Between you and me

Con le mani nella marmellata

Osservò Jimin scolarsi l'ennesimo shot e sperò che non toccasse a lui raccoglierlo con il cucchiaino da terra a fine serata. Aveva già superato abbondantemente il limite di alcool che una persona poteva reggere, ma non accennava a fermarsi. Quando lo vide afferrare un drink direttamente dalla mano di uno sconosciuto che gli faceva gli occhi dolci, lo prese per un braccio trascinandolo via.

-Yahh!! TaeTae!!! Che fai? Quello mi stava offrendo da bere!!- per poco non gli cadde addosso instabile come era sui suoi piedi biascicando che voleva buttarsi in pista a ballare.

-Chim, hai bevuto fin troppo. Dove diavolo è quel gatto spelacchiato del tuo fidanzato?! Ti è sempre incollato al culo e adesso che serve non c'è- parlava di Yoongi, ma si riferiva anche a Jungkook che sarebbe arrivato con lui.

-Yah yah yah! Di che gatto stai parlando? Non posso prendere un gatto! Ti ricordi che ho Timmy a casa? Timmy è un pesce rosso e i gatti mangiano i pesci! Non posso prendere un gatto-

Dio, era completamente andato.
Se Yoongi lo avesse visto anche solo avvicinarsi a qualcuno o qualcuno si fosse avvicinato a Jimin, probabilmente non si sarebbe fatto problemi a staccare la testa a morsi a chiunque.

-Parlavo di Yoongi-hyung, perché diavolo non è ancora arrivato!? - mentre reggeva a fatica il peso di Jimin, adocchiò tra la folla Jin e Namjoon che si facevano largo tra i corpi sudati.

Sbracciò in loro direzione trascinandosi Jimin appresso con non poca fatica, ma notando subito le loro mani intrecciate. Appena gli arrivarono di fronte Jin se la scrollò di dosso lasciando Namjoon un po' deluso.

-Era solo per non perderci in mezzo a tutta questa gente- si giustificò velocemente.

Taehyung guardò con dispiacere il professore che aveva affondato con imbarazzo le mani nella tasche dei pantaloni.

-Ragazzi, Jimin è già ubriaco e di Yoongi-hyung neanche l'ombra- erano lì da un paio d'ore e già non vedeva l'ora ti tornarsene a casa. Poi però il motivo per il quale aveva accettato di uscire quella sera si fece largo tra la folla e Taehyung per poco non mollò la presa sulla vita del suo migliore amico lasciandolo cadere rovinosamente a terra.

Jungkook era vestito di nero come sempre, anfibi pesanti ai piedi e t-shirt infilata alla bene e meglio dentro i pantaloni cargo. Da aspirante stilista amava i colori, le texture, le fantasie più variegate e particolari, ma nonostante ciò, doveva ammettere che se Jungkook fosse stato un colore, allora quello sarebbe stato di certo il nero, perché era sicuro che non esistesse altra persona sulla quale risaltasse così bene. Sembrava sempre un demone evocato dall'oltretomba a cui lui avrebbe volentieri venduto l'anima. Il nuovo taglio di capelli scopriva i lati della testa mettendo in evidenza l'innumerevole quantità di anellini alle orecchie e sul viso che risplendevano sotto le luci stroboscopiche della discoteca.
Dietro di lui Yoongi malediceva qualcuno in modo non molto carino per essergli andato addosso, prima di posare gli occhi sul corpo malamente accasciato al suo fianco, che continuava ad agitarsi a ritmo di musica nonostante le gambe di gelatina.

-YOONGINOOOOO!!!- con uno scatto rapido, più di quanto pensasse gli fosse possibile, Jimin era sparito dalla sua presa e si era letteralmente lanciato addosso a Yoongi che lo aveva afferrato al volo reggendolo dalle cosce tornite avvolte intorno ai suoi fianchi.

-Yoongino! Questi brutti cattivi non mi vogliono far più bere e io voglio andare a ballare! E poi TaeTae parlava di un gatto, ma io ho solo un pesce rosso, non lo posso mica prendere un gatto! - gli aveva stretto le braccia intorno al collo e lo guardava con occhi sgranati e il labbro inferiore sporgente in un broncio.

Taehyung si sbatté una mano sulla fronte, ma era contento che poteva prendersi una pausa dal suo lavoro di babysitter di bambini un po' troppo cresciuti e un po' troppo alcolisti. Sapeva che Jimin sarebbe stato in buone mani, forse persino migliori delle sue.