Hero
Le nostre labbra stanno facendo magie su magie. Si muovono così in sintonia, che credo vadano per conto loro.
Le mie mani sono sui suoi fianchi, mentre lei è seduta su di me da ormai minuti.
Avevo bisogno di assaggiarla e non me ne sono mai reso conto, pensavo che tutte potevano donarmi quello che lei ora sta facendo al mio corpo; lo sta riempendo di farfalle, come se fosse il mio primo bacio.
Ma in fondo lei lo è e lo è stato.
Certo se ne sono susseguiti diversi ma nessuno è da considerare primo, se non quel bacio innocuo di sette anni fa.
Proprio mente penso questo mi tornano in mente le scorse due ore.
Maja.
Io sto uscendo con Maja.
"Jo..." dico facendo finire il nostro lunghissimo bacio. "...aspetta."
Mi guarda con quegli occhi da cerbiatto e mi verrebbe voglia di mangiarla di nuovo.
Ma non posso. Sarebbe tradire la fiducia di Maja e in un certo senso tradire lei e il suo rispetto. Io non sono come mio padre.
"È troppo?" mi porge quella domanda come se fosse spaventata. Sorge spontanea e quegli occhi da cerbiatto ora sono impauriti, come se qualcuno le avesse puntato addosso la luce dei fari abbaglianti.
"No... anzi. Amo tutto questo." le sorrido accarezzandola. "Ma sono stupido. Non posso..." dico facendole aggrottare le sopracciglia.
"Com- perchè?" dice frettolosamente.
"Io... devo prima chiarire delle cose con una ragazza." dico non scendendo troppo nei dettagli ma facendole capire che fino a poco fa ero sicuro di essere libero. O meglio... che il mio cuore fosse libero.
"Spiegati..." dice solamente nascondendo, ora, lo stupore.
"Sto uscendo con una ragazza. Si chiama Maja e lei è una amica di Elif." dico solamente.
"Elif?" chiede.
"Si, si è trasferita non troppo tempo fa per fare l'anno all'estero in Italia. Con lei c'è questa sua compagna che viene da New York e che noi ragazzi abbiamo conosciuto circa sette mesi fa. Con questa Maja mi sono subito trovato bene, una notte è successo e abbiamo deciso di frequentarci nonostante la distanza... e sono ormai cinque mesi che parliamo su FaceTime. Ieri è tornata qui e abbiamo deciso di andare a questa festa." dico tutto molto attentamente. Non voglio ferirla.
Non risponde, ma mi guarda con attenzione. So che sta macinando talmente tante cose nella sua testa che ora si sta confondendo da sola. Lo immagino.
"Ehi... non correre." dico accarezzandola e avvicinandomi per baciarla.
"No..." sussurra appoggiando mano sul mio petto per fermare i miei movimenti. "Non è giusto." continua.
"Ma io- Sistemo tutto. Promesso. Le dico che mi sono sbagliato e che non sono pronto a lasciarti andare ora che ti ho ripres-"
"No. Non lo farai. Non puoi permetterlo, e neanche io posso." dice quasi ferita.
"Cosa...?" la guardo confuso aggrottando le sopracciglia.
"Vi siete frequentati per più di sei mesi, lei ti piace e viceversa e in più avete già scopato e anche dal vivo da quello che ho capito... e ora le dici che sono risorta io e che vuoi me? No. Non è giusto." dice decisa con la voce incrinata.
"Jo..." lascio la frase in sospeso a mo' di supplica.
"Hero... anche a me fa male, ma questa cosa non va bene. Quella ragazza oggi stava solo aspettando te, magari lo stava facendo da non so quanti mesi. Non puoi dirle che è finita senza nemmeno aver iniziato qualcosa, per quanto questa cosa possa ferirmi..." abbassa lo sguardo facendo scivolare via una lacrima che subito asciuga, quasi per non farsi vedere.
"Non puoi chiedermi di lasciarti ora che ti ho ripreso. Non posso accettarlo." dico con fermezza.
"Nessuno sta dicendo questo. Sai che possiamo tornare ad essere quelli di prima, anche senza baci e senza toccarci in quel modo. L'abbiamo sempre fatto, cosa cambia ora?" chiede retorica.
"Cambia il fatto che io ti voglio. E tu vuoi me. O anche io fatto che prima eravamo bambini ora no." le faccio notare.
"Hero... sai cosa intendo. Non devi lasciarmi andare o chiudermi una porta in faccia perché ti ho detto di essere solo amici." neanche lei è convinta di quello che dice.
"Sai che non ti vedo solo come amica Josephine..." sussurro quasi.
"Dovrai imparare... fatti dire come si fa dal piccolo Hero che è in te. Lui lo sapeva fare."
"Quel piccolo Hero era più innamorato che vivo in quel periodo, non sapeva far altro che guardarti e voleva solo averti con il sorriso al suo fianco. Tutto qui. Ma se è questo che vuoi, lo faró. Siamo amici, ma sappi che da parte mia tu non sarai vista solo come la piccola Josephine che vuole mantenere la nostra amicizia, bensì come la persona che desidero avere al mio fianco e che sto cercando di proteggere da quando è nata. Tutto qui." chiudo il mio discorso alzandomi a sedere e appoggiando la testa sul cuscino.
Lei mi guarda ancora sbalordita, come se la maggior parte di queste cose lei non le sapesse.
Angolo Autrice
Palo? Non solo per Hero se proprio dobbiamo dirla tutta. In fondo Jo ha ragione, ma è la cosa più giusta...vero?
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!!
Alla prossima...
-c💙
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(S)conosciuti
FanfictionI loro genitori si sono conosciuti al college. Hanno passato i loro anni più belli insieme, facendo crescere i loro figli come dei fratelli. Andando avanti negli anni si riscontrarono diversi alti e bassi in questa amicizia che alla fine si definì '...