Capitolo 13

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«Te la ricordi?»

«Sì, ma sarà cresciuta tantissimo immagino.»

«Da non credere! Mi ha fatto molto piacere incontrarla oggi, abbiamo parlato un po' e poi mi ha chiesto di salutarti.»

«Ricambia quando la rivedrai.»

Simone parlava al cellulare con sua madre mentre si dondolava sulla sedia della scrivania.

«Lo farò! È un tesoro veramente» fece una piccola pausa «comunque ho una sorpresa molto bella per te»

«Esistono ancora le belle sorprese?» ironizzò.

«Sì! Dato che non ho fatto in tempo a scendere per le festività natalizie, ho comprato un biglietto aereo per venire giù tra un paio di settimane. Ne sei felice?»

«Wow!» provò a sembrare più contento possibile sorridendo pure come se lei potesse vederlo «Certo che lo sono! Solo che non ci sono vacanze...»

«Non credo sia un problema passare un po' di tempo con tua mamma... tuo padre farà da tramite» rise.

«Ma sì certo, scherzavo, tra te e la scuola la scelta è molto facile.» prese una matita e ci giocherellò con le dita «Così sto un po' con te e lascio stare a quello là.»

«Ben detto! Ti mangio di baci appena arrivo!»

«Mamma...»

«Che c'è? Una madre non può coccolare il suo bimbo?»

«Un bimbo che ha 16 anni ormai.» puntualizzò lui.

«Per i genitori i figli non crescono mai...» sospirò.

Lui immaginò la scena del loro incontro e sorrise spontaneamente «Ti dirò, l'idea non mi dispiace sai?»

«Sì?!» esultò Floriana «Allora non voglio scuse!»

Simone si alzò dalla sedia e andò verso la finestra «Non ne avrai... Ti starò talmente appiccicato che forse ti farò venire voglia di tornare a Nizza» scostò leggermente la tenda per guardare il panorama ma la sua attenzione fu catturata da suo padre che, lontano accanto al cancello, parlava con una donna. Socchiuse gli occhi per mettere a fuoco e capì che si trattava di Alice.

Alice a casa mia? Ma che ci fa qua?! Pensò.

Sentiva sua madre parlare ma non capiva cosa stesse dicendo perché si era completamente distratto e stava cercando tutte le ipotesi possibili che potessero giustificare la sua presenza.

Che doveva dirle Dante?

Doveva sospettare di una relazione tra i due?

Questo fece irritare di molto Simone che venne destato dalla domanda ripetuta di Floriana «Simo? Ci sei ancora? Halo?»

«Eh», continuava a fissare quei due «sì sto qua, scusami.»

«Hai sentito quello che ti ho detto? Organizzare qualcosa per divertirci un po' come ti sembra?»

Simone vide suo padre e Alice salutarsi con un abbraccio e poi lei salire in macchina. Così mollò la tenda e tornò a sedersi.

«Sì, sì» le rispose «mi sembra un'ottima idea. Vedremo cosa fare.»

«D'accordo tesoro mio» si sentirono rumori di carte «ti lascio che torno a lavorare, ci sentiamo presto ok?»

«Va bene mamma.»

«Divertiti stasera alla festa e non farmi preoccupare che già mi trovo lontana...»

«Stai tranquilla» la rassicurò «non farmi pentire di dirti le cose.»

Aerei di carta #simuel Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora