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Arya era sdraiata sul lettino, la pelle zigrinata per i brividi e le estremità di piedi e mani quasi insensibili. Le guaritrici stavano minuziosamente analizzando i suoi sintomi, cercando una risposta a quegli sbalzi di temperatura senza, per il momento, trovarla.

Thor era appoggiato al muro, le braccia conserte e lo sguardo fisso sulla sorella. Poco dopo il loro arrivo, aveva delegato una guardia per avvisare Frigga di ciò che stava accadendo, rifiutandosi di portare egli stesso il messaggio per poter restare accanto all'elfa e sorvegliarla.

Arya gli era immensamente grata per questo.

«Da quanto soffri di questi attacchi di freddo?» le domandò d'improvviso una delle guaritrici.

Arya quasi sobbalzò: le asgardiane non avevano proferito parola da quando era lì e le era sorto il sospetto che fossero mute.

«U-ultimamente ho sempre avuto un po' freddo, ma si è acuito ieri» rispose.

Le guaritrici si scambiarono degli sguardi indecifrabili per la ragazza e ripiombarono nell'assoluto silenzio.

Non durò molto; voci concitate lo ruppero provenendo da oltre la porta della stanza delle guarigioni.

Thor si scostò dal muro, preparandosi a rispondere alle mille domande che gli avrebbero rivolto. Non appena le porte si spalancarono, Frigga, Loki e persino Odino fecero il loro ingresso.

«Arya!» esclamò la Madre degli Dei avvicinandosi e prendendole la mano.

La ragazza temette di scottarla, ma Frigga non fece cenno di lasciarla.

«Come ti senti?» le chiese con premura.

Arya le sorrise cercando di rincuorarla. «Meglio.»

«La sua temperatura corporea si sta progressivamente abbassando tornando nella norma» li informò una guaritrice. «Ma non abbiamo capito da cosa è dipeso il suo innalzamento.»

Odino fece qualche passo verso l'elfa, la squadrò dalla testa ai piedi e poi si rivolse a Thor. «Cos'è successo?»

Il giovane dio spiegò rapidamente cosa era accaduto nel bosco e l'unico occhio di Odino si assottigliò nel sentirglielo raccontare.

Frigga guardò il marito. «Sai di cosa si tratta?»

Il Padre degli Dei lanciò un'occhiata ad Arya senza soffermarsi troppo. «Ho un sospetto» disse solo. Dopodiché uscì dalla stanza senza ragguagliare nessuno sulle sue intenzioni.

«Vado con lui» decise Thor.

«Se avesse voluto dirci quale brillante idea ha folgorato il suo reale cervello, lo avrebbe fatto.» Loki attirò lo sguardo di tutti prendendo parola per la prima volta, usando un tono acido. Era rimasto vicino alla porta, come trovando insopportabile una maggiore vicinanza con Arya.

Il fratello lo ignorò e uscì a sua volta seguendo le orme del padre.

La ragazza sospirò. «Mi dispiace darvi tutti questi pensieri.»

Frigga le sorrise e continuò a stringerle la mano. «Non pensarci neanche. Non hai nessuna colpa.»

«Vostra Maestà» intervenne una delle guaritrici. «Al momento la ragazza ha tutti i parametri corretti e le nostre analisi sono inconcludenti. Può andare, non possiamo fare altro per il momento.»

Arya le ringraziò e si tirò su a sedere. Quando incrociò lo sguardo ghiacciato di Loki, si spaventò dell'espressione rabbiosa che aveva in volto.

«Quindi aspetterete che riaccada?!» inveì il dio contro le guaritrici, le mani serrate a pugno e la sopracciglia aggrottate. «Potrebbe costarle la vita!»

LOKI - Set me on fireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora