Si avvisa chiunque abbia letto la storia prima del 24/06/22 che essa ha subito modifiche:
- come è evidente, il titolo è stato cambiato nella sua traduzione italiana;
- sono stati aggiunti due paragrafi, uno al capitolo VI (Persone di fiducia) e uno al capitolo VII (La Ruota della Fortuna);
- è stato aggiunto un capitolo tra VII e VIII (Relazioni pericolose), di conseguenza il precedente capitolo VIII é divenuto IX, e il nuovo capitolo VIII si intitola "Sarkázō";
- altre piú piccole parti hanno subito sottili variazioni stilistiche o di significato.
Consiglio quindi una rilettura completa degli undici capitoli ora disponibili e aggiungo, nonostante lo stato avanzato della storia, un'apologia che possa spiegare le mie scelte narrative (contiene spoiler):Mi é stata segnalata come strana la presenza di un precettore uomo che educhi prima Fanny e poi Matilda.
Nel 1800 in particolare, era una figura femminile, quella della governante, ad istruire bambini di ambo i sessi nelle famiglie aristocratiche fino all'età di dieci anni. Dopodiché, ai maschi era riservato il diritto di frequentare le scuole, fino all'università, mentre per le femmine l'educazione sarebbe proseguita in casa e avrebbe riguardato le competenze adducibili ad una buona moglie: lingue, pittura, ricamo, canto, saper suonare uno o piú strumenti.
Tuttavia, Il terzo incomodo é ambientato nel 1891 e non poche cose sono cambiate: già dal 1870 alle donne era stato concesso di intraprendere una facoltà universitaria. Una donna che volesse ampliare le proprie conoscenze a livello professionale non rappresentava, nel 1891, una novità - e soprattutto, i docenti universitari erano tutti uomini.
Non c'è da sorprendersi, quindi, se ai miei due personaggi è stato concesso un precettore di sesso maschile, tanto piú che in particolare Matilda fosse alla ricerca di un requisito ben difficile da trovare: un* madrelingua. Non c'era molto da fare gli schizzinosi riguardo il sesso dell'insegnante: di donne madrelingua a Londra ce n'erano di sicuro in abbondanza, ma diventare governanti significava privarsi mandatoriamente di matrimonio e figli per consacrarsi, quasi letteralmente, alle famiglie altrui.
Aggiungo che ci sono casi documentati nella storia di precettori uomini assunti per signorine, soprattutto per quanto riguardava lo studio di materie che raramente erano competenza di istitutrici donne. Persino la scrittrice Mary Shelley, piú di mezzo secolo prima rispetto all'ambientazione de Il terzo incomodo, ebbe un educatore uomo.
In secondo luogo, sottolineo che non è mia intenzione specificare continuamente che Fanny o Matilda siano assistite da una chaperon in presenza di un uomo. In casa degli Egerton è presente una governante che Julian mal sopporta perché é sempre tra i piedi - c'è forse bisogno di insistere sul fatto che quella donna sia, a tutti gli effetti, la chaperon di Fanny, e che lo sia stata anche in presenza di Moreau nel corso dei suoi due anni di impiego? Ne dubito. La funzione di chaperon può essere inoltre svolta anche dalla madre, dal padre, dal fratello o da una parente sposata o vedova della ragazza nubile - tanto Fanny quanto Matilda dispongono dunque di un esercito di chaperon. Inutile anche dire che quando Matilda si trova con Moreau, al suo fianco ci sono sempre Christine, Albert o Julian.
In proposito alla relazione tra Julian e Alexei: non era raro che gli uomini, anche sposati, frequentassero le proprie amanti al di fuori dell'alcova, persino con il benestare del pubblico, elargendo loro regali preziosi - gioielli, pellicce. É sufficiente leggere Nanà di Zola per avere un'idea di quale fosse il trattamento, talvolta di favore, riservato dai gentiluomini alle prostitute e a donne non del tutto "oneste". Ora, non pretendo di paragonare i riguardi riservati alle prostitute francesi a quelli delle prostitute inglesi, data anche la pressione morale esercitata dall'epoca vittoriana, ma offrire ad un intrattenitore una birra nel pub in cui lavora non è di certo una pubblica dichiarazione di intenti.
Aggiungo, infine, che quella di Julian non è una mente illuminata. Julian non è una chimera dai vestiti ottocenteschi con cervello da zoomer.
Anzitutto, se io avessi voluto raccontare la storia del classico misogino che piange ancora sulla vittoria dei Nordisti durante la Guerra di secessione americana, Il terzo incomodo non avrebbe avuto ragione di esistere. Ho creato un personaggio che fosse adatto alla storia che intendevo raccontare.
E assicuro che Julian è frutto del suo tempo: vorrei ricordare che nel 1800 sono stati scritti i capolavori femministi di Jane Austen, che nel 1891 siamo dentro la Belle Époque e le donne stanno rivoluzionando il Parlamento con le loro proposte (se non é stato piú possibile rastrellare le strade a caccia di prostitute, come dice Fairwick nel capitolo VII, è stato proprio grazie all'intervento di un gruppo di femministe), che in quello stesso anno é stato pubblicato il manifesto dell'estetismo e dell'omosessualità che é Il ritratto di Dorian Gray, e che il norvegese Henrik Ibsen, già diversi decenni prima, sconvolgeva le folle con l'opera Casa di bambola, a favore dell'indipendenza femminile e dall'assunzione di un ruolo per le donne nella società che non fosse solo quello di mogli e madri. Per quanto ancora fenomeni di questo tipo suscitassero scandalo e preoccupazione tra le masse, non erano poche le persone pronte ad un cambiamento. Perché non Julian?
Sarebbe di certo stato surreale se fosse stato circondato di personaggi capaci della sua stessa apertura mentale, ma non è cosí: si consideri la cena con la famiglia di Pamela presente nel primo capitolo, emblema di bigottismo ed invettive contro l'omosessualità - condite anche da una punta di xenofobia verso gli irlandesi. Neppure Uriah, che Julian eleva a creatura celeste, è esente dai meccanismi ancora arretrati dell'aristocrazia - si pensi a come abbia definito Pamela ipocrita, per poi decidere comunque di sposarla. Julian stesso non dovrebbe fornire carbone alla brace accesa e logorante della prostituzione, se fosse davvero cosí "politically correct" come ci illude di essere.
Consigli e appunti sono sempre bene accetti ma, per favore, non si commetta l'errore di credere che la sottoscritta non abbia fatto ricerche approfondite prima di metter mano alla penna.
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Il terzo incomodo
RomanceIl cuore di ogni storia è contenuto nel suo titolo. Attraverso gli occhi di Julian, grigi come il fumo della Londra di fine XIX secolo, scopriremo le luci e le ombre di una città che ama Dio e ne disprezza le creature, ancora pregna di classismo, se...