6. Le corna no, non le avevo considerate!

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Dopo quasi un'ora, la situazione è più o meno questa: Alessandro beve l'ennesimo bicchiere di vino, Riccardo ci prova con una ragazza dall'altra parte della sala, Matteo cerca di impressionare tutti con dei vecchi trucchi di magia ed io e Mirko conversiamo del più e del meno. Parlare con lui è dopo tutto piacevole e abbiamo tante cose in comune tra musica, film preferiti ed altro.

Il telefono continua a squillare da un'ora e non ho la minima voglia di leggere i messaggi, ma sono costretta in quanto sta diventando fastidioso. Mi ritrovo allora controvoglia a leggere i messaggi di Beba, nonostante mi stia divertendo e desideri ignorarla ancora un po'. Cosa avrà mai da scrivere così tanto da non permettermi nemmeno di passare una serata tranquilla?

"So che stai cenando, ma mi devi rispondere" recita il primo messaggio.

"Mia rispondi." Mi chiama raramente per nome e questo mi spaventa alquanto.

"Mia, non avrei mai voluto dirtelo in questo modo ma se non rispondi al telefono devo per forza fare così."

"Sono uscita ieri sera (con un figo di cui poi ti racconterò) ed ero in un locale. Sono andata in quel vecchio locale dove facevano quegli splendidi Martini di cui andavamo matte. Mentre parlavo con la mia conquista e ponevo le basi per la notte, l'ho visto."

"Chi hai visto?" Decido di rispondere.

"Simone."

"Forse era con i suoi amici, no?"

"No, era con una ragazza."

Non mi scrive altro e la preoccupazione in me diventa assai più forte. Spero sia uno scherzo, per quanto di pessimo gusto. Mi alzo e raggiungo il bagno, mentre finalmente mi arrivano delle foto dalla chat con Beba ed io le guardo. Le foto hanno un soggetto molto semplice: Simone che bacia una bella mora, contro cui si struscia e si tocca e... Sento le mani tremare e gli occhi inumidirsi mentre chiamo rapidamente Beba, che fortunatamente risponde subito.

«E' una presa in giro» lo dico con speranza, perché spero davvero sia solo uno scherzo.

«Mi dispiace tesoro, non lo è... Non volevo che lo sapessi così credimi! Non era il modo giusto, di sicuro.»

«Beba, è vero?»

«Sì, ma non hai sentito la parte peggiore.»

«Ovvero?»

«La ragazza... quella con Simone. Era Francesca.»

«Quella dell'ufficio del terzo piano?» cerco informazioni e Beba mugugna un «sì» stanco.

Sospiro, affranta, oramai le lacrime stanno scendendo senza freni ed io mi sono rassegnata al fatto che in questa relazione non ho mai avuto niente, se non stati d'animo altalenanti e probabilmente un mucchio di corna.

«Pensavo fosse migliore di così» ammetto triste, avvicinandomi al lavandino.

«Non è il momento giusto per rinfacciarti che te lo avevo detto, ragion per cui non lo farò. Mi dispiace tesoro, io vorrei solo ucciderlo.»

«Devo lasciarlo, questo è certo. Lo farò una volta arrivata a Bologna... credo.»

«Non merita neanche un confronto, secondo me. Però sta a te decidere, non a me.»

«Non lo so. Ho bisogno di pensare» mormoro più a me che a lei.

«Senti tesoro, prendila come la tua rinascita. Sei a Milano, una delle città più frequentate al mondo! Esci, incontra gente! Fai qualcosa per te stessa e non per gli altri, almeno questa volta» dice Beba ma non la sto ascoltando molto.

Nella mia testa in questo momento ci sono solo le immagini di Simone che limona e si struscia con una delle ragazze che più odio su questa terra.

«Beba io vado, i ragazzi sono in pensiero. Ci sentiamo domani» dico solamente e lei capisce, perché mi saluta e va via.

Questione di Feeling // RkomiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora