Chapter 19.

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Questo capitolo vi farà del male psicologico.

"Potremmo guardare un film."

"Sono stanco dei film." Si lamentò Ashton, prendendomi dalla vita e portandomi sul divano, su di lui.

"Possiamo andare a prendere uno yogurt." Suggerii.

"Non sono nell'umore di yogurt." Ridacchiò Ashton, le sue labbra si muovevano sul mio collo. Flash della mia precedente conversazione con Luke mi tornarono in mente, sapevo cosa voleva davvero Ashton.

"Pizza?" chiesi.

"Possiamo prendere la pizza più tardi." Borbottò Ashton, le sue labbra erano ancora bloccate sulla pelle sotto il mio orecchio.

Per quanto mi piacesse Ashton, sapevo di non volerlo davvero fare. Ashton probabilmente era abituato a fare così con le ragazze, specialmente visto che era stato con tante ragazze. Volevo fare sesso con Ashton prima o poi, ma decisamente non adesso. Ero solo spaventata, ecco tutto. Non ero pronta e fiduciosamente Ashton avrebbe capito.

"Possiamo fare qualcosa per favore?" lo pregai, mi sedetti e portai Ashton con me.

"Abbiamo casa libera per l'intero weekend, cosa dovremmo fare? Lanciare una festa?" Ashton mi sorrise come se fosse un bambino che non sapeva di cosa stavamo parlando.

"Okay!" saltai dal divano, sperando che Ashton fosse serio. A questo punto ero disposta a fare di tutto per uscirne.

"Sei seria?" chiese Ashton, alzando un sopracciglio.

"Perché no? Non sono mai stava veramente ad una festa. E come hai detto tu, abbiamo casa libera per il weekend." Scrollai le spalle. Stavo dicendo la verità, un parte di me voleva davvero lanciare una festa, visto che non ne avevo mai fatta una prima.

"Vuoi davvero lanciare una festa?" chiese Ashton. si passò una mano tra i capelli biondi, mettendoli in disordine.

"Beh, ho detto perché no." Girai gli occhi. Non capivo perché Ashton si stesse comportando in modo così esitante, sapevo che aveva una storia dietro per tutte le feste che aveva fatto. Probabilmente era solo arrabbiato perché avevo rovinato i suoi veri piani per stanotte.

"Okay, bene. Lanciamo una festa." Disse Ashton. Si tastò la tasca finché non trovò il telefono, dove cominciò a digitarci velocemente.

"Okay." Sospirai, realizzando che avevo creato una qualche forma di distrazione. "E adesso?"

"Ho un paio di amici che possono prendere i drink, abbiamo solo bisogno che lo sappiano tutti." Spiegò Ashton, e improvvisamente mi sentii stupida per la mia incompetenza.

"E' tutto?" chiesi.

"Sì, non abbiamo bisogno di cibo perché creerebbe un casino, e nessuno mangia a queste cose, comunque." Ashton scrollò le spalle, digitando ancora sul telefono. "Dobbiamo solo portare qualsiasi cosa che potrebbe rompersi in cantina, ma non ancora."

"Oh. È più facile di quanto pensassi." Risi.

"Sono un professionista, Stella." Ashton fece un sorrisetto. Si infilò il telefono di nuovo nella tasca e camminò verso di me.

Mi mise le mani sui fianchi, portandomi più vicina e premendomi contro il suo corpo. Posai le mie mani sui suo petto tonico e guardai verso di lui, aspettando silenziosamente che facesse il prossimo passo. E lo fece, inclinando leggermente la testa e premendo le sue labbra sulle mie.

Sembrava un bacio molto più sincero degli altri che avevamo condiviso, forse perché le altre volte il fiatone perché limonavamo, e ora era molto più calmo. Passai le mie mani tra i suoi capelli, qualcosa che amavo fare, non importa chi stavo baciando. Le labbra soffici di Ashton si mossero un solo un po', ma non troppo o troppo veloce, come faceva normalmente. Questo era nuovo, e qualunque cosa fosse, mi piaceva.

Fall (l.h.) \\ Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora