Chapter 24.

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"Tua mamma non è a casa?" sussurrai mentre io e Luke salivamo le scale, con lui che non riusciva tenere le mani lontano da me.

Era tardi. Inizialmente avevamo pensato di andare direttamente a casa di Luke, ma alla fine lo convnsi a fermarsi a prendere del cibo vero, invece di mangiare soltanto zucchero filato. Luke non era molto felice, ma acconsentì una volta che capì che aveva fame pure lui. Mi piaceva di più così, ora che eravamo a casa sua non dovevo preoccuparmi di qualche conversazione imbarazzante con la mamma di Luke.

"Tu fai piano." Sussurrò Luke. Eravamo solo a metà scale e la prese come opportunità per girarsi e premermi contro il muro, restringendo i miei movimenti.

Attaccò pigramente le labbra al mio collo, trascinandole giù, succhiando leggermente sulla mia clavicola. Presi i capelli di Luke tra le mani, togliendoli finalmente il cappellino, buttandolo giù per le scale. Lasciai le mie dita attorcigliarsi con i capelli d Luke mentre lui mordicchiava la mia pelle, il metallo freddo del suo piercing mi faceva rabbrividire.

Improvvisamente Luke si allontanò e tirò a sé, guidandomi per il resto delle scale. Non appena arrivammo alla sua camera, chiudendo piano la porta, ci trovammo di nuovo da soli nel nostro piccolo mondo. Si sfilò la giacca con la camicia, gettandoli sul pavimento. Feci lo stesso prima che Luke azzerò lo spazio tra di noi di nuovo, portando le sue labbra sulle mie.

Portai le mie braccia al collo di Luke, che gli permise di avvicinarsi ancora di più e approfondire il bacio. Afferrò i miei fianchi e mi premette contro il suo corpo, trascinandoci piano verso il suo letto, mentre borbottava qualcosa sulle mie labbra che non riuscii a capire.

La lingua di Luke forzò le mie labbra mentre cademmo sul suo letto, il gusto della Coke che aveva appena bevuto era ancora lì. Mi raggomitolai sopra di lui e feci scorrere le mie mani sul suo petto finchè non trovai di nuovo il suo collo, dove premetti le labbra.

Non ci ero abituata. Ma come mi ero detta un milione di volte prima, Luke era diverso. L'unica ragione per cui eravamo insieme adesso era perché stavamo entrambi provando cose nuove, aprendoci l'uno alla altro. E se questo era il modo in cui Luke aveva scelto di aprirsi con me, allora per me andava perfettamente bene.

"Di solito non lo faccio." Sussurrò Luke, il suo respiro caldo colpiva il mio labbro superiore.

"Cosa? Di solito non porti le ragazze a casa dopo il primo appuntamento?" girai gli occhi. Mi allontanai da Luke per un secondo così da poterlo guardare negli occhi mentre parlavo, ma lui si avvicinò di nuovo e scontrò le nostre labbra un'altra volta.

"Qualcosa del genere." Biascicò Luke, le sue mani scorrevano sotto la mia maglietta. Le sue dita lunghe si strinsero sui miei fianchi, cercando di portarmi più vicina, anche se non era rimasto molto spazio rimasto tra di noi.

Alla fine Luke si arrese e mi sfilò la felpona dalla testa, qualcosa che sapevo voleva fare per tutto il tempo. La sua abilità ad essere un ragazzo immaturo mi faceva ancora ridere, anche in momenti come questi. Quando ci separammo giusto per il tempo di togliermela Luke aprì la bocca per parlare, ma lo fermai.

"Se dici qualcosa sulle mie tette me ne vado." Lo avvisai, prima di baciarlo di nuovo. le mani di Luke scorrevano sulla mia schiena, pericolosamente vicino al gancio del mio reggiseno. Morsi il labbro di Luke per distrarlo un pochino, tirando il suo piercing mentre continuavo a giocare con i suoi capelli.

"Stel." Luke lasciò andare un gemito, molto più forte di quando intendeva.

"Shhh." Mi allontanai e premetti un dito sulle labbra di Luke. "Non volgiamo finire nei pasticci."

Fall (l.h.) \\ Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora