pioggia.

1.2K 112 12
                                    

Era la prima volta che Simone saliva di nuovo in sella ad una moto con la pioggia da dopo l'incidente, le mani tremavano leggermente ma il suo unico obiettivo era arrivare al garage di Manuel dove gli aveva promesso che si sarebbero visto.
Andò piano comunque, una lentezza quasi spaventosa che lo portò a diventare zuppo dopo soli 5 minuti di tragitto ma nonostante questo si stava riabituando a gestire la moto anche in quella situazione.

Poteva quasi affermare di essersi tranquillizzato, Simone, ma appena girò l'angolo per ritrovarsi davanti al garage vide Manuel sdraiato a terra supino in mezzo al cortile e il groppo in gola ci mise pochi istanti a formarsi. Si affrettò a frenare e non la stessa velocità scese dalla moto sfilandosi il casco ed avvicinandosi a lui.

«Manu»

Provò a chiamarlo mentre le ginocchia toccavano l'asfalto e, per quanto sollevato fosse, fu sorpreso nel vedere Manuel alzare la testa con tutta tranquillità. Simone sentiva i polmoni esplodere e l'amico, invece, sembrava essere più tranquillo che mai, forse fu proprio quello a fargli guadagnare un colpo dritto al petto.

«ma che cazzo fai m'hai fatto prende n colpo» continuò il minore, Manuel sorrise in modo sfacciato e tornò a chiudere gli occhi con la testa sull'asfalto.
«l'erba cattiva non more mai Simò, sto mondo lo lasci prima te de me» risponde e lui si ritrova ad alzare gli occhi al cielo.
«mi dici perché stai sdraiato sotto la pioggia in mezzo al cortile?»
«te aspettavo»
«e non potevi farlo in garage?»

Uno sbuffo lasciò le labbra di Manuel ma anziché alzarsi portò le mani dietro la testa sistemandosi meglio in quella posizione.

«mettite qua vicino dai» disse, Simone lo guardò con le sopracciglia aggrottate.
«Manu ma hai fumato troppo?»
«non ho fumato e te m'hai rotto er cazzo, te sdrai? Me stai a roviná la pace interiore» e a quel punto Simone si convinse, che tanto a contraddirlo non l'avrebbe mai avuta vinta.

Si sdraiò al suo fianco mentre la pioggia continuava a battere su di loro che ormai di asciutto non avevano più niente da un pezzo, chiuse gli occhi poggiando la testa sull'asfalto e fu a quel punto che Manuel aprì gli occhi e si girò ad osservare i suoi lineamenti.

Aveva imparato a conoscerli alla perfezione quei tratti e nonostante fosse passato poco tempo aveva imparato alla perfezione anche la forma della cicatrice lasciata sulla tempia dall'incidente. Provò quasi invidia nei confronti di quelle gocce che quel viso lo stavano accarezzando e spostò istintivamente una delle mani sul suo stomaco, pronta ad allungarsi verso il volto del minore.

«stai co l'occhio chiusi eh» Simone annuì rispettando il suo ordine e Manuel sorrise. «te danno fastidio le gocce, Simò?»
«no»
«a me dà fastidio all'inizio, proprio le prime gocce, poi me abituo e me rilassa» Simone non sembrò nemmeno sentirlo, con il volto totalmente disteso. «come te, all'inizio non te sopportavo, mo me so abituato»
«dovrebbe essere na cosa bella?» disse Simone sorridendo, Manuel prese un respiro profondo prima di riprendere parola.
«è n casino più che altro Simò, perché mo che me so abituato non ce so sta senza de te»

Fu in quel momento che Simone disobbedì all'ordine di Manuel aprendo gli occhi ed accorgendosi che il maggiore era già completamente rivolto verso di lui con due occhi enormi ed i ricci bagnati attaccati alla fronte.

«sei la mia pioggia, credo» Simone cercò di racimolare un po' d'aria mentre l'acqua continuava a colpirli in modo frenetico.
«m'hai fatto spaventá sul serio appena t'ho visto sdraiato qua»
«pensa quando te c'ho visto io dopo l'incidente» Simone scosse la testa puntando lo sguardo sulle nuvole nere sopra di loro.
«non è lo stesso quando sei innamorato di una persona» sussurrò.

Manuel continuò a guardarlo, non distolse nemmeno per un secondo gli occhi da lui e si rese conto che Simone, per l'ennesima volta, era stato più coraggioso di lui. Allungò finalmente la mano poggiata sul suo stomaco solo per posarla sulla guancia di Simone e costringerlo a girarsi verso di lui, si guardarono negli occhi per qualche istante ed improvvisamente passò tutto in secondo piano, addirittura le gocce che non gli davano tregua.

«c'hai ragione, non è lo stesso» disse prima di spostare la mano dietro la sua nuca e tirarlo a se unendo le loro labbra in un bacio tanto bagnato quanto voluto.

Little bit of us. | Simuel.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora