8.Sei mio

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-stanotte non dormi sul divano.
Se non vuoi ancora dormire con me, usa pure la camera degli ospiti.
Jimin non mi risponde va diretto nell'altra stanza segno che non vuol dividere il letto con me.
Sono dispiaciuto ma non insisto.

È così inizia la nostra vita insieme. Viviamo come una coppia ma non lo siamo.
Lui prepara il cibo e devo dire che fa piccoli miglioramenti le ricette cercate on line gli sono d'aiuto.
Poi alla sera torno mentre sono al club passa Suga a prenderlo all'orario utile per prepararsi per l'esibizione.
È sempre più sicuro di sé sempre più sexy...per poi in casa essere maldestro e pasticcione... Si insomma un vero contrasto rispetto al bel bocconcino canterino che mi propone ogni sera.

-quanto stiamo pagando Jimin?
Dico l'importo a Gregor.
-raddoppia...voglio che resti con noi.. A fine spettacolo digli che ci raggiunga al mio tavolo.
Dopo averci deliziato con una canzone romantica e sensuale è una visione vederlo arrivare vestito di bianco con una camicia leggermente aperta sul petto quel vedo non ti vedo per il quale un uomo può impazzire. La stoffa leggera è piena di piccoli strass che danno ulteriore luce ad un viso che è già luminoso di suo... Le truccatrici hanno reso giustizia a quei meravigliosi occhi e a quella bocca che non si può non notare e non si può non pensare che sicuramente è di una straordinaria morbidezza. Ma com'è che quando faceva le pulizie non l'ho notato subito? Jimin si siede accanto a me al tavolo di Gregor.
-accomodati caro...
Gli dice Gregor alzandosi per accompagnargli la sedia.
-eccoti qui... Raccontami qualcosa di te.
-grazie di avermi concesso di restare signore. Non c'è nulla da raccontare sono un ragazzo semplice. Mi piace cantare... Mia madre era una cantante la seguivo nei suoi spettacoli...ecco perché conosco tante canzoni datate.
-tua madre era anche tanto bella Jimin? Come te?
-no no... Lei era bella davvero.
-pure tu lo sei...
Commenta ardito Gregor... Toccando gli con dito il mento. Con una tossetta fastidiosa faccio presente che ci sono anche io ma Gregor non mi calcola
-hai un ragazzo Jimin?
Chiede imperterrito Gregor, continuando ad accarezzare il sui volto con una mano... Fino a quando Jimin si tira indietro.
-si.
Risponde Jimin sorprendendomi e guardandomi.
-ohh. Che peccato... Ma io non mi arrendo... Sai che questo non mi impedirà di corteggiarti... Di viziarti... So essere molto convincente.
-inizia il numero di Jhope...
Interrompo Gregor con questa scusa... Sbirciando Jimin di nascosto.
Ha gli occhi terrorizzati.

A fine serata lo aspetto sulla porta sul retro del club, Gregor non la usa mai.
Ho parcheggiato dietro lui esce trafelato e sale in auto mentre io riparto velocemente.
-dobbiamo fare attenzione...
Esordisce Jimin...
-Non preoccuparti non esce mai da questa parte.
-non voglio che tu abbia problemi JK. Lo sai che ce n'è saranno.
-Li affronteremo.

Quando rientriamo a casa mi bevo subito qualcosa. Mi sento agitato e nervoso.
Jimin è in piedi nel mezzo del salone. Le braccia giù lungo i fianchi, stringe la sua giacca con una mano... ha lo sguardo impaurito.
-non si fermerà, quando vuole qualcosa se la prende.
Lo dico guardandolo negli occhi. In risposta Jimin fa cadere la sua giacca a terra e mi vola fra le braccia.
È un attimo mi cade pure il bicchiere ma lo stringo forte. Mentre la mia bocca cerca la sua.
È una necessità... Come l'acqua per un assetato, gli tengo la nuca perché non si allontani da me.
È un attimo e ho la consapevolezza che è lui quello che mi mancava per anni ho vissuto una vita inutile con il deserto nel cuore.
Poi non so come né quando ci siamo ritrovati nel mio letto, continuando a baciarci intensamente.
Lo accarezzo ed inizio a sbottonargli la camicia determinato perché io desidero di più... Ma poi mi fermo guardandolo...
-Jiminshi...
Dico soltanto...
Annuisce acconsentendo alla mia tacita richiesta.
Il suo corpo è morbido e liscio la mia bocca e le mie mani esplorano e pretendono. Lui è così arrendevole sotto il mio tocco.
-sei mio...
Gli sussurro piano.
-solo mio.
E nel momento in cui lo diventa realmente sento solo un piccolo lamento che forse è più di sorpresa che di dolore mentre stringe le sue dita con la bocca.
Cerco di essere delicato ma la mia è un'intrusione passionale e dopo la prima incertezza continuo.. prendendomelo, dandomi e dandogli piacere.

Si addormenta sfinito fra le mie braccia, sulle mie labbra il suo sapore. La sua pelle ora ha un odore diverso, un odore che riconoscerei fra mille. Poi capisco è la sua essenza fusa con la mia. Quando due persone sono predestinate lo sentono lo sanno.

All'improvviso... TuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora