Daniele's POV
Ho staccato alle 21, stasera.
Eccomi fuori dalla pizzeria a finire di abbottornarmi la camicia.
È passato Pietro, il papà di Emanuele, e ci sta accompagnando a casa di Lisa.Questo è il primo anno che riesco a partecipare alla sua famosa festa di primavera.
E, in generale, è una delle prime volte che esco in serata non per lavorare o per farmi una passeggiata in solitaria.Per l'occasione, sotto consiglio di Manu, ho indossato una camicia bianca che ha delle fiamme rosse disegnate in basso. Dice che è perfetta per l'occasione e io, non capendo niente in fatto di moda, mi fido.
Ora siamo giunti alla festa. Il papà ci lascia al cancello enorme in ferro battuto. C'è un lungo viale che porta alla casa, tutto illuminato da lampioni accesi e fiaccole, decorato da cespugli ai lati.
A parte, che cavolo di casa immensa! Avete presente quelle ville bellissime nei film con le vetrate grandissime e i muri ricoperti di piante rampicanti? Ecco, quelle sono come casa di Lisa...
Me ne avevano parlato della sua immensità, ma vederla dal vivo, wow! È tutta un'altra cosa... Davvero bella! Anzi, direi che è quasi troppo, ma Lisa è così: per lei deve essere tutto esagerato, sennò non è contenta.
Fin dall'esterno, si sente la musica a volume alto. C'è tantissima confusione, tanto che non so proprio come comportarmi.
Mi sento completamente spaesato. Un pesce fuor d'acqua.
Stiamo cominciando ad entrare in villa e vedo che, oltre alle scale all'ingresso e una sala grandissima, ci sono numerosi corridoi con altrettante stanze.
Sto seguendo Manu, che ha appena incrociato Matteo e cerco di seguirli, perché non so proprio dove andare.
Ci avviamo ad un bancone dove ci sono persino i camerieri che ci servono da bere (lusso vero!), ma ci sono postazioni con bevande e viveri sparsi, praticamente in ogni angolo della casa.
Mentre torniamo verso la sala principale, ci salutano tutti. A me non piace molto stare al centro dell'attenzione, ma da quando facciamo parte della squadra di pallavolo (e ci siamo qualificati anche alle semifinali); diciamo che siamo diventati molto popolari.
Tutti sanno i nostri nomi, sanno chi siamo, di che sezione siamo, ma io, sinceramente, a parte quelli della mia classe, non conosco, praticamente, nessuno.
Individuo un bel divano grande e mi ci siedo subito con Manu e Matteo, almeno così non sono costretto ad andare in giro a conoscere gente.
Poi entra Chiara, devo dire che sta molto bene stasera e osservo Manu e il suo comportamento. È assurdo che non si sia reso conto che sia lei! Cioè, la vede quasi tutti i giorni da tre anni!
Secondo me, ci è rimasto secco! Parte all'attacco per fare colpo, ma niente, si perde in un bicchier d'acqua.
"Sei geloso?"
gli chiedo quando vedo che osserva un tizio vicino a lei.
Continua a negare. Come mente a sé stesso!Il loro è stato, da sempre, un rapporto di amore e odio... anzi, secondo me, amore in pieno, perché non riescono a stare più di un certo tempo staccati e, quando battibeccano, in realtà, è sempre per il bene dell'altro! È così palese, no?
Solo che lui, su questo, è un po' ingenuo; non capisce che se non fa la prima mossa o non glielo fa capire bene che gli piace, lei si stancherà presto di aspettarlo. E, poi, potrebbe essere troppo tardi.
E lei, dal canto suo, secondo me, sta facendo di tutto per fargli capire il suo interesse (perché sono certo che sia un legame corrisposto), ma sta, ormai, perdendo le speranze. Quindi perché aspettarlo? Da una parte, fa benissimo a fare quello che vuole... Tanto che, eccola avvinghiata a quel ragazzo.
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Alla scoperta di sé
RomantikDaniele, ragazzo di 16 anni, frequenta il terzo anno del liceo scientifico della sua città. Famiglia divisa e vita molto umile; è un ragazzo introverso, che non vuole mostrarsi per quello che è, che si arrabatta continuamente tra studio, spesa e lav...