Capitolo 1

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Anno 2012 La morte della famiglia Johnson

Fu cosí che inizió tutto.
Si dice che gli inizi non hanno mai un evento eclatante per ricordarli ma di sicuro una morte fa sempre scalpore soprattutto ad essere rimaste uccise era gente onesta. La famiglia era composta da Daniel, Camille e le loro figlie Jennifer e Katherine. Jennifer era la maggiore ed era coetanea e amica di Bethany, Katherine era di tre anni più piccola e a breve avrebbe iniziato la quarta elementare.
La macchina era stata ritrovata al di fuori della cittadina, c'era del fumo che fuoriusciva poiché l'auto era andata a sbattere contro un possente albero e i cacciatori di quelle zone, avevano sentito puzza di bruciato. Non faceva presagire nulla di buono soprattutto quando scoprirono che i freni dell'auto erano stati manomessi. Chi poteva volere la morte di gente cosí innocente? Quali erano i segreti che si nascondevano dietro la famiglia Johnson?
In ogni caso fino a prova contraria, erano delle vittime in quella catastrofe degne di ammirazione per tutto ció che avevano fatto per il quartiere per questo era presente persino il sindaco per omaggiarli. I Johnson erano una famiglia influente, provenienti da buona famiglia e che avevano organizzato delle raccolte fondi per garantire ad ogni senzatetto una casa dove vivere. Quel giorno Bethany indossó il suo vestito più scuro e accompagnó la famiglia al funerale dei Johnson. La gente la guardó dall'alto verso il basso come se improvvisamente avesse qualcosa di sporco addosso cosí inizió ad osservare ogni lembo di vestito e si soffermó sulle ballerine nere che erano sporche di fanghiglia, la stessa che era stata trovata durante il ritrovamento dei cadaveri. La madre di Bethany coprí sua figlia con il suo possente corpo avvolto in un tubino nero fino alle ginocchia, gridó contro le donne rimproverandole poiché erano solo delle malelingue <<smettetela di osservare mia figlia! ha solo dimenticare di pulire le scarpe>> disse la madre facendo da scudo a Bethany <<Hanna, non c'é bisogno di rispondere a questa gente>> rispose sottovoce il marito Samuel Brown. Da quanto si sapeva, Samuel era un ricco imprenditore che aveva fatto affari veloci con una azienda di scarpe sportive e adesso aveva una catena di negozi sparsi un po' ovunque persino in Italia. Hanna invece era di origine polacca e molti quando la videro la prima volta, credettero si trattasse di una spia inviata lí chissá per quale speculazione. Vedendo la gente radunata a litigare nel bel mezzo dell'inizio della messa, il prete dovette prendere la parole <<fratelli e sorelle, non litigare oggi che siamo qui per commemorare questa povera gente uccisa brutalmente in nome del male>> cosí rimproveró i presente e si creó ancora di piú caos e dramma generale. Molti iniziarono ad inveire contro il prete poiché in realtá aveva usato impropriamente il termine "uccidere" altri invece condannavano il male in tutte le sue forme dandogli ragione, c'era anche chi rimaneva in silenzio continuando a fissare con sospetto le scarpe di Bethany tanto che scappó imbarazzata e impaurita da quell'atteggiamento troppo estremo.
I giorni a venire furono i peggiori, molti vicini di casa nella completa isteria, disegnarono il simbolo del pentagono con la bomboletta rossa e scrissero: "Strega"
Era assurdo che la gente potesse credere a delle assurditá del genere nel 2012 e soprattutto che la gente parlasse di superstizione. Da quel momento, Bethany e la sua famiglia, furono chiamati "la famiglia del Diavolo" senza nessuna prova il caso invece di archiviato come un incidente stradale ma i capi espiatori da incolpare erano loro.
Furono una serie di coincidenze che stimolarono questo pensiero collettivo, Bethany era riuscita ad indovinare varie volte il tempo atmosferico e alcuni avvenimenti che sarebbero accaduti nei giorni a venire e che si erano realizzati tutti. Non c'era una spiegazione a quello se non fosse il fatto che Bethany era una chiaroveggente che riusciva a prevenire qualsiasi evento in grado di essere conosciuto. Questa cosa peró era rimasta legata solo al nucleo familiare poiché poteva essere vista di malocchio dal quartiere. Chi aveva parlato ai vicini del suo potere?
Di sicuro non Bethany.

Quando i genitori videro la scritta al di fuori della porta, furono tentati ad andarsene ma fu la stessa bambina che decise di restare e la famiglia decise di appoggiarla. I giorni dopo peró furono i peggiori, le malelingue raggiunsero la scuola e c'era anche chi scherzava di darle fuoco, nei corridoi continuarono a chiamarla strega, le poche amiche che aveva, la isolarono poiché avevano paura che anche loro potessero essere associate ad una come lei. Bethany ogni giorno mangió da sola nel bagno, tornó a casa da sola guardandosi le spalle da un possibile aggressore. Quando raggiungeva casa, chiudeva a chiave nel caso entrasse qualcuno e spesso alcuni teppisti colpivano la finestra della sua camera con dei sassi distraendola dallo studio. Calata la sera, suo padre le dava la buonanotte e le consigliava di dormire con la luce accesa in caso di intrusioni pericolose. La vita a Simsbury, era un vero inferno fino a quando 17 bambini morirono per strangolamento ed erano proprio coloro che insultavano e bullizzavano Bethany. Le madri addolorate per la perdita dei loro figli, bussarono ferocemente alla porta dei Brown chiedendo che "la strega" venisse punita ma nessuno rispose e questo attiró ancora di piú la loro aggressività tanto che abbatterono la porta con l'aiuto dei loro mariti ma non vi trovarono nessuno, misero solo a soqquadro la casa distruggendo vari mobili e rubato qualche oggetto in oro vista la crisi. Quando se ne andarono, la famiglia ritornó a casa e ritrovó la casa distrutta come anche le foto incorniciate e scaraventate ferocemente sul pavimento, Hanna ne raccolse una e inizió a piangere, il marito la abbracció come anche Bethany e dopo decisero di chiamare la polizia per denunciare l'intrusione a casa. Una squadra di polizia irruppe in casa, guardó i segni di infrazione e poi andó via dopo aver finito il lavoro ma nessuno poteva conoscere i colpevoli poiché Bethany poteva sapere gli eventi in anticipo ma non i colpevoli del gesto. Spesso le visioni incupivano i suoi sogni infantili, quando erano morti i 17 bambini, aveva visto i loro corpi esamini e privi di vita ma non aveva riconosciuto il volto dell'assassino fino a quando non vide un'ombra al di fuori della sua finestra e scivoló via dalle lenzuola disubbidendo ai suoi genitori ormai dormienti. Quando uscí di casa, l'aria era pungente e lei era avvolta da un tenero pigiama giallo paglierino. Si avvicinò cautamente all'ombra che era qualche centimetro più alta di lei e poi osservò i suoi occhi. Era un bambino.

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