CHAPTER TEN

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if he was a winnergirl, you wouldn't haveto worry 'bout a damn thing(Brent Faiyaz - What you heard)

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if he was a winner
girl, you wouldn't have
to worry 'bout a damn thing
(Brent Faiyaz - What you heard)

❓❗

« Cazzo, va' piano! Piano, Min-ho! » sbottò a dire, « Lo sai che è la mia prima volta da bottom... »

« Sei così stretto, Ji-sung. Mm... »

Ji-sung fu colto da un fioco imbarazzo.

« È vero ».
Ridacchiò il maggiore.

Erano le sei e trentasette del pomeriggio e, come pattuito, i due amici stavano girando un sex-tape per guadagnare qualcosina su OnlyFans.

Si trovavano nella stanza del più piccolo, di Ji-sung, ed erano soli perché, chi sa per quale assurdo motivo, i genitori si erano assentati durante quelle ore in cui i due ragazzi avrebbero studiato la biologia da capogiro e la tanto menzionata riproduzione sessuale.

Stavano riprendendo il tutto con l'iPhone di Ji-sung.

Min-ho aveva deciso di usufruire sciattamente di qualche aggeggio erotico che il più piccolo aveva comperato al sexy shop della bella mora: The art of love.

Ji-sung, dunque, era disteso sul letto con la schiena che aderiva al morbido materasso, tra lenzuola di lana cardata del colore della forsizia, a gambe semi nude e aperte.
Min-ho, d'altro canto, gli stava sopra e si insinuava costantemente tra le sue gambe per la minima e più capricciosa voglia: che fosse per un bacio o per qualche carezza.

I boxer di Ji-sung si trovavano all'altezza dei suoi piedi e questi addosso aveva solo una canottiera bianca.
Min-ho, invece, portava una sottile maglia di cotone nera e aveva ancora addosso i boxer a coprirgli l'intimità dalla delicata erezione.

I termosifoni in ghisa erano accesi quegli ultimi giorni di gennaio.
E i ragazzi si trovavano sotto una cappa di calore sia del calorifero che dei loro respiri stuzzicati.

Il maggiore, dopodiché, senza alcun preavviso, ficcò due delle sue affusolate falangi dentro all'apertura anale del moro.
E compì i gesti dello sforbiciare all'interno delle pareti del canale del retto, spingendo le dita sempre più a fondo con una lentezza straziante ma cauta.

« Cazzo...! » il moro inarcò la schiena alla subitanea presenza di ben due dita all'interno di sé.

« Inizialmente fa male, ma vedrai─ »

« Fa male? Sto morendo, bro... »

« Morirai per una buona causa allora ».
Sorrise Min-ho.

E aggiunse, poi, « Cingi la mia schiena con le tue gambe, starai più comodo e il tutto sarà più piacevole ».

« Okay... » e così Ji-sung fece.
Le sue gambe erano attorcigliate alla schiena del più grande, intanto che quest'ultimo continuava a provocargli gemiti e sospiri di piacere con le due lunghe dita.

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