, ed un vestitino azzurro che si addicceva perfettamente a lei.
Oggettivamente era molto carina..si pentì di averla trattata in modo così brusco.

«tranquilla, mi scuso io per essere stato così antipatico, sei nuova qui?» domandò poi, la ragazza annuì con le guance leggermente arrossate,
«Sì, sono qui da una settimana, ho dovuto trasferirmi per gli studi di mia sorella.» gli spiegò gesticolando varie volte,
«E come ti chiami?» chiese nuovamente, «mi chiamo Alice..»
«Christian, piacere» le conservò un sorriso a trentadue denti, che contagiò pure la ragazza,
«ora devo andare, ciao Christian, è stato un piacere conoscerti.» il ragazzo la salutò con la mano, vedendola andar via.

Notò solamente dopo che la ragazza aveva fatto cadere qualcosa dalla sua mano, era una specie di foglio piegato in due, lo raccolse aprendone il contenuto.

Il numero di telefono.

_
_

Era a gambe incrociate sul letto, mentre sfogliava le pagine di un fumetto della Marvel, non aveva nulla di meglio da fare, e non aveva smesso nemmeno per un secondo, a pensare a quello che aveva detto ieri. Era uno stupido, un grande stupido.
Quella parole lo avevano aiutato a scavarsi la fossa da solo. Continuava a pensare a cosa avesse pensato Christian in quel momento, forse era arrabbiato con lui, era da quella mattina che non aveva sue notizie, che lo stesse ignorando?

Doveva sempre commetere qualche cazzata, doveva darsi una regolata. Guardare altre persone al di fuori del suo migliore amico, ma sembrava risultare fin troppo difficile.

Ed ovviamente come il più grande dei sottoni afferrò il cellulare soffermandosi sulla sua chat, non riusciva a stargli lontano, nemmeno virtualmente.

<Mio Chri ♥︎>

L'Amaro Tra Le Labbra//Zenzonelli.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora