Non sono ancora molto convinta della proposta di Alessandro: dieci giorni in un paesino del Trentino, persi nella neve, a festeggiare il Natale ed il Capodanno lì. Insomma, una vera e propria atmosfera alla Last Christmas. Io amo il Natale, i suoi colori, l'attesa, i bambini, i regali. Ma non sono in vena di fare una festa così grande, consapevole che Simone e Mirko si ritroveranno nella stessa casa per dieci giorni.
In realtà è stato proprio Simone a convincermi ad accettare: «Così almeno riuscirò a far capire ai tuoi amici che ti porto felicità, oltre che tristezza» mi ha detto divertito. La verità è che si è comportato bene nelle ultime settimane, e forse riprovarci non è stato sbagliato come sembrava. Beba è ancora arrabbiata con me, ma ha capito che è la mia vita e che sono io a decidere. Ed è quello che ha continuato a ripetermi fino a cinque minuti fa, quando siamo scesi dal treno che porta a Milano. Faremo una notte qua, prima di andare tutti insieme in Trentino. Sia chiaro, Simone non è con noi. Ci raggiungerà dopodomani direttamente lì. Per due notti starò senza di lui, e non so più dirvi se sono felice o no.
Alessandro viene a prenderci, con un dolce sorriso, ma capisco che è ancora arrabbiato con me per esser tornata con Simone. Nel tragitto, mi viene una sola domanda: dove può essere Mirko? Non mi aspettavo venisse a prendermi, ma avrei voluto vederlo per chiarire.
«Ah! Ragazzi, Mirko non ci sarà stanotte a casa» Alessandro mi legge, come sempre, la mente.
«Come no?» chiede Beba.
«Non abbiamo molto spazio, va a dormire da Filippo, un suo amico» spiega, ma lo sguardo che mi lancia dallo specchietto non mi piace affatto.
«Non doveva» commento imbarazzata.
«Sotto un certo punto di vista doveva» continua Alessandro, un'altra occhiataccia veloce dallo specchietto.
«Ed ora invece? Dove si trova?» chiede Beba.
«In palestra.»
«Portami da lui» dico.
«Mia... non sarà felice di vederti.»
«Ho detto portami da lui» gli ordino minacciosamente, ed al mio amico non resta altro che obbedire.
Mi porta in palestra, mi fa scendere e poi si reca verso casa, mentre io entro dall'ingresso secondario, dove io e Mirko siamo entrati la prima volta. E lui è lì, più bello che mai, completamente sudato, a dare cazzotti ad un sacco nero tenuto in mano da un altro bel ragazzo, dagli occhi azzurri ed i capelli castani.
«Mirko, non puoi dirmi che cosa ti succede?» chiede l'amico, sbuffando.
«Cosa dovrebbe succedermi?»
«Non capisco... arriva Mia e tu mi chiedi di venire da me. Capisco che ti ha ferito, ma voi due non state insieme, non è neanche normale che tu te la prenda così. Tra voi era solo sesso, Mirko.»
«Solo sesso» sbuffa lui. «Non si tratta del sesso, si tratta di tutto il resto. Non puoi chiedermi aiuto ogni volta che ti senti triste per una persona e poi tornare da quella persona come nulla fosse» sbotta, picchiando il sacco. A furia di sentir ripetere questa frase, comincio a credere che sia vera.
«Mia? Che ci fai qui?» è Carlo a parlare, anzi, ad urlare non appena mi vede nascosta dietro le panche. Ovviamente attira l'attenzione di Mirko e del suo amico.
«Da quanto mi stavi spiando?» sbotta Mirko, avvicinandosi a me.
«Non ti stavo... spiando.»
«A me sembra di sì» dice Carlo.
«Zitto tu!» lo rimprovero, e Carlo alza le mani divertito.
«Non ti stavo spiando. Sono venuta qui per parlarti.»
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Questione di Feeling // Rkomi
Fiksi PenggemarMia ed Alessandro sono amici di infanzia, e quando questo si ritrova a Milano per una competizione molto importante, lei non può fare a meno di andare ad appoggiarlo. Ma Mia ha una vita incasinata, tra il fidanzato che la tradisce e la famiglia che...