"Mamy sono a casa!" Poso le chiavi sul davanzale andando verso la cucina.

"Ciao! Com'è andata?" Chiede la donna bionda davanti a me.

"Benissimo! Ho preso una B a matematica e sono fiera di me." Rido facendo il giro della penisola per prendere un bicchiere d'acqua, lasciandole un bacio sulla guancia.

"Ho visto Hero." Dice secca. Come se dovesse liberarsi di qualcosa.

Cosa?

La guardo bloccando ogni mio movimento. Dice sul serio? Ecco cosa significa avere una fottuta casa vicino alla scuola.

"Ha ancora il motorino sai?" Sorride guardando fuori dalla finestra.

Cerco di non farmi notare, ma mentre butto la carta che forse avevo da 2 giorni nel giubbotto lo vedo. Parla spensieratamente con i suoi amici ridendo e tirando spintoni amichevoli.

"È cresciuto davvero tanto..." lo guarda sorridendo come non l'ha mai guardato prima.

Io so che mi nasconde qualcosa.

"Perché...?" Chiedo di punto in bianco.

"Perché cosa?" Si gira quasi sbalordita della mia domanda.

"Perché non è più presente nella mia vita? Perché avete allontanato la sua famiglia?" L'ultima domanda è più scandita, quasi a mo' di rimprovero.

"Josephine..." sospira superandomi e sedendosi sul divano rosso bordeaux del nostro studio.
"... va bene." Dice solamente.

"Va bene..?" Chiedo confusa della sua risposta.

"Si, sei abbastanza grande, ora, per capire." Sospira di nuovo. "George ci stava rovinando... sia come persone singole che come famiglia."

Ho sempre pensato che si trattasse di lui... non che lo vedevo pericoloso, ma sotto sotto sapevo che ci stava facendo del male.

Il padre di Hero è sempre stato presente nella mia vita, anche fin troppo.
Abbiamo sempre giudicato sua moglie Martha per aver voluto il divorzio, per poi essersi messa con un uomo solo sei mesi dopo. Quindi ora non capisco cosa c'entra lui.

"Ha iniziato con tuo padre, facendo arrivare, oggi, la sua azienda agli sgoccioli del fallimento. Poi ha manipolato me. Mi stava facendo allontanare sempre più da tuo padre, facendo credere alla gente che tra noi era finita. Non mi sorprende il fatto che stava riuscendo a fare realtà le sue menzogne."

Alcune cose nella mia testa si combinano. Il periodo tra i 10 e i 13 anni sono stati un inferno qui a casa. I miei genitori litigavano ogni singolo momento, ogni volta che si lanciavano sguardi. Io e Hero ci stavamo sorreggendo a vicenda... lui per il divorzio così violento dei genitori... io per il fatto che i genitori che volevano il divorzio li avevo a casa.

"Voleva che ci lasciassimo." Una lacrima le scorre sul viso e io subito sono pronta a sedermi vicino a lei e ad asciugargliela.

"Mamma..."

"Ti abbiamo fatto passare dei periodi bruttissimi, tesoro." Manda giù un singhiozzo strizzando gli occhi celesti che tanto amo.

"Lo so, ma non è colpa vostra." Cerco di sistemare la situazione.

"Non mangiavi più Josephine..!" Si lascia andare in un pianto liberatorio, e subito sono pronta ad accoglierla tra le mie braccia, come lei fa sempre con me.
"Mi dispiace che tu non possa avere un rapporto bello con Hero. So quanto ti piaceva in fondo." Gli scappa un sorriso mentre si asciuga le lacrime.

"Ehi! Non mi piaceva." Sorrido spingendola amichevolmente.

Ridiamo insieme guardandoci. Sembra che siano passati davanti a noi tutti i momenti trascorsi insieme, tutte le risate spontanee che abbiamo fatto.

"Ricordo..." sorride mordendosi il labbro. "... ricordo quando mi dicesti che non volevi nessun altro se non Hero. Che ti faceva bene." Ridacchiando aggiungendo:" avevi 6 anni ma eri già una poetessa."

Io rido si... ma infondo è solo perché non so cosa rispondere. Forse lo penso ancora: Hero mi ha fatto tanto bene.



Angolo Autrice
Lacrimuccia for me😂
Spero che anche questo capitolo vi piaccia! Alla prossima❤️
-c💙

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