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Taehyung

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Taehyung

Sabato era arrivato in un lampo.

Avevamo deciso di partire da casa di Jungkook, con la mia macchina, in quanto anche sua madre si trovava lì, avendo passato i due giorni prima da suo figlio.
La trovavo una cosa adorabile, così come l'affetto che il corvino sembrava spruzzare da tutti i pori quando era con lei.
Tornava bambino e il mio cuore adorava quella visione.

Con sua madre i muri che aveva si scioglievano, eppure avevo la sensazione che perfino con lei mantenesse una certa attenzione.
Come avendo paura che potesse uscire fuori, da un momento all'altro, un argomento di cui non voleva parlare.

Jeon Jungkook era un dannato enigma.

Proprio il soggetto dei miei pensieri salì in macchina, seguito da Sorim, una volta dopo avermi salutato con un pigro "giorno". Non gli piacevano proprio le partenze di prima mattina.
Adorabile.

«Buongiorno, Taehyungie! Come hai dormito?»
Tutto il contrario di sua madre.

«Molto bene, e voi? Il pigiama party di madre e figlio è stato divertente?» domandai, una volta messo in moto e lanciando un'occhiata al corvino al mio fianco, con gli occhi coperti dal solito cappello nero e la nuca contro il finestrino, già sonnecchiante.

«Assolutamente! Io e Kookie abbiamo visto tutta la saga di Twilight, anche se lui la odia ma farebbe qualsiasi cosa per me» cinguettò e non mi fu difficile immaginare quel poverino a sorbirsi ore di vampiri e licantropi solo per far contenta sua madre. «Poi abbiamo ordinato cibo d'asporto e giocato fino a tardi, per questo sembra mezzo morto»

Il fatto che parlasse con un'adolescente mi ricordava ancora di più la sua età.
Non doveva essere stato facile crescere un bambino a soli 16 anni ma vedendo com'era uscito fuori Jungkook, potevo dire che avesse fatto un ottimo lavoro... Magari avrebbe dovuto dargli meno pane e acidità, ma anche quello era parte del suo fascino.

«Allora sarà meglio lasciarlo riposare, quando è irritato è ancora più insopportabile del solito» scherzai, avendo ormai capito essere una cosa più che apprezzata dalla donna.
Fortunatamente non era quel tipo di persona permalosa o iperprotettiva nei confronti del figlio.

«Non saprei, con te mi sembra abbastanza mansueto»

Dallo specchio retrovisore, mi soffermai per qualche secondo a guardarla, dato il semaforo rosso, non sapendo bene cosa rispondere.

«Sarà apparenza. In realtà è sempre sul piede di guerra e non spreca un'occasione per usare quel suo sarcasmo da mocciosetto»

«Deve averlo preso da suo padre, anche lui era così ed è stato questo a farmi innamorare»

Sentivo che quella conversazione stesse diventando troppo privata.
Nemmeno Jungkook mi aveva mai parlato di quell'argomento, quindi non ero sicuro sarebbe stato contento di sapere che sua madre volesse farlo.

Act like a Lover // Kooktae Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora