Pov Izzy:
Mi fa piacere che finalmente mio fratello e Nic hanno fatto vedere a tutti che stanno insieme. Solo che un po' mi dispiace perché vorrei avere pure io un ragazzo e una storia seria.
Nicole e Al continuano a chiacchierare con gli altri, così mi faccio dire dov'è il bagno e ci vado.
Mentre sto nel corridoio della casa sento come qualcuno alle mie spalle. È tutto buio e non riesco a vedere chi è.
<<Senti: se sei Al stai tranquillo sto semplicemente andando in bagno e non sto commettendo alcun crimine per ora.>> gli dico.
<<Oh, ma io non sono tuo fratello.>> mi risponde una voce calda e bassa di un ragazzo.
<<Allora chi sei? Il fantasma formaggino?!>> esclamo io ironica.
<<No, sono il tuo peggior incubo.>> mi dice lui.
Sento delle mani ai miei polsi e un corpo possente che mi trascina verso il muro facendomi sbattere la testa. Lancio un urlo soffocato e delle labbra carnose su insinuano tra le mie. Ho già capito quello che sta per succedere. Mi dimeno provando a tirargli un calcio nei genitali, ma le sue gambe mi bloccano. Provo a liberare i polsi ma lui lo stringe ancor di più. Urlo, ma non esce alcun suono dalla mia bocca.
<<Non ti piace piccoletta?>> mi chiede maliziosamente. Ora da più vicina riconosco la voce: Cam.
La mia rabbia cresce smisurata: mi dimeno, provo a tirare calci e pugni e gli mordo un labbro. Sento il suo sangue zampillare contro il mio labbro e delle braccia che mi fermano i polsi mentre delle mani mi afferrano la maglietta e la felpa sfilandomele dalla testa. Mi sento come se stessi affogando senza nessuno a salvarmi, come se stessi urlando senza nessuno a sentirmi.
Cam mi blocca con il suo corpo e mi palpeggia in zone off limits. Avverto le sue labbra scendere dalle mie e attraversarmi tutto il busto fino ai jeans. Le sue mani me li tirano giù e noto che anche i suoi sono calati. Merda.
Continuo a provare a divincolarmi e sento delle lacrime che scendono copiose rigandomi le guance. Non sono di tristezza, bensì di rabbia verso questo essere che mi sta facendo del male perché non ha il diritto di farlo, nessuno lo ha o lo avrà.
Provo ad urlare, ma il suo corpo mi blocca la gabbia toracica. Sento la sua erezione contro il mio intimo: io giuro che lo uccido.
La luce si accende. Vedo tre ombre da sotto la spalla di Cam. Quest'ultimo si gira e vedo chi sono: Daniel, George e Al.
Vedo lo sguardo di mio fratello infiammarsi mentre si avventa verso Cam.
<<Vai a chiamare le ragazze.>> dice George a Daniel mentre si avvicina verso di me. So di essere in intimo, ma sotto il suo abbraccio non posso fare a meno di piangere e lasciarmi consolare.
<<È mia sorella porco***, Cam! Hai stuprato Isabelle, una tredicenne!>> urla Al tirando un pugno a Cam.
<<Tecnicamente non glielo ho messo dentro.>> dice Cam con spensieratezza quasi. Ciò fa infiammare ancor di più mio fratello che getta l'altro ragazzo a terra tempestando di pugni, Cam fa lo stesso e il risultato è che rotolano sul pavimento menandosi.
<<Izzy.>> dice una voce dolce venendomi incontro: Nicole. Mi abbraccia e mi porta in bagno lontano da tutto. Lì mi vesto e le racconto tutto sotto il suo sguardo inorridito, non posso biasimarla.
Usciamo dal bagno e la mia amica si avvia a passo spedito verso la zuffa di Al e Cam. Prende per le braccia mio fratello allontanandolo e sferra un calcio nelle palle al pezzo di merda.
<<Così si fa>> afferma Nic a Al.
<<Lui ha... ha... Iz.. la mia sorellina.>> dice lui fra i singhiozzi mentre Nicole lo abbraccia.
Sento delle mani che mi circondano le spalle con fare protettivo: George.Spazio autrice:
Ciao, so che questo capitolo è parecchio brutto riguardo alla tematica affrontata, ma servirà a venire. 😢Non sono voluta scendere nei dettagli perché una faccenda così è complicata da raccontare.
Vi chiedo solo una cosa: che ne pensate di George? 🤔🙃😉😏
XOXO💖🤍
STAI LEGGENDO
With you
RomanceDal capitolo 37: ~Se prima ero nel deserto del Sahara con la testa china sulla sabbia, adesso sono nell'oceano a contemplare la vastità del mondo. Grazie a te. Anche se la mia mente si rifiuta di accettarlo. Capisci? Io ti amo ma non voglio, perché...