Capitolo 11

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TALÌA

Sono di fronte al maestoso cancello "Jones" ed Abby ha già suonato il campanello non avendomi dato neanche il tempo di riordinare la mia mente in totale subbuglio. Un insieme di emozioni mi stanno offuscando la vista e noto che le mie mani sudate iniziano anche a tremare.

Vorrei non ammettere a me stessa di aver capito cosa, o meglio chi, sia la causa di tutto questo.

Ad un tratto il mio sguardo assorto viene catturato da una videocamera nascosta nella chioma di un alberello, a destra del citofono, che ruota nella mia direzione, poi di colpo vedo il cancello aprirsi.
I miei occhi cadono subito su Davis che avanza verso di me, per un attimo tutto quello che mi circonda sembra svanire, lasciando spazio a quel corpo scultoreo che si avvicina sempre di più.
Indossa soltanto un costume da bagno nero che stringe sui muscoli delle cosce, mi accorgo che è tempestato di tatuaggi dal collo in giù, sono totalmente neri, senza alcun accenno di colore e ognuno di loro sembra essere dannatamente al posto giusto.

"Felice di rivedervi ragazze!"
esclama osservandomi attentamente.

Noto che il suo viso pian piano si rilassa accennando un piccolo sorriso.
Rimango lì a fissarlo per qualche secondo facendomi inondare dal suo profumo inebriante.

"Se per te non è un problema vado immediatamente a riprendere la macchina." rispondo, cercando di ricompormi subito.
"Certo fai pure.." mi dice con quella sua solita risatina snervante e avvicinandosi un pò di più.
"Ah..comunque la macchina è gia pronta per essere portata via, ci ha pensato Niall al rifornimento." aggiunge indietreggiando di un passo e incrociando le braccia.
"Ringrazia pure Niall, ma non era necessario." rispondo cambiando espressione e con un tono più irritato.
"Dovresti ringraziare me Talìa..sono stato io a chiederglielo!" mi dice inchiodando i suoi occhi nei miei mentre il mio viso si lascia andare ad una piccola smorfia stizzita.

Non riesco a comprendere come sia possibile che il mio umore diventi così altalenante ogni volta che me lo ritrovo davanti.
Quando quegli occhi neri incrociano i miei avverto una sensazione di tranquillità che per un attimo cancella tutti quei pensieri che travolgono ogni istante la mia mente, è come se per un brevissimo frangente di tempo riuscissi di nuovo a respirare.

Ma dopo neanche un secondo mi irrita in un modo indescrivibile.

Nel frattempo noto che Abby ci sta osservando con gli occhi sgranati ed increduli spostando lo sguardo prima su di me e poi su di lui a ritmo del nostro botta e risposta.

"Quindi questa sera ci siete anche voi alla festa di compleanno di Josh?" chiede Davis voltandosi verso la mia amica.
"Oh..! Talìa.. mi ero scordata completamente. Josh ci ha invitato alla sua festa in spiaggia e devi venirci a tutti i costi" mi dice Abby mentre si gratta insistentemente il capo.
"Ab.." non riesco a terminare la frase che mi interrompe.
"Ci sarà anche Harry!" aggiunge compiaciuta e voltandosi verso Davis con un sorrisetto beffardo.
Noto il viso di lui contrarsi in un ghigno scocciato mentre alza un sopracciglio.
"Ne parliamo dopo Abby.." le dico con uno sguardo fulmineo mentre lei prova a deglutire a fatica.
"Sarei davvero felice se tu venissi" mi dice Davis mentre si accende una sigaretta e mi guarda intensamente in un modo più serio del solito.

È come se si fosse dimenticato completamente della presenza di Abby.

Mentre butta fuori il fumo fa scivolare delicatamente da una parte all'altra la punta della sua lingua lungo il labbro superiore della sua bocca carnosa, poi si morde delicatamente quello inferiore.

La mia lucidità in questo momento è persa del tutto.

" Ehm..s-si, ci sarò sicuram..probabilmente" rispondo in preda ad una confusione disarmante. Le mie labbra sono avvolte da uno strano tremolio e la mia voce sembra soffocata.
Abby si volta verso di me e comprendendo il mio stato di agitazione mi afferra il braccio e mi trascina verso la mia macchina, mentre io provo a chiudere gli occhi cercando di trovare le forze per superare quel momento di trance.

Non capisco cosa mi stia succedendo.
In passato ho sofferto di attacchi di panico o di qualsiasi altro tipo di malessere correlato all'ansia, ma questo è completamente diverso e sento di non riuscire a gestirlo.

Non posso permetterlo! Ho l'estremo bisogno di avere sempre tutto sotto controllo.

"Grazie Davis! Buona giornata!" urla frettolosamente Abby nella direzione del ragazzo mentre apre lo sportello della macchina e mi adagia sul sedile del passeggero, poi sempre di corsa si siede al lato della guida. Mette in moto rapidamente e non permettendo neanche al cancello di aprirsi del tutto schizza via da lì in un lampo.

"Talìa..ma cosa ti succede?" mi chiede con un'inflessione di voce confusa.
"Ab..nulla..ti prego di non aggiungere altro,non voglio parlarne" rispondo riprendendo fiato.
"Mi son persa qualcos..." prova a chiedermi.
"Ab!" la rimprovero senza darle la possibilità di proseguire.
"D'accordo!" risponde con un sospiro scocciato.
"Ascolta, mi sembra di capire che oggi non sia la giornata più adatta, quindi, ci andiamo domani a scegliere il vestito per la cerimonia. Ora mi accompagni a casa, ti fai una bella doccia rilassante e per le 19.30 passo a prenderti. So che non hai voglia di venire alla festa di Josh ma ti prego di non obiettare. Fallo per me! Gli ho già dato conferma della nostra presenza aggiunge tutto d'un fiato."
Non ho minimamente la forza di discutere e mi limito a strofinarmi il viso con le mani passando poi a massaggiarmi le tempie energicamente. Lei mi guarda e sorride consapevole che quel gesto avesse significato di approvazione.

Appena varco la soglia di casa inizio a spogliarmi velocemente salendo le scale del soggiorno, che portano al primo piano, per dirigermi in bagno con l'intenzione di buttarmi in doccia il prima possibile, nel frattempo lancio ovunque i miei vestiti invasi dal profumo di quel ragazzo che mi sta completamente stravolgendo i piani.

Più l'acqua scorre più la mia mente si rilassa. Ogni volta che mi torna in testa l'immagine di Davis alzo la musica al massimo dai comandi della colonnina che ho in doccia cercando di evitare ogni tipo di pensiero legato a lui.
Dopo quasi venti minuti esco e mi avvolgo in un soffice asciugamano blu, mi guardo per un attimo allo specchio e mentre esamino attentamente ogni minimo difetto sul mio viso sento squillare il telefono. È Abby! Sono già le 19 e sicuramente vorrà dirmi che sta passando a prendermi. Non ho voglia di sentire nessuno quindi chiudo la telefonata e le mando un messaggio vocale dicendole di essere pronta e che l'avrei aspettata giù nel vialetto di casa.
Mi sistemo senza troppo impegno i capelli e indosso una gonna in pelle, un top bianco e un paio di camperos neri, poi mi dirigo al piano terra ed esco.

Appena arriva Abby salgo in macchina e alzo il volume della radio, facendole capire chiaramente di non avere nessuna intenzione di aprire una discussione con lei, mi lancia un'occhiataccia e continua a guidare verso la spiaggia.

Siamo a Honey Beach, una delle spiagge più belle e suggestive di Avalon, già dal parcheggio si sente la musica a tutto volume e si intravede un gruppo di ragazzi che gioca a "flip cup".

Si prospetta una serata tranquilla!

Due anime in fiammeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora