«Cos'è successo a Daegu, Jungkook?»
Non volevo che il nuovo capitolo della mia vita iniziasse così: con un riferimento a quello vecchio.
Con un riferimento al capitolo in cui ero stato tanto stupido da pensare che le cose potessero andare bene.
Da pensare che potessi trovare un equilibrio.
Che potessi essere io a decidere come sarebbero andate le cose.A guardarla ora, quella faccenda, mi accorgervo di essere stato come quei protagonisti stereotipati e fottutamente idioti da credere che tutto sarebbe finito bene.
Che non ci sarebbero state conseguenze per il loro passato.
Che ciò che contava era il presente.Nella vita reale non funzionava così.
Non nella mia, di vita.Continuai a dare le spalle a Namjoon, ancora sull'uscio di camera mia, intanto che rimettevo a posto i vestiti nell'armadio, cercando di sopprimere l'immagine di Taehyung che tratteneva le lacrime, sul balcone di casa sua.
Volevo fuggire dal quel ricordo.
Da quella casa.
E da tutto ciò che mi ricordava un uragano dai capelli neri e la personalità più spumeggiante che avessi mai incontrato.«Niente. Abbiamo recitato la parte della coppietta e i suoi ci sono cascati. Fine della favoletta» sputai con acidità, tirando con forza le maniche della felpa che stavo piegando.
Volevo strappare tutto.Come hai strappato il cuore di Taehyung?
Zitto, zitto, zitto.
«Forse non credi che qualcuno possa ascoltarti per davvero, ma io sono qui per te, Kook. Ci sono sempre stato»
Posai con più calma l'indumento nella cassettiera, deciso, però, a non voltarmi ancora.
Sarei crollato all'istante, altrimenti.
E Namjoon voleva questo; voleva che, finalmente, ritornassi ad essere sincero.
Una cosa che Taehyung aveva richiesto da me fin dal nostro primo incontro, ma che mai gli avevo dato.«Lui ha...» un groppo in gola sembrava impedirmi di continuare, facendomi sentire un bambino sull'orlo delle lacrime.
Umiliato dal sentirmi sempre così pateticamente debole, forzai quelle parole fuori. «Gli ho chiesto se fosse innamorato di me e lui ha-»«Lui ha mentito per te»
A quello, mi girai di scatto, quasi inconsciamente, incontrando subito gli occhi buoni e comprensivi di Namjoon.
La sua espressione era di pura dolcezza, ma c'era uno scintillio di amarezza che mi fece vergognare ancora di più di me stesso.
Come se fosse stato un genitore deluso.«Non ne sono stupito, Kook. Quel ragazzo era disposto a tutto pur di dimostrarti che potevi fidarti... Perfino a mentire per te»
Abbassai lo sguardo, stringendo i pugni.
Fidarmi?
Io mi fidavo così tanto di lui da averne il terrore.
E proprio perché mi fidavo così tanto non potevo stargli vicino.
Perché non avrei sopportato il dolore di vedere quel sentimento di tradimento nei suoi occhi.
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Act like a Lover // Kooktae
Фанфик₊ ⊹ · ₊ ⊹ · "Il mondo correva troppo veloce e io, anche a ventiquattro anni, continuavo a sentirmi un bambino con la gambe troppo corte per starci dietro. Come Alice nel Paese delle meraviglie, mi sentivo troppo piccolo per quel mondo gigantesco. T...