Capitolo 22- Il mio inferno

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25 Dicembre
Casa di Nicole
Ore 3:00

Pov Nicole:
Ormai è tardi e dopo la cena del 24 siamo tutti andati a dormire. E sono anche passati tre giorni da quando siamo andati in questura.
Mi giro e mi rigiro nel letto senza riuscire ad addormentarmi.
Toc toc toc. Mi volto verso la fonte di rumore: la finestra. Un ombra continua a bussare, un'ombra familiare direi. La riconoscerei tra mille: Al.
Vado ad aprire e mi rendo conto di essere in pigiama.

<<Hola>> mi saluta sorridendo.
<<Che ci fai qui? È mezzanotte passata>> gli chiedo io.
<<Per me le ore senza di te sono perse.>> dice lui facendo un'espressione sognante e agitando la mano con fare poetico.
<<Ma va va>> esclamo io ridendo.
<<Ti va di venire a vedere una cosa con me?>> mi chiede lui.
<<Dipende da dove mi porti.>> dico io avvicinando il mio viso al suo.
<<Nelle fiamme dell'inferno, baby.>> afferma lui con voce sensuale.
<<Allora sii Caronte, il nocchiero del mio inferno.>> esclamo io
<<Vedrai come ci entro nel tuo inferno.>> dice lui ridacchiando con voce sexy.

Ormai i nostri visi sono talmente vicini che posso contare le ciglia che ornano i suoi occhi. Le sue labbra circondano le mie in un bacio passionale, lo affermo per le spalle e provo a trascinarlo in camera invogliando a scavalcare la finestra.
<<Eh, mascalzona, dovrai aspettare. Vieni.>> mi dice lui.
Annuisco, afferro il capotto sulla sedia e lo indosso. La mia testa dice di non scavalcare la finestra e seguirlo, ma il mio cuore mi dice di sì.

Corriamo per le strade di Memphis ridendo e cantando "We wish you a merry Chistmas". Ci sentiamo solo noi e la nostra spensieratezza giovanile.
Arrivati a casa sua ho il fiatone ed ho praticamente perso la voce, ma non mi importa.
Scavalchiamo il cancello della sua abitazione e mano per mano ci dirigiamo verso la casetta sull'albero. Sale lui per primo seguito a ruota da me.
L'interno è accogliente, ci sono una coperta a terra assieme a dei cuscini e c'è una candela ad illuminare il tutto rendendo l'atmosfera ancor più romantica.
Mi sciolgo solo alla vista.
Mi sdraio sui cuscini provando ad assumere una posa più o meno sensuale.
<<Meglio così>> afferma Al sedendosi accanto a me. Con le mani mi fa appoggiare la testa sul palmo e percorrendo le mie gambe -partendo dall'interno coscia- me le fa accavallare. Appoggia le dita sulle mie spalle e mi sfila delicatamente il giacchetto accarezzandomi le braccia. Afferra i lembi della mia maglietta del pigiama e me la sfila dalla testa.
Anche io gliela levo lasciandolo solo con i pantaloni. Pardon, in boxer. Del pigiama non c'è più traccia.
Sembra un eroe greco in tutta la sua maestosità con i suoi muscoli scolpiti e la mascella squadrata. Per non contare i suoi occhi azzurri che alla luce della luna che entra dalla finestrella della casa sull'albero appaiono argentei.
Sfido ogni ragazza etero su questo pianeta a non sbavargli addosso.
Sento le sue mani percorrere il mio corpo e va a finire che anche io rimango in intimo. Vedo i suoi occhi percorrermi la siruette indugiando ad occhi sgranati nei punti più caldi.
<<Non sono chissà quanto...>> farfuglio imbarazzata.
<<Sei semplicemente tu, quindi sei stupenda.>> mi dice lui con amore.

Lo bacio come per dirgli che "lui lo è di più" e Al si mette sopra di me come per rispondermi "è vero, hai ragione".Allora io gli levo i boxer come per dire "questo è tutto da vedere" e per tutta risposta lui mi fa sparire l'intimo superiore. Le sue mani mi percorrono freneticamente i fianchi e afferrano i lembi delle mie mutandine.
<<Il tuo Dante ha paura di entrare nel mio inferno?>> lo stuzzico io.
<<Tranquilla che è ben equipaggiato.>> dice lui ridacchiando con voce sexy.
<<Ah, sì? Allora tocca vedere come va il viaggio.>> affermo io.
<<C'è solo un modo.>> esclama lui.
Mi sfila l'intimo inferiore e io gli attorciglio le gambe ai fianchi. Ci percorriamo a vicenda il corpo e lui preme con più forza nei punti più...insomma....avete capito. E non che io sia da meno. Le mie dita si insinuano nei muscoli possenti di Al percorrendone ogni curva e nel frattempo lui da sfogo al suo Dante.
Continuiamo così per circa un ora fino a quando lui orgasma. Esausto si stende accanto a me a pancia in su.
<<Oddio, non ce la faccio più.>> afferma lui.
<<Eh, Dante dovrebbe fare un po' di allenamento in più se vuole resistere più a lungo.>> lo stuzzico io.
<<Oh, sta tranquilla che faremo allenamento.>> dice Al ridacchiando suscitando anche a me il riso.
Appoggio la mia testa nell' incavo della sua clavicola e lui mi cinge le spalle col suo braccio. Mi accoccolo al calore del suo corpo e mi addormento mentre sento le sue dita che fanno dei cerchi sulla mia scapola.❤️

Spazio autrice:
Lo so, lo so. Vi ho fatto aspettare molto ma alla fine il momento è arrivato -con le protezioni ovviamente- e spero vi sia piaciuto. 🤪🙃
XOXO

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