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La pioggia batteva violentemente sulle finestre

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La pioggia batteva violentemente sulle finestre.

Non credevo di aver mai visto un cielo così grigio in tutta la mia vita, nemmeno la sera del tifone. Sembrava che qualcuno avesse spento tutte le luci del cielo, lasciando solo un'enorme macchia scura.
La pioggia era l'unica cosa che mi faceva pensare di trovarmi ancora sulla terra e non perso in qualche buco nero nello spazio.

Mi girai su un fianco, puntando lo sguardo sulla mensola, proprio accanto al mio letto, individuando nell'oscurità quel premio che tanto avevo odiato, in quei due giorni.

Avevamo vinto come miglior coppia protagonista dell'anno.
Ma avevo perso Taehyung.

Quanto valeva quel trofeo?
Per il me del passato, tantissimo.
Più della mia stessa vita.
Dei miei stessi valori.
Al momento, meno di un granello di sabbia.

Un lampo illuminò l'oggetto, facendolo scintillare e, in un impeto di rabbia, gli lanciai contro un cuscino, sperando che cadesse e si rompesse.
Che si prendesse la colpa di quello che era successo.

Ma la colpa è tua, Jungkook.
Ancora una volta.

Chiusi gli occhi, ricordando come Namjoon, dopo aver capito quello che era successo, mi aveva rassicurato del contrario, nonostante sapesse anche lui fosse una bugia.
Quella era stata la prima volta in cui mi aveva mentito perché sapeva che stessi crollando.
Con velocità.
Con forza.

Non l'avevo ringraziato, né gli avevo detto che non ci credevo, mi ero lasciato portare in auto, per poi essere messo a letto come un bambino.
Si era sdraiato accanto a me, aspettando che mi addormentassi, ma il sonno non era mai arrivato.

Eravamo rimasti a guardarci, senza alcuna parola.
Nessuna sarebbe servita.

Quando il mattino era arrivato, il castano se n'era andato, promettendomi di tornare dopo qualche ora, avendo delle cose da gestire.
Già immaginavo di cosa si trattava: paparazzi.
Sicuramente aveva fatto scalpore che i fidanzatini più famosi del cinema non fossero andati a ritirare il premio.

Non avevo controllato i social per sapere come si fosse comportato Taehyung o che dichiarazioni avesse rilasciato e non avevo intenzione di metterci io la faccia. Per una volta, avrei lasciato fare a qualcun altro.

Mi sentivo patetico.
Così vuoto e perso che non ero più riuscito a piangere, dopo la prima volta.
Le lacrime si erano seccate ed erano morte, lasciandomi nel nero del cielo.

Avevo desiderato tanto che il mondo rallentasse e adesso si era fermato totalmente.
Come paralizzata dai miei errori e dalla mia tristezza, la terra aveva fermato il suo moto.

Mi alzai, passandomi una mano sugli occhi stanchi, camminando verso la cucina.
Iron Cat mi aspettava vicino la porta, che avevo tenuto chiusa proprio per non farlo entrare. Non volevo il suo affetto e le sue coccole.
Non le meritavo.

Act like a Lover // Kooktae Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora