All'improvviso... Tu

20.Ti Troverò

Da quello che ho visto mentre mi trascinava siamo dentro un vecchio albergo in disuso.
Quando siamo arrivati ha parcheggiato sul retro dentro un box scalcinato e coprendo poi l'auto con un telo verde richiudendolo bene.
Fa freddo non c'è il riscaldamento ovviamente, trascinandomi per un braccio spalanca un paio di stanze per accertarne le condizioni, qui al piano terra sono state tutte disastrate dai vandali, saliamo al piano di sopra.
Sale dovrei dire perché a me trascina letteralmente, sento gli scalini battere violentemente sulle mie caviglie.
Di sopra la situazione è decisamente meglio ne sceglie una richiudendosi la porta alle spalle.
È brusco mi prende subito un polso ammanettandolo ad un termosifone.
Poi si siede su uno dei letti accendendo una sigaretta nervosamente e chiamando qualcuno al telefono.
La conversazione è lunga ma non capisco con chi sta parlando, sta organizzando la nostra uscita dal Paese. Chiede 2 posti su una nave che partirà domani.
Sto gelando mi allungo con una gamba verso il letto... A terra c'è mezzo copriletto con un piede cerco di avvicinarlo. Ma Jackson che nel frattempo ha chiuso la chiamata mi blocca poggiandoci sopra un piede arrogantemente.
- hai freddo Jimin?
Mi chiede ridendo.
Annuisco ritirandomi.
-se vuoi la coperta dovrai darmi qualcosa in cambio.
Da adesso in poi ubbidirai farai quello che dico se non vuoi morire.
Abbiamo bisogno di soldi non faccio in tempo a recuperare quelli indicati nella busta che JK ti ha lasciato, dopodomani partiremo per Singapore, c'è una nave mercantile dove possiamo nasconderci è di un amico fidato.
Ora esco vado al club del Paese, mi tirerò su un paio di uomini che gradiranno i tuoi favori. Sei di aspetto delicato gli piacerai.
-io non lo farò... Preferisco morire...
Rispondo terrorizzato con un filo di voce.
-certo potrai opporti urlare... Per loro sarà ancora più divertente e mi pagheranno di più.
Non cercare di scappare mentre sono via, le manette sono sicure ti farai soltanto male al polso.
Jackson esce lasciandomi nella disperazione più totale.
Non posso pensare a cosa mi aspetta, voglio che JK venga a prendermi io sono suo ormai non posso essere di nessun altro, è inaccettabile per me.
Piango disperato, cerco comunque di liberarmi dando forti strattoni nella speranza che il calorifero si stacchi dalla parete, ma è inutile ben presto il polsino della mi camicia è intriso di sangue.

Intanto al club...
-JK c'è un certo Phil che ti cerca...
Mi dice Tae passandomi una chiamata sul telefono fisso del locale.
-Phil Anderson?
-Si quel Phil...
Mi risponde ridendo.
-come dimenticarti bastardo di un americano... Dove sei?
-al porto di Busan... Su una nave che sta per partire per Singapore. Qualcuno mi ha parlato di te allora ti ho chiamato. Come dimenticare tutte quelle partite a carte al club che mi hai organizzato... Ne ho pelato di gente grazie a te... Ieri sera mi sono fatto la sorella di Jennifer mi pare lavori lì da te ancora, così ho saputo di tutti i casini che state passando con Gregor e Jackson.
-Phil... Gregor è morto. E con Jackson ho un grosso problema in corso... Ha rapito il mio compagno.
-Mi dispiace JK... Forse posso finalmente sdebitarmi con te... JK... Partirà dopodomani con la mia nave mercantile il Dadko destinazione Singapore, gli ho venduto cari due posti... Mi pagherà domani... Non aveva denaro con sé ma mi ha detto che aveva una puttana che poteva procurarglielo... Non vorrei si riferisse al tuo compagno.
-io lo uccido giuro... Phil... Dove può nascondersi nella zona del porto?
-al mercato coperto in una delle botteghe chiuse forse... Oppure alla vecchia fabbrica Winter... L'hotel... Quello della banca che è fallita quello all'entrata del porto... Sguinzaglia un po' di uomini... Io chiederò ai miei di fare qualche domanda in giro.
-se mi aiuterai a ritrovarlo Phil ti sarò debitore a vita
-ti prendo in parola JK... Eih devi tenerci molto al ragazzo.
-non sai quanto...