Capitolo 11

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Durante il ballo, Abel aveva iniziato a pedinare i due senza farsi vedere mentre Belial lo seguiva evitando che Caliel scoprisse entrambi <<se attivassi l'invisibilità, sono sicura che ci noterebbe>> esclamò Belial Che trascinava pesantemente il vestito, Abel la guardó notando il vestito nero voluminoso <<potevi scegliere un altro vestito cosí mi rallenti>> rispose Abel rimproverandola <<vuoi continuare tutta la serata a seguire quei due? non succederà niente non preoccuparti>> disse Belial facendo spallucce <<come puoi esserne così certa? ti ricordo che Caliel mi ha dato una lista>> disse Abel prendendo il foglio di carta dal taschino <<sbaglio o il nome di Bethany non c'é?>> chiese Belial guardando i nomi sulla lista <<questo non significa niente! forse vuole ucciderla con le sue stesse mani, sappiamo entrambi le intenzioni di Caliel contro Bethany per questo non posso lasciarla da sola con lui>> rispose Abel spostando la sua attenzione sui due che avevano appena varcato l'uscita per dirigersi nel corridoio <<merda!>> imprecó Abel iniziando a correre pentendosi di essersi distratto solo per qualche attimo perché era in gioco la vita di Bethany.

Intanto la ragazza e l'angelo si erano allontanati, nei giorni precedenti Juana le aveva spiegato chi fossero davvero quei sempiterni e perché la volessero cosí ardentemente. Era una peccatrice, ai loro occhi una delle streghe servitrici di satana, da millenni le streghe erano punite con il fuoco celeste e Bethany doveva difendersi altrimenti avrebbe avuto lo stesso destino. Bethany attiró a sé Caliel ed entrarono nell'aula di musica al secondo piano <<ero stufa di tutta quella confusione>> esclamó Bethany, Caliel avanzó verso di lei <sono d'accordo con te>> rispose Caliel sedendosi di fronte al pianoforte <<sai suonare?>> chiese Bethany <<ho iniziato a studiare pianoforte da quando ero piccolo, inoltre ho anche una band>> rispose Caliel <<hai una band dove tu suoni il pianoforte? strano>> disse Bethany ridendo <<cosa c'é di strano?>> chiese Caliel confuso da quel fraintendimento <<niente niente>> rispose Bethany continuando a ridere <<a volte sembri provenire da un altro pianeta>> aggiunse Bethany e Caliel percepí quella frase come una minaccia alla sua identitá anche se non aveva alcuna prova <<ho vissuto in una città diversa da questa, quindi se fossi in te non mi meraviglierei>> disse Caliel sorridendo <<forse é per questo che mi piaci>> esclamó Bethany <<io-io ti piaccio?>> chiese Caliel confuso <<io e te abbiamo passato molto tempo insieme, in fin dei conti non siamo poi così diversi, mi fai stare bene e ti ringrazio>> rispose Bethany lasciandosi scappare un abbraccio per poi trafiggerlo senza pensarci con la lama di Caino. A causa della lunghezza e grandezza, non poteva di certo portarla ad una festa ma dopo aver sciolto l'acciaio e averlo incantato con l'aiuto del demone del fuoco grazie a Juana, erano riuscite a forgiare due pugnali demoniaci. Caliel inizió a sanguinare e barcolló per terra mentre Abel e Belial erano bloccati dietro la porta perché era stata chiusa a chiave. Caliel tentava di rialzarsi ma la ferita bruciava come le fiamme dell'inferno <<strega! Cosa mi hai fatto?>> domandó Caliel a denti stretti <<così sei davvero un angelo>> esclamó Bethany schiacciandogli la testa <<la mia mentore mi ha detto che ti avrei dovuto uccidere per evitare che io morissi per mano tua, angioletto>>rispose Bethany <<la tua mentore giusto? sei davvero sicura di aver fatto la scelta giusta?>> domandó Caliel strascinandosi sul pavimento annaspando <<volevi uccidermi e se io non ti avessi colpito, tu ci staresti tentando ancora>> rispose Bethany bruscamente interrotta da una telefonata proveniente da un numero sconosciuto.
Aprí la chiamata titubante, di solito non rispondeva mai quando non compariva il nome salvato sul display ma dentro di lei sapeva che era la cosa giusta da fare, la voce dall'altro lato, proveniva da lontano la linea si interrompeva malamente ogni volta che la donna tentava di parlare ma Bethany aveva un buon udito e riconobbe la voce <<Juana? Dove sei?>> chiese Bethany preoccupata ascoltando la donna affaticata e probabilmente ferita poichè singhiozzava <<Bethany ho sbagliato, perdonami>> rispose Juana fino a quando la ragazza non percepì un tonfo, un rumore di qualcosa che cadeva violentemente sul pavimento, il corpo di Juana steso supino che si contorceva dal dolore fino a quando gli altri si storsero così tanto da spezzarsi. Bethany subì l'orrore a distanza, le grida disperate della donna che provava a liberarsi da qualcosa che la stava tormentando e che l'aveva uccisa e in tutto quella caotica situazione, Abel era riuscito a rompere la serratura e aveva permesso a Caliel di scappare ancora ferito dalle coltellate provocate dal pugnale infernale. Caliel era uno degli angeli guerrieri, nemmeno un pugnale forgiato con lo stesso acciaio della lama di Caino poteva ucciderlo ma quanto meno lo aveva indebolito anche se adesso risultava disperso. Abel quando entrò, vide Bethany con le mani tremanti, il volto spento, lo sguardo di dolore impresso ovunque nel suo corpo, il telefono ancora in linea. Bethany quando vide Abel, lo abbracciò inaspettatamente piangendo contro le sue invisibili ali piumate ma che lei sapeva che gli appartenevano ormai da tempo. Belial rimase ad osservare sulla porta quella scena pietosa e fin troppo umana per un demone come lei, Abel avrebbe voluto mostrarsi nella sua forma angelica ma sarebbe morto se solo avesse osato provarci, era una delle regole per essere banditi dal suolo celeste, Lucifero lo aveva fatto perchè aveva scoperto l'amore e dio odia le passioni terrene ma Abel non era come l'angelo bugiardo, lui era la mano destra di dio e nel caso un demonio avesse fatto del male ad un angelo della schiera celeste, avrebbe dovuto ucciderlo per questo si allontanò bruscamente da Bethany <<co-cosa hai fatto?>> sbottò Abel <<credevo fosse la cosa giusta!>> rispose Bethany con un filo di voce, Abel prese da le mani in pugnale demoniaco che bruciò il palmo della sua mano solo toccandolo <<la profonda energia di questo pugnale...>>disse Abel gettando via l'arma <<volevo ucciderlo perchè lui voleva uccidere me!>> tentò di giustificarsi Bethany <<lui non lo ha fatto però>> disse Abel <<perchè mi hai nascosto che siete due angeli? perchè siete qui?>> chiese Bethany ancora profondamente scossa per la morte della sua mentore, Abel non rispose lasciando Bethany da sola nell'aula di musica come se non sapesse più con chi avesse a che fare. Abel si era fidato, aveva abbracciato quell'amore come pura salvezza divina ma Bethany era una bugiarda e avrebbe dovuto punirla allo scadere dei tredici giorni.
Vigeva una regola tra i sempiterni, era scritta nella bibbia: " Se uno farà una lesione al suo prossimo, si farà a lui come egli ha fatto all'altro: frattura per frattura, occhio per occhio, dente per dente; gli si farà la stessa lesione che egli ha fatto all'altro. » 
Semplicemente era la legge del taglione
Bethany aveva fatto del male a Caliel, lo aveva pugnalato diverse volte e adesso Abel avrebbe dovuto ucciderla irrimediabilmente ma lui non voleva perchè aveva ancora dei sentimenti per lei ed è per questo che quella notte, fece ritorno in paradiso richiamato dalla candida rosa.

La mano Destra Di DioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora