CHAPTER FOUR

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before i tell a lie,won't tell you nothin'any time i got you,girl you my possession(Future - My collection) ❓❗

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before i tell a lie,
won't tell you nothin'
any time i got you,
girl you my possession
(Future - My collection)

❓❗

2019.

« Dovresti esprimerti di più ».
Aveva detto Han Ji-sung; allora aveva avuto forse quattordici anni.

« Sei troppo chiuso ».
Aveva affermato in seguito, guardando il ragazzo accanto dritto negli occhi.

« Lo so ».
Aveva semplicemente risposto quell'altro; era Lee Know.

E Han Ji-sung aveva proseguito: « Come farai a fare amicizie? »

« È da tre mesi che stiamo accanto; non mi hai mai detto nulla, non mi hai mai chiesto l'ora o detto una stronzata ».

Il quattordicenne Min-ho, invece, aveva semplicemente taciuto quel mercoledì.
Era stato il venti aprile.

E giovedì era accaduto dell'altro tra i due.

« Potevi parlare di più... »

« Te l'ho già detto ieri: devi esprimerti di più ».
Sorrise Ji-sung, guardando l'altro ancora una volta negli occhi color avellana.

Se Min-ho, il ragazzo la cui chioma veniva screziata dal colore carico di ottimismo, era così, era anche grazie a Ji-sung.

Nel primo anno di scuola secondaria di secondo grado, Lee Min-ho si era preso una cotta per Han Ji-sung.

Eppure il suo carattere era stato in stridente contrasto con quello di lui, di Ji-sung.

Cosa accadeva tra i banchi di scuola durante il mese di aprile di quell'anno?

Il vento di primavera passava per un pertugio della finestra e il quattordicenne di allora contemplava la locandina di un treno vuoto e assiderato sul muro alla sua sinistra e subito dopo sospirava fiocamente, anche sommessamente, e sperava che in giro non si sapesse affatto del suo turbamento spirituale.

Talvolta si sentiva ronzante, e anche assordato.
E talvolta annaspava cercando aria.

Si era preso una cotta per Han Ji-sung.
Per quello che anche allora era un puttaniere.

Per un ragazzo timido e tanto chiuso in sé stesso, la cotta aveva avuto tanti lati negativi.
La cotta lo aveva come infettato.
Troppe palpitazioni dell'umore, troppi batticuori, tanto inattesi e brevi, e soprattutto troppi scoppi di dopamina avevano fatto preferire al ragazzo addirittura di essere affetto dal morbo di Parkinson piuttosto che essere cotto del compagno di classe.

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