Capitolo 13

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Passó una settimana dal ballo di beneficienza, restavano pochi giorni e Abel sarebbe stato costretto ad accorciare i tempi della sua decisione. Non c'era solo in ballo la sua posizione di angelo, riguardava anche se stesso e di come si era accorto dei cambiamenti che stava subendo e questi sarebbero stati radicali. Si era recato da Caliel e aveva raccontato di quando aveva diviso in due la terra e aveva ucciso decine di famiglie in fila che aspettavano che si togliesse dall'asfalto, Caliel sorrise <<ricordi la regola dei 13 giorni?>> chiese l'angelo della giustizia <<so dell'esistenza di questa legge ma non mi ha mai interessato abbastanza>> rispose Abaddon <<la legge dei 13 giorni é scritta all'interno dei libri celesti prima della venuta del figlio di Dio, tramandata dalle civiltá antiche e punita con la morte>> spiegó Caliel <<morte? vuol dire che sto morendo?>> domandó Abaddon preoccupato <<la legge dei 13 giorni é al di sopra delle alte sfere e al potere di tutte le schiere angeliche>> spiegó Caliel <<allo scadere dei 13 giorni morirò?>> chiese nuovamente Abaddon <<probabilmente oppure avverá ció che é presente nella seconda clausola>> spiegó Caliel <<diventerai un demone e sarai bandito dal paradiso>> continuò Caliel per poi osservarlo.
Abaddon non poteva diventare un demone, voleva la sua posizione in paradiso seppur di livello inferiore eppure i poteri demoniaci avevano iniziato a manifestarsi <<io non voglio diventare un demone!>> protestó Abaddon a gran voce <<allora dobbiamo uccidere Bethany prima dello scadere dei 13 giorni>>rispose Caliel <<quando quelle persone sono morte, quando quei bambini sono morti schiacciati contro il parabrezza...io non sono così>> disse Abaddon <<non fartene una colpa, come ti ho già detto considero sia i demoni che gli angeli come dei mostri>> rispose Caliel dandogli una pacca sulla spalla <<non é giusto che lei muoia, ha una vita terrena davanti a sé, noi siamo degli esseri immortali viviamo da millenni cambiando aspetto ma lei no, lei una volta morta non potrà tornare in nessun corpo diverso dal suo>>disse Abaddon ormai rassegnato da quella scelta che doveva compiere in fretta <<lo stai facendo per il tuo bene, stai proteggendo la tua identità, stai rispettando il volere di Dio>> rispose Caliel.
Abaddon aveva gli occhi colmi di lacrime che non aveva mai avuto il coraggio di versare, non per un terreno, non per il suo primo amore, nemmeno per quella situazione lo avrebbe fatto.
Piangere era segno di debole, era un gesto così umano che bisognava vergognarsene ma il suo cuore andava a pezzi ogni volta che ascoltava quelle identiche parole provenire dalle labbra dell'angelo superbo
Uccidiamo Bethany
Abaddon peró aveva preso una decisione <<passerò la notte con lei se questo mi aiuterà a salvarmi>> esclamó la mano destra di Dio senza alcuna intonazione nella voce <<sapevo avresti fatto la scelta giusta>> rispose Caliel.
Dopo aver parlato con l'angelo, Abel decise di incontrare Bethany in un punto sperduto nel folto bosco e la ragazza si presentò <<cosa vuoi ancora da me? vuoi per caso uccidermi come voleva fare Caliel?>> domandó Bethany posando una mano su una tasca contenente il secondo pugnale, Abel alzó le mani in segno di resa <<io non sono come Caliel, io ti ho sempre voluta proteggere>> rispose Abel <<perchè dovrei crederti?>> domandò Bethany rimanendo a distanza <<perché sono il tuo amico Abel e non ti farei mai del male, Bethany>> rispose Abel <<Juana é morta per colpa di Caliel! l'avrà sicuramente controllata a distanza e l'avrà fatta a pezzi>> spiegó Bethany con voce tremante <<no Bethany, Caliel non ha quei tipi di potere, noi siamo i buoni sono i demoni quelli dei quali devi avere paura>> mentì Abel <<hai presente la nostra compagna di classe? lei é un demone, si chiama Belial ed é un demone superiore che ti sta dando la caccia, si é servita della tua mentore per convincerti ad ucciderci ma non é così>> continuó Abel avvicinandosi lentamente <<ti prometto che non ti farò del male, ricordi la prima volta che ci siano incontrati? indossavo una maglia degli Slipknot e tu andavi di fretta>> Abel fu interrotto bruscamente durante il racconto <<perché non mi hai detto la verità? perché non mi hai detto che eri un angelo? perché hai ucciso tutta quella gente innocente?>> chiese Bethany con tono di rimprovero <<quella gente non era innocente, tutti compiono errori e non é giusto che rimangano su questa Terra senza essere puniti, i demoni tentano, espandono il male nel mondo, noi lo cancelliamo, lo espelliamo come un veleno tossico>>spiegó Abel <<di mia madre che dici? hai ucciso anche lei?>> domandó Bethany <<ma come ti viene da pensare ad una cosa simile? tua madre era una donna gentile, dal cuore puro, non l'ho uccisa>> rispose Abel <<sei un mostro!>> gridó Bethany <<é cosí che mi vedi? come un-un mostro?>> chiese Abel balbettando visto che quella singola parola lo aveva ferito.
Il suo desiderio era quello di dimostrare a Bethany che non era il mostro ma come fai a convincere una persona a vederti diversamente se ti ostini a ripetere gli stessi errori? <<tu uccidi gli esseri umani credendoti onnipotente perché sei immortale, sei un beato da dio, se solo tu perdessi quel diritto e ti trovassi nei panni di un essere umano, non sopravvivresti nemmeno un giorno su questa terra, a volte i peccati sono necessari per sfuggire dalle situazioni difficili, spesso si é costretti a peccare, prendi ad esempio una persona che non riesce a mantenere la sua famiglia e non ha più una casa, é costretto a rubare per sopravvivere per questo sei un mostro perché non riesci a capire l'animo umano>> spiegó Bethany <<non é colpa mia! io-io devo farlo>> disse Abel in stato confusionale <<perché devi farlo?>> domandó Bethany <<per lo stesso motivo di voi terrestri che peccate, lo faccio per sopravvivere>>rispose Abel sospirando e poi iniziò a raccontare la sua storia senza alcun filtro <<forse hai ragione tu, sono un mostro ma sono stato costretto per millenni ad esserlo, non ho mai voluto uccidere un singolo umano ma é l'unico modo per sconfiggere il male e piantare i semi del bene, io non sono la mano destra di Dio, non ho alcun potere, sono uno schiavo che combatte per un ideale che non crede giusto, gli ultimi degli eletti da dio, non sono nulla perché continuano a prendermi in giro sia il regno celeste che quello infernale, dicono che sono un sempliciotto e che nessuno mi vorrá mai perché sono troppo debole>> spiegó Abel tutto d'un fiato, Bethany gli corse incontro e lo abbracciò inaspettatamente <<non sei debole, il tuo cuore é più puro di tutti gli angeli che ti hanno rinnegato e se tu decidessi di rinunciare alle tue ali, io ti capirei e ti donerei tutto l'amore che non ti hanno mai dato>> rispose Bethany accarezzandogli la testa per tranquillizzarlo, Abel alzó la testa e appoggió la fronte contro quella della ragazza <<presto lascerò questa terra dopo aver compiuto il mio lavoro, desidero qualcosa da te>>esclamó Abel perché sembrava il momento giusto per provarci <<che cosa?>> domandó Bethany <<quando sono un sempiterno, un angelo, un essere celeste o come vuoi chiamarmi, non posso toccare gli altri, nemmeno sfiorarli, mi é proibito toccarti>> rispose Abel a bassa voce sfiorandole una guancia fino a tracciare il contorno delle sue labbra <<mi é proibito desiderarti>> continuó Abel avvicinandosi al suo collo <<mi é proibito baciarti>>disse di nuovo Abel, Bethany sembrava imbarazzata da quella richiesta <<Abel mi dispiace che stia rovinando le tue fantasie da vero terreno ma io sono vergine>>rispose Bethany <<prometto che andrò piano>> disse Abel rincuorandola <<non so se me la sento, tu mi piaci e anche tanto ma sento che qualcosa non va come se le tue intenzioni nei miei confronti siano false, so che probabilmente sono mie paranoie ma sei davvero sicuro che non mi stai nascondendo nulla?>> chiese Bethany titubante <<gli angeli non possono mentire>> rispose Abel.
Quella risposta era totalmente sbagliata, gli angeli in forma mortale potevano mentire perché erano umani in quel momento e i terreni mentono. Bethany ignorando il fatto che Abel si presentasse in quella forma e non in quella naturale, credette alle sue parole e i due si baciarono follemente. Le labbra di Bethany assaporarono quelle di Abel mentre le loro lingue si intrecciavano, Abel fu il primo a togliersi la maglietta scura facendola cadere sul terreno, Bethany con disinvoltura lasciò cadere il reggiseno avvolgendosi intorno al corpo caldo del suo angelo. Una volta che rimasero entrambi privi di vestiti, Abel si posizionó sopra Bethany senza preoccuparsi delle precauzioni perché gli angeli sono sterili <<ti dá fastidio se non lo metto?>> chiese Abel preoccupato dalla risposta <<una volta ho letto in un libro che gli angeli sono sterili>>rispose Bethany sorridendo mentre Abel le stava accarezzando nervosamente i capelli <<é la prima volta per te Abel?>> domandó Bethany incuriosita <<no, l'ho fatto altre volte ma questa volta é diverso>> rispose Abel. Avrebbe voluto dirle che era una trappola ma a quel punto non avrebbe più accettato. Abaddon voleva godersi quel momento magico ma continuavano a riecheggiare nella mente, le parole di Caliel, della corte celeste e persino la legge dei tredici giorni cosí tanto che Bethany dovette chiamarlo per catturare la sua attenzione, si sentiva ridicolo e privato ancora una volta della sua intimitá. Era rimasto per alcuni minuti sopra di lei, imbambolato se fare l'amore con lei oppure no <<angioletto che ti prende? guarda che non posso aspettare tutto il tempo qui sotto>> disse Bethany ridacchiando <<scusa mi ero distratto>> rispose Abel <<hai ricevuto una chiamata da dio?>> chiese Bethany ridendo e lui per zittirla la bació <<se dici queste cose perderò il mio vigore>>sussurrò Abel strusciandosi dolcemente contro di lei solo per farle sentire quanto la volesse. Dopo alcuni secondi di esitazione, entrò lentamente dentro di lei affondando mano a mano che si adattava al contatto e poi sempre più velocemente fino a quando non iniziò a gemere forte e lo stesso fece ma meno impetuosamente di lei che continuava a gridare sull'onda del piacere e a tre passi dal paradiso. Bethany chiuse gli occhi godendosi il culmine ma una visione le si paró davanti, era una immagine dall'aspetto biblico se stessa che prendeva fuoco come una qualsiasi strega messa a rogo.
Bethany strinse gli occhi iniziando a piangere ma continuava a sentirsi presa da ciò che stava vivendo più di quanto avrebbe potuto immaginare, provò ad accantonare quell'immagine e lasciò che si godesse il momento avvertendo delle fitte al basso ventre che preannunciavano il violento climax che sarebbe arrivato di lí a poco.
Una volta che finirono entrambi, restarono abbracciati e ancora affaticati <<ti é piaciuto?>> domandó Abel ancora con il fiatone dovuto allo sforzo <<é stato bello>>rispose Bethany senza alcuna emozione nella voce <<tutto okay?ti ho fatto male?>> chiese Abel dolcemente <<sto bene penso che sia stato strano perché era la mia prima volta>> rispose Bethany mentendo, all'improvviso sbucó qualcuno dai cespugli dicendo <<e sarà anche l'ultima>> Abel non sapeva che Caliel fosse lí e aspettava l'indomani per giustiziare Bethany almeno per passare l'ultima notte con lei come promesso ma l'angelo superbo non aveva scrupoli per nessuno e legó Bethany ad un albero con delle catene in adamas. Bethany era immobilizzata ad un albero e chiedeva aiuto ad Abel che sembrava distante mentre Caliel poneva fine alla vita della strega <<hai arrecato fin troppi problemi al mio cagnolino, si é reso conto che c'é molto di più rispetto a dio e lui é un angelo, per te rischia di morire>> disse Caliel avvicinandosi tenendo tra le mani le catene per stringere ancora di più il corpo di Bethany ancora privo di indumenti, le si avvicinó ancora di più e con le dita entró dentro di lei solo per dimostrarle cosa l'avesse resa debole <<sangue di vergine, adesso sí che sei una peccatrice, Abel ti ha fatto perdere l'unico modo per non essere giustiziata ma almeno a quanto pare hai goduto>> disse Caliel sorridendo <<Abel! tu-tu eri d'accordo con lui>> gridó Bethany a denti stretti mentre Caliel stringeva ancora di più le catene tanto che la pelle iniziò a bruciare <<mi dispiace Bethany! io non volevo farlo>> disse Abaddon che tentava di salvare Bethany e Caliel capì le sue intenzioni tanto che scaraventò la mano destra di Dio contro l'albero.
Continua...

La mano Destra Di DioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora