I giorni trascorsero tranquillamente fino a quando non venne organizzata la festa natalizia annuale di beneficienza. Abel aveva trascorso sempre meno tempo con Bethany per via dei precedenti esami da sostenere, inoltre la ragazza si era avvicinata pericolosamente a Caliel e Abel non riusciva a farla desistere da andare da lui. Aveva paura per l'incolumità della terrena, lui era immortale, un angelo diverso ma pur sempre un angelo, avrebbe vissuto l'eternità accanto a dio, plasmando nuovi corpi per vivere da essere umano per aiutare la terra a rifiorire strappando le erbacce cattive ma Belial aveva ragione, rimanendo pur sempre uno schiavo a confronto di Caliel, uno tra gli angeli più maestosi della rosa odorosa. Persino Bethany pur non sapendolo, stava inevitabilmente cadendo tra le braccia di Caliel ma lui non aveva buone intenzioni, l'avrebbe fatta a pezzi anche se non avesse mai torto a nessuno un capello. Il solo essere strega, la rendeva servitrice di satana mentre Abel contemplava la stregoneria come una forma di magia a se stante e che nel tempo era riuscita anche ad aiutare le persone, ricordó Ardat Lili nel corpo dea ragazza dai capelli rossi di come si era impadronita del suo corpo e lo aveva prosciugato, continuava a ripetere ciò che era scritto nelle sacre scrittura.
I demoni erano il male
Dio era l'unica salvezza ma Caliel non era esempio di bontà. Era uno tra gli angeli superbi, peccava di arroganza, aveva quel pizzico di furbizia mescolata alla malizia, era invidioso della sua posizione come aveva anticipato Belial e avrebbe fatto di tutto pur di abbatterlo. Quel giorno Bethany e Abel si incontrarono casualmente per strada <<non mi stavi seguendo giusto?>> chiese Bethany ridacchiando e Abel arrossí per qualche istante proprio perché era stato colto in fragrante <<lo sai che mi preoccupo per te>> rispose Abel <<e tu chi saresti il mio angelo custode?>> domandó Bethany picchiettando la mano giocosamente sulla sua spalla <<magari lo fossi>> sospiró Abel, Bethany distolse l'attenzione guardando verso il basso <<che c'é ho detto qualcosa di sbagliato?>> chiese Abel preoccupato <<devo dirti una cosa ma non devi assolutamente arrabbiarti okay?>> disse Bethany con tono della voce allarmato e poi tirò un profondo respiro <<h-ho invitato Calum alla festa annuale di beneficienza>> esclamò Bethany guardando Abel con aria colpevole. Sapeva che Calum non era mai andato a genio al suo amico ma non era mai capito il perchè, appariva sempre con un ragazzo affabile e mai maleducato e a volte lo trovava persino più divertente di Abel <<adesso lo inviti anche ai balli per ragazzini?>> chiese Abel innervosito <<so che Calum è più grande di noi ma lui è mio amico e volevo che venisse>> disse Bethany provando a giustificarsi <<lui cosa c'entra in tutto questo Bethany? non possiamo andarci insieme?>> domandò Abel esasperato <<perchè ti dá così tanto fastidio Calum? cosa ha di sbagliato?>> chiese Bethany alzando il tono della voce <<dico solo che lo conosci da poco, forse saranno sì o no due mesi da quando vi conoscete sbagli a fidarti>> rispose Abel <<io mi fido di lui, Abel! è un tipo apposto non come te che invece lo hai sempre giudicato male!>> disse Bethany arrabbiata <<io non sono un tipo apposto perchè dico la veritá? è questo che intendi?>> chiese Abel rimanendo ferito da quelle parole. Bethany era l'unica creatura umana che meritava di vivere solo perchè era innamorato di lei e non perchè lei fosse giusta anzi sapeva benissimo che aveva commesso molti errori ed era lì per giustiziarla come il resto degli adolescenti ma lei pensava che Abel fosse un tipo strano e osannava la figura dell'angelo più odioso della rosa odorosa come se fosse il vero Salvatore del mondo <<io non sto dicendo questo! dico solo che hai troppi pregiudizi e dovresti conoscerlo meglio>> rispose Bethany consapevole di aver esagerato con le parole <<ascolta Abel mi dispiace okay? so che volevi che andassimo insieme ma Calum è anche un mio amico e se lo sei anche tu ti prego di accettarlo>> continuò Bethany provandosi a scusare ma Abel era irremovibile. Un angelo ferito è peggio di un demone vigliacco e lui lo era diventato quando aveva messo piede sul suolo terrestre ma questa volta era diverso, era ancora più vulnerabile di qualche decennio prima dove era caduta in sentimenti insolito per una succube di nome Ardat Lili, col tempo la sua debolezza era aumentata così tanto che continuava a tormentarsi per non averla salvata ma alla fine
Non era proprio quello il compito di un angelo? Lasciar morire i demoni e punire gli umani in nome di un Dio che non hanno mai visto in volto?
Le leggi celesti erano così ingiuste e Abel si sentiva un errore nel sistema, una falla che si cerca di coprire ma che viene di nuovo a galla perchè Abel sapeva di essere diverso e quella diversità lo stava logorando. Nonostante le continue suppliche di perdono, Abel la rifiutò <<andrò al ballo con Lili, tu vai con il tuo angioletto preferito>> esclamò Abel a testa bassa e poi tornò a casa senza di Bethany perchè voleva restare solo.
La ragazza non capì l'aggettivo utilizzato da Abel nei confronti di Calum, molto probabilmente pensò si riferisse all'aspetto ma iniziò anche a dubitare che ne sapesse davvero poco del ruolo degli angeli sulla terra e che Calum potesse essere uno di loro così decise di raggiungere casa di Juana. Una volta che fu lì, suonò il campanello numerose volte e alla fine aprì una donna impolverata con una scopa tra le mani <<scusa bambina sono leggermente impegnata>> si scusò Juana lasciandola entrare. La sua casa era sempre un bazar, piena di oggetti esotici e dall'aspetto magico e Bethany quando aveva 13 anni, ne rimaneva affascinata e aveva la voglia di sapere la funzione di ogni oggetto sulla grande mensola così Juana le spiegò tutto ciò che c'era da sapere <<mi dispiace averti interrotta nelle tue faccende domestiche>>disse Bethany guardandosi intorno ma inciampò lo stesso su una pentola posta sul pavimento <<attenzione! Non rompere il calderone te ne prego>> la rimproverò Juana spostandola dall'oggetto in bilico <<l'ho comprato sull'emporio online, in questo periodo vanno di moda>> spiegò Juana mostrando il suo telefono aperto su un sito di arti magiche <<esiste davvero gente che vende questa roba?>> chiese Bethany ridendo divertita <<signorina, la mia magia è una cosa seria! non dovresti prenderti gioco di lei perchè poi ti restituirá tutto indietro>> rispose Juana mostrando a Bethany alcuni cristalli <<ricorda una vicina di casa che aveva comprato dei cristalli simili a questi solo perchè voleva provare, all'inizio andava tutto bene ma poi le accaddero delle sciagure una dietro l'altra, solo perchè aveva preso i cristalli per scherzo>> spiegò soffiandoci sopra per poi pulirli con uno straccio umido <<spaventoso>> rispose Bethany a denti stretti <<Bethany non puoi nemmeno immaginare quante brutture esistono a causa della magia, persone maledette alla nascita, persone che muoiono a causa di un maleficio, persone legate a vita ad una persona che non amano>> continuò Juana <<una persona che non amano?>> chiese Bethany curiosa <<crei due bambole e poi le unisci insieme con un filo rosso e lanci l'incantesimo per creare il legamento>> spiegò Juana accendendo il candelabro sul tavolo del soggiorno <<davvero spaventoso>> rispose Bethany, una volta finite le pulizie Juana si prese un po' della sua pausa per conversare con Bethany sorseggiando un po' di thè <<ci ho messo delle erbe che rilassano la mente e il corpo, dopo tutta questa fatica non farò le pulizie almeno per tre mesi>> esclamó Juana ancora affannata <<non puoi chiedere alla scopa di animarsi?>> domandó Bethany <<tesoro non siamo mica nella Bella e la Bestia!>> rispose Juana <<strano che non esista un incantesimo>> disse Bethany <<vorrei tanto che esistesse mia cara ma penso che la nostra vita abbia bisogno di un po' di difficoltá giusto?>> rispose Juana, Bethany la ignoró poiché era lí per altre questioni cosí parló <<penso di aver incontrato un angelo>> esclamó Bethany guardando dritto negli occhi Juana cosí tanto da farle rovesciare il thé sul tavolo, dopo qualche imprecazione si alzó e raccolse la tazza pulendo il bagnato con uno strofinaccio <<cariño come sei convinta di questo?domandó Juana sedendosi lentamente ancora turbata da quella rivelazione <<quando l'ho incontrato la prima volta, é scappato via lasciando delle piume sul cammino e io ne ho raccolta persino una>> rispose Bethany esponendo la sua teoria <<hai qui la piuma?>> chiese Juana <<purtroppo non sono riuscita a portarla a casa ma credimi Juana, era vellutata, bianca senza nessuna macchia proprio come il tipo che abbiamo visto nel libro delle creature divine>> rispose Bethany <<gli angeli vengono qui per alcune ragioni specifiche, portare via le anime destinate al paradiso, salvare alcune persone dalla morte e>> spiegó Juana interrompendosi sull'ultima ragione <<la terza ragione?>> chiese Bethany confusa <<sai Bethany gli angeli non sono solo quelle creature che vedi nei libri, ne esistono di diversi tipi e non tutti sono pacifici, c'é anche chi uccide per giustizia perché deve adempiere alla volontá di dio senza mai opporsi>> spiegó Juana <<quindi é per questo che Lucifero ha preferito fondare il suo regno di orrori? per sfuggire a un dio che comanda i suoi servitori di adempiere ai suoi voleri?>> domandó Bethany <<Lucifero ha sacrificato le sue ali divine per i piaceri terreni, per la carne umana e dio come punizione lo ha cacciato privandolo del paradiso ma almeno era libero da ogni condizionamento e molti seguirono il suo esempio>> rispose Juana <<come faccio a scoprire se sto avendo a che fare con un angelo?>> chiese Bethany e Juana le diede un oggetto dalla punta appuntita e lungo un metro <<gli angeli hanno paura ad essere infilzati da questo oggetto, si tratta della lancia di Caino, puoi puntellare semplicemente il tuo obiettivo senza ucciderlo>> spiegó Juana <<con questa lancia potrei ucciderlo?>> chiese Bethany sconvolta <<esistono vari modi per uccidere un angelo, utilizzare oggetti sconsacrati, utensili che appartengono a ciò che rimane dell'Eden come questa freccia, tradire un angelo o far sí che riveli la sua vera forma perché quello é considerato sacrilegio>> spiegó Juana <<hai mai ucciso un angelo?>> domandó Bethany impaurita dalla risposta <<sí Ho ucciso un angelo ma non devi stupirti, succederà anche te loro ci danno la caccia da millenni>>rispose Juana <<io-io non voglio uccidere nessuno!>> protestó Bethany <<gli angeli sono creature immortali, plasmano un corpo umano e lo occupano a differenza dei demoni che prosciugano la linfa vitale da esseri umani già esistenti>> spiegó Juana <<una Lancia di Caino dritta al petto e l'angioletto morirá>> continuó Juana prendendo la lancia stimolando l'attacco frontale al petto al povero malcapitato. Dopo aver finito la lezione sugli angeli, Juana salí sulla scala per prendere alcuni boccacci sulla mensola e mostrarli a Bethany. Erano pezzi appartenenti a varie creature che aveva sempre creduto fosse leggende metropolitane, vide un ala di angelo rimasta intatta nel barattolo, un canino che doveva essere di demone, delle squame di sirena e un artiglio di lupo mannaro. Bethany era disgustata ma anche incuriosita dalla provenienza di tutti quei barattoli <<esiste gente che compra e vende questo genere di articoli e io sono una esperta venditrice>> spiegó Juana prendendo tra le mani l'ala e la poggió nelle mani di Bethany <<era così l'ala che hai visto?>> chiese Juana <<molto simile ma aveva delle striature in più sul dorso>> rispose Bethany simulando le linee dorate che aveva notato girando l'ala che doveva appartenere a Calum <<quindi non é un angelo qualsiasi>> rispose Juana sorridendo <<gli unici che hanno quelle striature sono gli angeli guardiani e sono angeli di alto livello>> spiegó Juana <<intendi gli angeli Michele, Gabriele e gli altri protettori del cielo?>> donandó Bethany che ricordava quel passo specifico della Bibbia sul quale aveva riflettuto intensamente con Juana solo per trarne uno spunto informativo, la donna non rispose corse al libro delle creature superiori nel quale erano presenti tutti i tipi di angeli tra cui anche i Serafini e i cherubini, lo sfoglió ripetutamente fino a fermarsi su una pagina <<eureka!>> esclamó poggiando il dito sull'immagine di un angelo munito di spada e scudo. Il suo nome era Caliel ed era l'angelo della giustizia.
STAI LEGGENDO
La mano Destra Di Dio
ParanormalBethany é una ragazza statunitense che vive in una tranquilla cittadina del Connecticut fino a quando i suoi vicini di casa muoiono in un terribile incidente. La ragazza però ha un segreto fin troppo oscuro da nascondere. Il suo migliore amico era u...