Chapter 2.

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"Almeno potresti farlo e provare a renderlo in qualche modo divertente." Sostenni. Provai a tenere la voce bassa, visto che eravamo in libreria, ma stava diventando sempre più difficile con Luke intorno.

Luke mi aveva fatto da tutor per un mese e onestamente stavo cominciando a stancarmi. Era sempre la stessa storia tutte le volte, solo ripasso e imparare e cercare di imparare nuovi concetti e proprietà, e in cima a tutto Luke non era ancora molto amichevole. In più, adesso ci incontravamo due volte a settimana, invece che solo il Sabato.

"Non dovrebbe essere divertente, è matematica." Luke girò gli occhi. Si tirò più giù il cappello, così copriva i suoi capelli, nascondendo di più la sua faccia.

"Tu pensi che la matematica sia divertente, non è vero?" Chiesi. Avevo sempre pensato che Luke amasse la matematica, lui era così bravo in tutto. Poteva essere una delle poche cose che a Luke piaceva davvero.

"Certamente, ma è solo perché sono bravo. Se non fossi stato così intelligente non starei andando a scuola adesso." Luke fece spallucce. Quindi i rumor erano veri.

"Sei così nerd. Cerchi di nasconderlo con questo enorme atteggiamento da cattivo ragazzo, ma ti vedo attraverso." Dissi, guardandolo sorto. Era vero, Luke aveva sempre provato a dare l'impressione agli altri che era un duro, quando in realtà tutto quello che voleva fare era sedersi e fare problemi di matematica.

"Non sono un nerd. Mi piace matematica, mi piace passare il mio tempo libero facendo matematica. Sono autorizzato a farmi piacere la matematica e non essere un nerd." Luke disse duramente, sembrando offeso dal fatto che lo avessi chiamato nerd.

"Beh, non devi concentrarti solo su matematica. Ti diverti davvero?" Sospirai, lasciando cadere la matita sul tavolo, segnale per Luke che avevo finito di fare i compiti per oggi.

Avrei cominciato a pensare che alla fine durante ogni lezione sembravamo trovare argomenti che non duravano se per non cinque minuti. Era carino, perché in questi cinque minuti ero capace di vedere Luke come molto più di un tutor, più come un amico.

"Io non voglio divertirmi. Sono perfettamente felice stando a casa a fare matematica." Luke strizzò gli occhi, come se non potesse davvero crederci che ero seria a fargli quella domanda.

"Non sembri felice." Dichiarai. Con altre persone avrei usato un linguaggio diverso, ma con Luke non ne avevo bisogno. Ovviamente lui non lo faceva quando parlava con me.

Pensai che Luke sarebbe piaciuto molto di più a scuola se solo si fosse comportato con un normale teenager per una volta. Forse se avesse provato a farsi degli amici o anche solo provare a parlare con qualcuno dei suoi compagni di classe non sarebbe stato così infelice.

"Ho dei problemi ad esprimere le mie emozioni. Mia mamma dice che dovrei andare da un terapista e cominciare a prendere quelle ridicole pillole, ma penso che siano stronzate." Luke girò gli occhi, pensando ovviamente a sua madre. Non aveva mai parlato di sua madre o di qualche altro membro della sua famiglia prima, a fino ad adesso avevo sempre pensato che Luke vivesse da tutto solo. Conoscevo solo suo fratello attraverso Eric, e lo aveva menzionato solo poche volte. "Non ho qualche strano disturbo mentale, non mi piace niente è questo è tutto."

"Tua mamma?" chiesi, curiosa di sapere perché Luke avesse avuto quella reazione mentre parlava di lei.

"Sì, mia mamma. Cosa vuoi sapere su di lei?" Sbottò. Si allisciò la maglia blu che stava indossando, cercando di sembrare più concentrato su quello che quanto lo era veramente. Era strano per me che Luke non indossasse giacche di pelle e anfibi, come si sospetterebbe che facesse. Alla prima occhiata, Luke sembrava un figlio di papà, non il tipo di ragazzo che camminava odiando il mondo.

Fall (l.h.) \\ Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora