La Sala Meade

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Poco dopo i due raggiungono un locale, dall'esterno sembra un pub in stile scozzese, ma all'interno ricorda una antica sala da guerra con scudi ed elmi in stile vichingo appesi ai muri, i muri stessi sono fatti di legno trattato in modo da sembrare antico ed in alcuni punti corroso dalla salsedine, così come il pavimento è fatto di quelle che all'occhio sembrano antiche assi di legno di una nave, sul soffitto pende un lampadario composto di quelle che sembrano corna di un antico animale.
"Benvenuta nella nuova Sala Meade" annuncia Hiccup "se ricordi ti dissi che l'università è stata costruita dove un tempo sorgeva una sala di guerra vichinga, ecco si chiamava Sala Meade, quindi quando ho aiutato nella costruzione di questo posto abbiamo scelto questo stile e questo nome" spiega Hiccup
"È incredibile!" Esclama Astrid
"Beh grazie!" Fa una voce sconosciuta alla ragazza, quando si gira si trova davanti quello che può definire solo come un vichingo fuori dal tempo, baffi lunghi ed intrecciati, mole mastodontica, elmo in testa
"Astrid lui è Skarakkio, il proprietari. Skarakkio lei è Astrid, una mia compagna di corso" fa le presentazioni Hic
"Piacere Astrid, non so se lo sai ma Astrid vuol dire -Dama di incredibile bellezza- e credo sia davvero un nome adatto a te" dice Skarakkio gioviale facendo imbarazzare la ragazza
"Vero Skarakkio, concordo, Astrid è un nome perfetto..." dice Hiccup aumentando il rossore sulle guance della ragazza con un occhiolino
"Solito tavolo Hic?" Chiede Skarakkio
"Si, ti aspettiamo li" risponde Hiccup guidando Astrid
La cena va molto serenamente, i due ragazzi parlano e si osservano, ed Astrid nota tanti piccoli e dolci gesti ed attenzioni che Hiccup le riserva, come quando, dopo che Astrid ha bevuto un sorso della sua birra, le sono rimasti i proverbiali -baffi di schiuma- ed Hiccup si è allungato sul tavolo per pulirglieli con un delicato gesto del pollice, facendo avvampare la ragazza.

Terminata la cena, che Hiccup ha insistito per pagare, i due tornano all'università, e nonostante l'ora tarda si cambiano per andare a meditare.
Per la prima volta da quando Astrid ha iniziato la meditazione, riesce a controllare i suoi pensieri, quando il suo trauma va verso gli incubi peggiori, sente la calda mano di Hiccup nella sua che le da forza, e nel momento peggiore del suo incubo, quando lei ha perso la verginità, in quel momento nella sua mente l'immagine di Hiccup che si allunga sul tavolo per pulirle la schiuma, un gesto tanto semplice quanto dolce e premuroso, si sovrappone e sovrasta tutta la scena, Astrid non ha paura, finalmente sente di poter andare avanti, forse non ancora del tutto certo... ma può farlo, se avrà Hiccup al suo fianco, Astrid si sente finalmente pronta a ricominciare a vivere, e sa che può affidarsi a lui per riuscirci.
Quando la ragazza apre gli occhi, per la prima volta sorridendo e senza lacrime vede Hiccup che la osserva con quel suo sorriso che gli fa brillare gli occhi e che lei adora, e le chiede
"Ci sei riuscita?" Ma la sua risposta è
"Ti devo parlare..."

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