✰ Eꪑρꪻꪗ ✰

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«Secondo me sono cugini»

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«Secondo me sono cugini»

«Soltanto perché si somigliano? Un po' tutti gli asiatici sono uguali, quindi la tua teoria non regge»

«Hai appena fatto un commento razzista?»

«Pronto? Viviamo in Corea e sono letteralmente asiatico anche io, Kim»

Trattenni un sorriso alla sua espressione esasperata, prendendo un'altra manciata di popcorn dalla ciotola che avevo in grembo, intanto che Bang Sihyuk finiva di presentare le altre coppie.

Non sapevo come fosse diventata una specie di tradizione per me e Taehyung il ritrovarci a commentare le puntate di "domande per due", dopo la prima volta che avevamo visto il programma insieme, ma non avevo mai pensato potesse essere un problema; alla fine, ci limitavamo a prendere in giro i fidanzatini e le stupide domande sdolcinate del conduttore.

Pensai, invece, fosse diventato un problema quando, quel sabato, il corvino si era presentato alla mia porta, sostenendo che, essendo l'ultima puntata di stagione, sarebbe stato più solenne vederla insieme.
Che cazzo avesse voluto dire non ne avevo idea, ma l'avevo lasciato entrare comunque.

Le cose tra di noi non erano propriamente tese, diciamo più... Strane.

Ogni tanto, quando la distanza fra i nostri corpi era fin troppo poca, ci ritrovavamo con le labbra attaccate e le mani in posti non molto adatti a degli amici, figuriamoci dei colleghi di lavoro.

Non eravamo finiti di nuovo a letto insieme, dopo la prima volta, ma ero sicuro fosse questione di tempo.
Le scappatine nel bagno del set ne erano una prova.

Namjoon, ovviamente, mi guardava come se gli avessi ucciso la nonna ogni volta che ci vedeva spuntare da lì, con i vestiti sfatti e l'espressione assente, nonostante gli ripetessi che ci stavamo solo divertendo.

Eppure lo sentivo che quel gioco fosse pericoloso.
Non sarei riuscito a rimanere intatto ancora per molto.
Soprattutto se quell'insulso Yeonjun rimaneva fra le palle.

Aveva girato solo altre tre scene con Taehyung e i suoi occhi a cuoricino erano più che evidenti, così come le conversazioni che sperava di poter instaurare, senza successo, però, a quanto mi diceva il corvino, data la sua timidezza.
Patetico.

I miei pensieri furono interrotti dalla suoneria del suo telefono, segnalando l'arrivo di un messaggio.
Per quanto mi ripetessi che non me ne fregava un cazzo di chi gli scriveva o della sua vita privata in generale, allungai comunque un occhio sullo schermo, scorgendo il nome del nano.
Odiavo la sensazione di tranquillità che mi pervase.

Quando, però, il corvino emise un semplice sbuffo, dopo aver letto l'anteprima del messaggio, senza rispondere, aggrottai la fronte, confuso.

«Lo ignori? Che c'è, ti ha rubato gli assorbenti?»

Mi colpì la spalla con uno schiaffetto, facendomi ridacchiare leggermente.

«No. È semplicemente un impiccione paranoico. Non ho voglia di sentirlo farmi delle lezioni di vita»

Act like a Lover // Kooktae Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora