Simone era nervoso.
Aveva avuto una carriera lunga ed anche abbastanza soddisfacente, è vero, ma forse proprio il fatto che le persone avessero un'aspettativa nei suoi confronti gli faceva avere timore di quell'intervista.
Da quando Beatrice era entrata a far parte della loro vita lui era stato sempre meno presente nell'ambito della moda, complice anche l'età che iniziava ad essere troppo avanzata per quell'ambiente. Era andato avanti così per un paio d'anni finché non aveva annunciato che avrebbe smesso definitivamente.Quindi in quel momento si trovava seduto su una sedia scomoda per fare la sua ultima intervista da modello che si sarebbe volentieri risparmiato per passare del tempo con Manuel e Beatrice.
«quindi Simone, raccontaci come mai hai preso questa decisione. Sappiamo che ora hai una famiglia no? Sono stati loro a convincerti a lasciare il mondo della moda?»
Simone aggrottò le sopracciglia guardando la ragazza davanti a se, dentro di se lo fece anche ridere l'idea che una bambina di due anni potesse convincerlo a lasciare il proprio lavoro, ma il fatto che la gente pensasse che a farlo potesse essere Manuel non lo divertiva affatto.
«nessuno mi ha convinto a fare niente, è stata una mia decisione. Sono un papà adesso, un papà della bambina più bella e più buona del mondo, se permettete, ed ho bisogno di passare quanto più tempo possibile con lei per godermi la sua crescita» La ragazza annuí, come se quelle parole non l'avessero minimamente scalfita.
«e perché a farlo non è il tuo compagno?»Simone era ad un passo dall'alzarsi e lasciare quella stanza definitivamente, ma poi con l'indice e il pollice toccò una fedina de lui e Manuel avevano comprato insieme. La fece roteare piano per calmarsi e prese un respiro prima di rispondere.
«ha orari più flessibili di un modello e noi possiamo accompagnarlo nei suoi servizi, se vuole. Siamo entrambi due padri presenti nonostante uno dei due lavori»
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«ti amo»
«è stata una stronza»
«e infatti io amo te, mica lei»Simone sorrise stringendosi a Manuel sul divano, avevano appena finito di vedere quell'intervista e il maggiore non sembrava essere troppo interessato al tono fastidioso dell'intervistatrice, piuttosto si era soffermato sulle parole di Simone che gridavano "famiglia" ad ogni lettera.
«l'avessi partorita io sta bambina avrebbero dato la colpa al post gravidanza» ridacchiò Simone.
«si ce mancava solo quello»Manuel rise passandogli una mano tra i ricci e costringendo ad alzare lo sguardo su di lui, si ritrovò davanti questi pcchi enormi e sorrise facendo scontrare il naso con il suo.
«siamo due bravi papà» sussurrò e Simone annuì.
«è vero lo siamo» sussurrò.
«e io sono un bravissimo compagno» continuò Manuel.
«mo non te allargá»Manuel colpì il petto di Simone mentre il minore rideva, subito dopo si fiondò sulle sue labbra stringendolo a se. Non sapevano se agli occhi degli altri erano una famiglia perfetta, ma ai loro erano l'unica combinazione in grado di funzionare, con due lune e una terra.