17. Jennifer

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-JK è tornata Jennifer. Chiede di parlare con te.
Suga nel dirmelo ha un viso scioccato.
-Jennifer? Di nuovo qui al club? Digli che non abbiamo bisogno di ballerini.
-Jk dubito che potresti assumerla come ballerina è rovinata. La faccio entrare così ti parla un attimo.
Capisco dalle parole di Suga che c'è qualcosa che non va.
Jennifer entra, stento quasi a riconoscerla cammina sorreggen dosi su una stampella, il viso con evidenti segni di un pestaggio, credo di qualche settimana prima.
Faccio fatica a mantenere il mio sangue freddo, perché per quanto fra me e lei non ci siano mai stati buoni rapporti mi dispiace vederla in quelle condizioni.
-cosa vuoi?
Chiedo brusco.
-JK da te niente. Quando sono fuggita da qui con John siamo stati presi all'Orizon il locale a sud della città quello che appartiene a Jackson. Pagava bene e ci sono pure andata a letto con lui un paio di volte, mi apprezzava sai... A differenza di te che non mi hai mai voluta.
-non la fare tanto lunga...
Protesto intollerante.
-una sera delle scorse settimane Jackson è venuto all'Orizon era furioso e si è ubriacato continuava a parlare di Tae dicendo che era un bastardo e che gli aveva portato via Jin.
Eravamo da soli nella stanza della direzione continuava a bere era decisamente alterato.
Gli ho chiesto di Jin... E lui ha reagito dicendomi:-"allora lo conosci? Dove vive dimmelo!"
Gli ho risposto che non lo sapevo non volevo fare la spia e allora mi ha picchiato e mentre cercavo di sottrarmi alla sua furia mi ha accoltellato alla gamba. La lesione che mi ha procurato mi impedirà di ballare e forse di camminare normalmente.
-mi dispiace per te ma non so come io possa esserti d'aiuto...
-voglio vendicarmi. So dove tiene Jin e so dove si incontreranno questa sera Gregor e Jackson per parlare dei loro affari.
-cosa vuoi in cambio?
-so che la guardarobiera si sposa è la figlia della mia vicina di casa e so che lascerà il lavoro per trasferirsi a Brien fammi tornare a lavorare qui.
Mentre stiamo parlando si sente fuori un piccolo trambusto e la porta del mio ufficio si spalanca bruscamente, mentre entra Frank, il ballerino è tutto agitato.
Appena vede Jennifer in quelle condizioni l'attira a sé in un abbraccio di perdono e lei inizia singhiozzare.
Jennifer mi guarda speranzosa e io annuisco prontamente.
Poi Jennifer ci dà tutti i dettagli dell'incontro di Jackson e Gregor.

Due ore più tardi sono da Bing.
-si incontrano stasera all'hotel Palace dobbiamo farli fuori nel parcheggio sotterraneo quando se ne andranno.
Jin invece è fuori Seul, in una villa bunker non sarà facile.
-non ci sono difficoltà per i miei uomini JK.
Commenta Bing.
È quasi l'una.
-torno a casa per pranzo Suga.
Tieni d'occhio Tae, non dirgli di stasera sta troppo male non si regge in piedi. Ci penseremo noi ci sarà anche Namjoon con i suoi uomini.
-Jimin sarà sorpreso di vederti tornare a pranzo non torni mai a quest'ora.
Dice Suga distrattamente.
Non rispondo ed esco.
Quando arrivo al vecchio. palazzo fatiscente scendo quelle putride scale che mi portano al bunker dove dentro rinchiuso... Protetto c'è il mio sole.
Ora so perché sono tornato prima... Anche quelli come me rischiano di morire, ho un po' di timore per stasera e ho bisogno... Ho bisogno del suo calore, di sentirmi amato.
-eih sei già qui?
Commenta Jiminshi volando I fra le braccia.
- non ti aspettavo prima di questa sera. Ho già mangiato ma se vuoi è rimasto qualcosa.
-ho fame si...
Gli rispondo sussurrandoglielo nell'orecchio, comprende subito di che fame si tratta, e raggiunge immediatamente la mia bocca mettendosi in punta di piedi per baciarmi.
-ho bisogno...
Dico soltanto mentre lui mi trascina in camera da letto, poi resto in piedi immobile mentre mi scioglie la cravatta  lascianda scivolare a terra come pure la camicia sulla quale sento passare le sue piccole mani per sfilarmela.
Ad un tratto siamo nudi uno accanto all'altro.
Jiminshi percepisce la mia ansia tenta di tranquillizzarmi abbracciandomi e dicendomi.
-sono qui per te... per sempre. Prendimi sono tuo, solo tuo Jk
Non ci sono preliminari ho urgenza, di essere dentro di lui.
Mi muovo piano godendomi ogni attimo come se fosse l'ultimo mentre lui è così sincronizzato con i miei movimenti da farmi capire che siamo ormai una cosa sola.
-ti amo Jimin. Volevo dirtelo ancora.
Sorride nascondendo il viso sul mio petto.
-ti amo anch'io più di me stesso Jk.
-promettimi che qualsiasi cosa succederà starai qui al sicuro. Stanotte sarà decisiva... Si capirà chi comanda in questa zona una volta per tutte... Se perderemo scappa.
Nel cassetto della scrivania di là c'è una busta con delle indicazioni su dove trovare il denaro necessario per fuggire per vivere.
Promettilo.
-lo prometto... Ma so che tornerai. Lo so.
Ci baciamo a lungo è la paura che sia un addio.

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