Quello di fronte a sè, era un bambino di undici anni ma che sembrava l'incarnazione del male. Pallido, poco in forma fisicamente, magro e dai capelli neri. Indossava una tuta nera con un cappuccio che faceva risalta gli occhi incerchiati di nero come se non dormisse da addirittura anni, a quella vista Bethany fece qualche passo indietro poco convinta di voler dimostrare la sua spavalderia a quell'essere particolare. Prese tutto il coraggio che aveva nei polmoni e gli rivolse la parola <<sei stato tu ad ucciderli?>> chiese Bethany tenendo lo sguardo abbassato <<loro ti hanno trattata male, io li ho solo puniti nel modo giusto>> rispose il bambino sconosciuto e che aveva tutta l'altra di essere un serial killer <<le voci mi parlano, penso tu sia la persona giusta>> continuò il bambino sorridendo ingenuamente come se per un momento si fosse convertito in un angelo <<mamma direbbe che sei una persona cattiva>> disse Bethany guardinga <<io mia madre non l'ho mai conosciuta, so che degli uomini cattivi le hanno fatto del male>> rispose il bambino <<allora te la prendi con le persone buone?>> chiese Bethany <<io l'ho fatto per te>> rispose il bambino protraendo la mano verso Bethany <<andiamo a giocare sull'altalena?>> chiese il bambino sorridendo nuovamente. Quelle mani avevano posto fine alla vita di 17 bambini che bullizzavano Bethany e avevano reso la sua vita un inferno, probabilmente aveva stretto anche un coltello ma Bethany aveva scelta? Se il bambino avesse ricevuto un no, cosa le sarebbe successo?
Così Bethany si allontanò da casa per la prima volta per giocare a notte fonda con un baby serial killer. Raggiunsero il parco abbandonato e che di giorno pullulava di bambini, il bambino salì sull'altalena e chiese a Bethany di spingerlo <<posso sapere almeno il tuo nome?>> chiese Bethany sperando di non essere invadente <<il mio nome è Abaddon>> rispose il bambino continuando a fare ondeggiare con forza l'altalena fino a quando volò così in alto che per la forza spezzò i cardini e rotolò fragorosamente per terra <<che nome strano>> disse Bethany ridacchiando <<forse a mia madre piacevano i nomi strani, alla fine non ho mai avuto amici quindi non ho mai avuto il bisogno di trovarmi un soprannome per nascondere il mio vero nome originale>> rispose Abaddon <<io invece so come potresti chiamarti>> disse Bethany <<non è l'abbreviazione di Abaddon ma Che ne pensi di Abel?>> domandò la bambina impaurita dal suo commento <<Abel andrá più che bene, grazie Bethany>> rispose Abel abbracciandola instintivamente e Bethany arrossì per l'imbarazzo <<c-cosa fai?>> chiese la bambina coprendosi il volto <<ti ho solo da un abbraccio, non essere così vergognosa>> rispose Abel ridacchiando e poi il suo sorriso si spense quando avvertii del passi provenienti dalla siepe e minacciò Bethany con un piccolo coltellino tascabile <<hai portato qualcuno con te non è vero? Dovevi venire da sola!>> gridò il bambino agitando il coltello verso Bethany che rimase pietrificata e iniziò a balbettare <<io-io non ho portato nessuno, qualcuno forse deve avermi seguita>> rispose Bethany giustificandosi <<non ci sono scuse, Bethany!>> disse Abel avanzando da vero psicopatico verso di lei <<sai, sono in grado di farti sparire facendoti a pezzi in questo parco come può un undicenne fare questo? semplice perchè ho manomesso io i freni dell'auto dei Johnson>> disse Abel ridendo istericamente <<tu, tu hai ucciso la mia amica Jennifer! sei un mostro>> la bambina inveì contro Abel e lui indietreggiò solo per godersi la scena <<avrei voluto strapparle gli occhi dalle orbite, tagliarle la gola come il resto della sua famiglia, sarebbe stato davvero divertente se lo avessi fatto in tua presenza ma forse li raggiungerai presto che ne dici di adesso?>> disse Abel fiondandosi contro di lei ma qualcuno arrivò lì e Abel scappò velocemente.
Per fortuna, Bethany era riuscita a chiamare in tempo sua madre mentre Abel era distratto e adesso poteva abbracciare finalmente i suoi genitori. Bethany raccontò di aver visto il serial killer in volto ma stranamente non riuscì a ricordare nessun dettaglio. Sapeva di averlo visto, di averci conversato ma il suo volto era ignoto come se qualcuno le avesse cancellato la memoria e dovesse subire l'orrore di non ricordare il colpevole della morte di altra gente innocente. Sapeva che aveva tentato di ucciderla, era riuscita a difendersi solo mandando un messaggio a sua madre e si sentiva così debole di fronte al male di quella cittá.
In quel momento ricordò un particolare che le era sfuggito quando aveva raccontato la sua versione sull'incidente dei Johnson e anche in quel caso aveva tentato di incolpare qualcuno anche se non sapeva chi fosse.
Molto probabilmente l'assassino era con lei la notte dell'omicidio e avrebbe dovuto scoprirlo prima che il male contaminasse la cittá.I giorni a Simsbury passarono, il bullismo diminuì poichè erano impauriti sempre di più di Bethany. Spesso la gente girava per le strade con i crocifissi in legno o al collo per proteggersi da quella "figlia del demonio" più volte il parroco era passato a casa per consigliare alla famiglia di effettuare un esorcismo sulla figlia o di far benedire la casa per scacciare le presenze maligne. I vicini stretti dei Brown pensarono addirittura di consigliare di rinchiudere la figlia in un convento così avrebbe imparato a pregare dio e a liberarsi dei peccati ma come potevano essere proferite quelle parole riferendosi ad una bambina di appena 10 anni?
Tutti in un modo o nell'altro volevano che sparisse e fu fatta una petizione per cacciare l'intera famiglia Brown senza scarso successo poichè il sindaco non approvò questa scelta da parte dei cittadini. Vigeva la regola di trattare ogni singolo cittadino con gli stessi diritti e doveri fino a prova di colpevolezza di qualche crimine. La famiglia Brown come i Johnson, avevano sempre aiutato economicamente ed erano grandi filantropi anche nei confronti della chiesa. Non potevano essere cacciati in quel modo ma qualcosa successe.
Furono banditi dalla chiesa come eretici e servitori di Satana ma non avevano mai dato tanto peso alla religione così ritornarono a casa evitando di uscire nelle ore notturne per evitare risse o aggressioni.
Un giorno però accadde qualcosa di orribile
Hanna fu ritrovata impiccata ad un albero a pochi passi dal cimitero. Bethany era corsa da lei quando era troppo tardi ma aveva trovato una lettera che avrebbe conservato per sempreCara figlia mia spero che un giorno tu possa capire perchè l'ho fatto. Il male è qualcosa che è invisibile agli occhi ma lo avverti dentro e quando esplode è lì che iniziano i problemi. Non voglio giustificare questo gesto, voglio che tu vada avanti con quel tuo potere speciale e che ti rende unica perchè presto saprai quanto ti sará utile.
Ho fiducia in te e sarò sempre fiera di te qualunque cosa accada
Trova il bene
Tua mamma
Hanna.
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La mano Destra Di Dio
ParanormalBethany é una ragazza statunitense che vive in una tranquilla cittadina del Connecticut fino a quando i suoi vicini di casa muoiono in un terribile incidente. La ragazza però ha un segreto fin troppo oscuro da nascondere. Il suo migliore amico era u...