Sudare sette camicie

983 76 56
                                    

-Mi ha baciato-

 Fu quella la prima cosa che Taehyung sentì appena messo piede in ufficio. Quasi si rovesciò il caffè bollente addosso vedendosi spuntare di fronte il suo migliore amico. 

-COSA?! – Jimin si lasciò cadere sulla sedia dietro la sua scrivania.

-Yoongi mi ha baciato- ripeté come se facendolo avrebbe reso la cosa più reale.

-E come è stato? – era diventato curioso come una comare. 

Jimin fece un profondo sospiro, ma non rispose rimanendo con lo sguardo fisso nel vuoto.

-Chim, ci sei? – gli sventolò una mano davanti agli occhi.

-Eravamo nella sua auto, davanti al mio appartamento, stavamo parlando e-e a un certo punto si è sporto e-e...-

-Chim, calma, respira. Non volevi? È per questo che sei così turbato? Se se ne è approfittato io giuro che lo vado a prendere per quel ceppo d'insalata che ha in testa- la curiosità sostituita dal dubbio che qualcosa fosse andato storto in quella storia. 

-Non se ne è approfittato- davanti al cambio di umore dell'amico, Jimin aveva ripreso coscienza di sé, mettendo subito le cose in chiaro. 

-Dio, non so come mi sento. È stato... Da quando un bacio a stampo da adolescente mi fa questo effetto?! Io ho provato ogni posizione descritta dal Kamasutra ed entrambi sappiamo bene come è davvero difficile che io mi tiri indietro in queste situazioni. Eppure, l'ho fatto Tae, mi sono fiondato in casa senza neanche salutarlo- era tornato a fissare il vuoto in maniera inquietante, portandosi le mani a stringere i capelli che sparavano in tutte le direzioni. 

Taehyung cercò a stento di trattenere una risata.

-Cavolo Chim, sei proprio cotto! Non avrei mai pensato di vederti così- non riuscì più a resistere e si lasciò andare a una fragorosa risata che non interruppe neanche sotto lo sguardo accusatorio dell'altro biondo.

-Non sono cotto- aveva messo un broncio adorabile. 

-Raccontala a qualcun altro- gli batté una pacca sulla spalla in modo fraterno, mostrandogli un minimo di appoggio.

-Quindi mi dici come è stato? – chiese nuovamente.

-Breve, ma credo di aver sentito un carico di dinamite esplodermi nello stomaco- gli angoli della bocca di Taehyung si sollevarono verso l'alto a quella affermazione, contento che finalmente qualcuno fosse riuscito a fare breccia nel cuore del suo migliore amico e non solamente nelle sue mutande.

-Quando vi rivedrete? –

-Non lo so, come ho detto sono scappato, ma ha il mio numero e non so, magari si rifarà vivo- Yoongi lo avrebbe fatto di certo, soprattutto dopo quel bacio e se non lo avrebbe fatto lui, allora non si sarebbe fatto problemi a far partire lui stesso la chiamata dal cellulare di Jimin, perché di certo non poteva permettergli di perdere un'occasione del genere.

Il pensiero tornò a un tovagliolo stropicciato che aveva abbandonato sul mobile della cucina. Nel suo caso, la scelta di farsi avanti era tutta nelle sue mani.


...


Alla fine, lo aveva fatto.

Ci era voluta una settimana per convincersi. Aveva continuato a spostare quel tovagliolo stropicciato in giro per la casa: dal tavolo della cucina al comodino, dal mobile del salotto alla mensola del bagno, ma senza mai decidersi a comporre quel numero sul cellulare.

Quella mattina dopo essersi fatto la doccia, si ritrovò a fissare il suo riflesso nudo allo specchio. Non era mai stato troppo critico con se stesso, consapevole che la pubertà aveva fatto un lavoro più che discreto, soprattutto con il suo viso. Era più che consapevole di essere bello, ma forse per la prima volta si trovò a osservarsi diversamente. Le gambe magre, le clavicole sporgenti, l'addome piatto, il sedere generoso e tondo. Non era decisamente messo male. Certo, non aveva il fisico scolpito di Jimin, la possanza di Namjoon, né tantomeno la prestanza di Jungkook, ma stava comunque bene, si piaceva. Eppure...qualche muscolo in più magari sulle braccia o sulle cosce e perché no, la pancia un po' più definita...lo avrebbero di certo reso più mascolino. Si pizzicò una natica. Quello che afferrava con le dita era probabilmente quell'enorme porzione di pollo fritto che aveva mangiato la sera prima davanti alla sua serie tv preferita. 

Between you and meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora