"Ahia. Cazzo mi fai male così." Hero si lamenta mente io cerco di pulire e disinfettare le sue ferite.
"Che cazzo Hero, sta zitto." Sussurro girandomi verso la porta della mia cameretta vedendo se fosse entrato qualcuno.
Ovviamente ho trovato mia madre, mio padre e mio fratello dormire. Non li ho svegliati. Non voglio spaventarli, quindi Hero sta qui solo per poco tempo, così non correrò rischi.
"Ti brucia ancora l'acqua ossigenata?" Trattengo un sorriso cercando di non guardarlo in faccia, ma sott'occhio vedo che sta sorridendo.
"Diventavi un piccolo diavolo quando dovevi metterla... un assatanato!" Rido di gusto continuando a tamponare sul suo viso."Già. Era ed è l'unica cosa che mi fa male." È una battuta, ma posso sentire che la sua voce ha una macchia di tristezza e rabbia.
Si riferisce alla sua famiglia. Lo sento.
"Tu invece? Lo soffri ancora?" Dice guardandomi e tornando a sorridere.
Il suo sorriso non lo cambierei con quello di nessun altro.
"Che?" Ridacchio.
"Il solletico." Le sue mani finiscono per punzecchiare i miei fianchi e d'istinto appoggio le miei mani sulle sue per provare a spostarle.
"Stronzo che non sei altro! Hero! Basta ti prego!" Cerco di fare più silenzio possibile, ma lui me lo rende difficile.
"Che cazzo Josephine, sta zitta." Scimmiotta imitando le mie parole.
"Brutto stronzo!" Lo spingo facendolo sedere sulla sedia girevole della mia scrivania. "Oh! Così vedo meglio..." dico continuando il mio lavoro.
"Non ricordavo che tu dicessi tutte queste parolacce signorina." Non trattiene un sorriso, mi guarda negli occhi facendomi ridere.
"Ho cambiato le mie abitudini." Rispondo semplicemente. "Ho persino scoperto come si fanno i figli."
So che si ricorda di questa conversazione... è l'ultima che abbiamo avuto ed è stata davvero importate per me.
"Ah si? Basta un bacio?" Sospiro di sollievo quando capisco che ricorda tutto.
"Non proprio." Ridacchio ricordando la mia ingenuità.
Mi guarda complice sorridendo mentre vede che arrossisco. Cerco di guardare altrove, mettendo altro disinfettante sul dischetto di cotone.
"No! Basta cazzo! È una tortura!" Fa finta di piangere bloccando i miei movimenti.
"Smettila di fare il bambino, hai 19 anni cazzo, ti sei preso a botte e ora quello che ti fa male è un po' di disinfettante?" Ridacchio prendendolo in giro.
"Smettila." Trattiene a stento una risata.
"Come mai ti sei ridotto così?" Chiedo semplicemente, buttando nel cestino il dischetto di cotone.
"Avevi ragione. Ci siamo presi a botte." Alza le spalle come se fosse niente.
"Chi?" La mia voce risuona terrorizzata, e una parte di me già sa che è stato Alex. "Alex?" Chiedo non riuscendo a stare zitta.
"Alex? Come mai dev'essere stato lui?" Anche Hero ora sembra terrorizzato.
"Perché non dovrebbe? Ho sentito in giro che non andate molto d'accordo. Non sono sorpresa." Dico molto diretta.
"Che hai saputo?" Dice schietto.
"Tutto. Non nei minimi dettagli, ma so che litigate spesso." Evito di aggiungere il motivo dei loro litigi.
"Chi te l'ha detto?" I suoi occhi sono infuocati. Quasi non riesco a distinguere la pupilla dall'iride.
"Non- non ti interess-"
Finisco al muro alle mie spalle ed è lui, di fronte a me a bloccarmi. Alzo lo sguardo coraggiosa per sfidarlo. So che non reggerò molto. In questo momento lui, con quei segni sul viso, a pochi centimetri dalla mia bocca, non mi fa proprio ragionare lucidamente.
"Chi." Ripete solamente.
"Non ti interessa Hero." Rispondo con calma anche se so facendo una fatica enorme.
"Mi interessa. Dimmelo o non ti lascio andare. Stiamo qui tutta la notte." Scandisce bene l'ultima frase facendomi venire le farfalle nello stomaco.
Non so se è perché ho ancora in circolo l'alcol che ho bevuto prima oppure è lui che mi da alla testa, ma semplicemente rispondo: " chi ti ha detto che voglio che mi lasci andare?" Mi esce spontaneo un sorrisetto malizioso che subito mando via.
Sembra essere stupito quando alza il sopracciglio accennando un sorriso, anche lui. La sua lingua scorre con una lentezza soffocante sulle sue labbra. Sento che sto per svenire.
"Okay." Avvicina le sue labbra ad un soffio dalle mie stuzzicandomi. "Sicura?" La sua voce è rauca, sexy."Tu che dici...?" Lo prendo in giro facendo appena toccare le nostre bocche. "Io dico che si può fare." Sussurro schietta.
Quando penso che stia per commettere l'errore più bello della mia vita bussano alla porta.
Lui non si gira velocemente, anzi, prima di staccarsi da me si avvicina al mio lobo sussurrandomi: "c'eri quasi riuscita." Si lecca ancora le labbra allontanandosi immediatamente sedendosi sul mio letto.
"Avanti!" Quasi grido.
Jo con calma.
"Ho sentito delle voci, chi-" la mamma si ferma di colpo sui suoi passi.
"Hero?!" Sussurra stupita coprendosi la bocca."Ciao Elizabeth." Dice lui sorridendo alla donna in pigiama davanti a noi.
"Che ti è successo?" Dice notando che la ferita del labbro è ancora aperta e quella sul sopracciglio è abbastanza visibile.
"Niente di che... mi dispiace essere qui, so che-" Inizia lui.
"Non dire stupidaggini... ma Jo... potevi avvisami." Non si volta nemmeno a guardarmi per correre dal ragazzo di fronte a lei e abbracciarlo.
Questa scena mi mancava.
Angolo Autrice
Ma che cosa è appena successo? Ha cacciato fuori tutto la mia testa... sono stupita da me stessa😐
Spero vi piaccia! Alla prossima...
-c💙
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(S)conosciuti
ФанфикI loro genitori si sono conosciuti al college. Hanno passato i loro anni più belli insieme, facendo crescere i loro figli come dei fratelli. Andando avanti negli anni si riscontrarono diversi alti e bassi in questa amicizia che alla fine si definì '...