15.

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No, Mattia non ne poteva più di continuare così.
Continuare a cadere nelle trappole di Christian, alle sue paroline dolci, allo sguardo che gli rivolgeva ogni volta che si trovavano ipoteticamente soli.
Lui aveva già una ragazza, doveva decidersi, cos'era realmente per Christian? Beh non lo sapremo mai, perché quel ragazzo è un fottuto mistero, nonostante lo conosca da più di dieci anni.

Dopo essersi sciolto per quella frase, indurì lo sguardo, era patetico.

«Christian smettila di fare il finto 'sentimentale', questa frase l'hai detta anche ad Alice? O che ne so a Sofia?» pronunciò quelle frasi infliggendo il suo sguardo più duro e freddo che potesse rivolgere al moro, che inizialmente fu sorpreso per quella reazione.

«Piccolo, ma che stai dicendo? La mia frase era unicamente per te, non direi mai una cosa del genere ad Alice o alla mia ex» Ah ok..cioè okey, mi sembra una cosa normale dire una cosa del genere al proprio migliore amico, ma non alla propria fidanzata.

«Anche le tue fidanzate le chiami "piccole"?»

«No..ma-»

«Ma un cazzo. Christian, ti senti mentre parli? No, perché sei ridicolo.» senza più degnarlo di uno sguardo si alzò in piedi, raccogliendo il suo zainetto che stava accanto a quello del maggiore.

«Ehi, ma dove vai!» l'altro si alzò a sua volta,
«Il più lontano possibile da te.»

«Mattia, non andartene!» l'altro riuscì a sfiorare leggermente il braccio del biondo prima che lui si scostasse.

«Altrimenti? Farai come l'altra volta, mi afferrerai per un braccio cercando di baciarmi?» Christian era sopraffatto, non si immaginava una sbottata così improvvisa da parte del biondo.

«Potrei farlo» l'aveva detto sul serio? Se pensava di risolvere le cose così, stava andando sulla strada sbagliata.

«Ah sì? Pensi che sia il tuo burattino? Vuoi utilizzarmi solo quando ti pare e piace, pensando sempre e solamente a te stesso.»

«È questo quello che pensi di me? Che io ti uso? No, non lo mai fatto, perché ogni volta che io volevo, lo volevi anche tu, tu di più. Quasi lacrimavi, perché tu sei pazzo di me, non ti è mai piaciuta mia sorella, nemmeno Simone. È se vai a letto con qualcuno pensi a me. Mattia io non ti manipolo, sei tu che mi fai uscire fuori di testa, qui il burattinaio sembri tu, non io.»

Addirittura. Rigirava la frittata.

Forse in una piccola parte aveva ragione, forse. Ma non era nella posizione di dire certe cose.

Mattia a quel punto avanzò verso di lui.

Ed il palmo della sua mano fredda si schiantò contro la guancia liscia del corvino.

Un sonoro "pam" rieccheggiò in mezzo a quel campo d'erba.

L'altro fu sorpreso portandosi una mano sul punto colpito.

Se lo meritava.

Lo guardò dritto negli occhi, con uno sguardo indecifrabile per il moro. Ed era strano, Mattia per lui era come un libro aperto, ma sembrava essersi chiuso.
Dopo avergli lasciato il segno lucido della sua mano, parlò.
«Allora dimmi perché stai con tutti tranne che con me. Penso di sapere il perché, il perché è che sei un fottuto codardo, che a paura di provare reali sentimenti per una persona, per il suo migliore amico. Ma se vuoi continuare così, accomodati pure, ma sappi che per me tu non esisterai più.»

Lacrime di rabbia iniziarono a scivolare da quei due occhioni azzurri, che Christian amava tanto, vederlo stare così male per lui, era brutto, dannamente doloroso.

L'Amaro Tra Le Labbra//Zenzonelli.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora