Parte 15 PUNTI DEBOLI

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-Stiles-

Inserì una moneta all'interno della macchinetta del caffè, guardai le opzioni disponibili e ordinai un espresso, premetti ripetutamente il tasto per aggiungere lo zucchero e nell'attesa che si preparasse mi poggiai contro la parete di fronte.

Salutai alcuni colleghi che passarono dal corridoio della centrale e vidi attraverso una porta aperta Derek parlare con Rose la figlia del professore di Liam.

La ragazza ancora scossa per la scoperta dei suoi genitori supplicò Derek di trovare i responsabili e mi sentì così in pena per lei.. non vorrei mai essere al suo posto.

Sentì il suono della macchinetta per comunicare che il caffè è pronto così mi chinai in avanti per prenderlo, lo mescolai usando il bastoncino di plastica e mi diressi al mio ufficio.

Poggiandomi con il fondoschiena sulla scrivania sorseggiai il caffè in silenzio, dopo pochi minuti entrò Derek con un espressione stressata.

Derek: me ne lasci un pò?

Stiles: brutta giornata eh?

Gli diedi il caffè rimasto e facendo il giro attorno alla scrivania mi misi seduto, feci un veloce riepilogo delle prove raccolte fino ad'ora e sospirai trovandolo complicato.

Derek: qualcosa non va?

Stiles: mi ha chiamato Liam poco fa

Derek: quindi?

Lo avvisai su ciò che accadde riguardo a Davina e rimase incredulo durante il racconto, ebbi la conferma sull'esistenza dei vampiri e dunque adesso non ebbi idea di cosa fare riguardo alle famiglie che hanno perso le loro persone care.

Derek: quella ragazza si aspetta che troviamo l'assassino dei suoi genitori.. cosa gli diremo?

Stiles: hey ciao, l'assassino era un vampiro ma tranquilla un lupo mannaro gli ha strappato il cuore... troppo diretto?

Derek: divertente

Scossi il viso pensando ad un alternativa ma nel mentre ricevetti un messaggio sul telefono, lo visualizzai e si trattò di un caso in corso svolto da Parrish.

Chiese aiuto in quanto avesse bisogno di rinforzi ma all'improvviso sentì inspiegabilmente il battito accelerare, Derek se ne accorse e mi domandò se stessi bene.

Stiles: Parrish vuole che lo raggiungiamo, è un caso appena fuori dalla città

Derek: d'accordo.. andiamo

Prendendo la sua pistola poggiata sopra la scrivania la rinfoderò dietro i jeans e avvicinandosi alla porta aspettó che lo raggiungessi.

Stiles: io non.. non vengo

Derek: cosa? Perché?

Stiles: non mi sento molto bene, se dovessi salire in auto rischierei di vomitare

Derek: non dobbiamo partire subito, posso aspettare che ti senti meglio

Propose tentando di venirmi incontro ma insistetti in tutti i modi affinché mi lasci andare.

Stiles: vai senza di me, quando starò meglio ti raggiungo d'accordo? Parrish ha bisogno di te

Derek: come vuoi..

Alla fine riuscì a convincerlo e andò via, appena rimasi da solo presi un bel respiro e sentendomi scoppiare la testa poggiai le mani sulle tempie.

Chiusi gli occhi non sapendo cosa mi stesse succedendo e all'improvviso qualcuno bussò alla porta.

Guardai verso di essa e vidi entrare Klaus scusandosi in modo ironico per il disturbo, unì le mani dietro la schiena e avvicinandosi mi alzai dalla scrivania per andargli incontro.

Stiles: che cosa mi hai fatto?

Klaus: niente.. ti ho solo soggiogato affinché tu non lasci la città, mi servi qui amico mio

Stiles: noi non siamo amici, non ti conosco

Klaus: è vero ma quando sarai in presenza di qualcuno sarà così

Sedendosi al mio posto rimasi impalato a guardarlo come un idiota, poggiò i piedi sulla scrivania e unendo le mani mi fissò con un sorriso stampato in faccia.

Klaus: allora.. l'ultima volta mi hai parlato dei lupi mannari, adesso raccontami del resto del branco.. sai già cosa voglio sapere

Provai a tenere le labbra sigillate ma il suo controllo mentale fu indiscutibile, iniziai a vuotare il sacco su Parrish, Theo e Davina.. gli raccontai ogni segreto, ogni punto debole.

Ascoltò con attenzione ogni mia parola in quanto curioso di conoscere chi avesse contro, aggiunsi anche il fatto che mia moglie non si fida di lui e questo lo infastidì.

Klaus: nessuno deve sospettare di me, voglio che tu la convinca a vedermi come un alleato

Stiles: non lo farà mai!

Klaus: lo farà, infondo.. ho salvato Liam e i suoi amici da quei vampiri che io stesso ho mandato ad ucciderli

Che bastardo, strinsi i pugni sentendomi del tutto impotente, l'unica cosa che mi permise di fare tenendomi in pugno fu quello di ascoltarlo, non posso ne dire la verità agli altri ne combatterlo.

Klaus: la prossima volta che ci vedremo mi parlerai di lei

Stiles: ti diverti a giocare con la mia mente?

Klaus: non immagini quanto.. ma per il momento

Si alzò dalla sedia e avvicinandosi davanti a me poggiò la mano sul retro del mio collo costringendomi a guardarlo negli occhi, notai le sue pupille stringersi e dilatarsi e capì che mi stesse soggiogando ancora una volta.

Klaus: convinci Lydia a fidarsi di me

Stiles: a fidarsi di te..

Klaus: bravo ragazzo

Mi diede una pacca sulla spalla e voltandosi in direzione della porta se ne andò, in un battito di ciglia mi ritrovai da solo e perplesso rimasi fermo realizzando tutto ciò che accade.

In meno di mezz'ora raccontai ogni cosa riguardo al branco, non avremo più modo di coglierlo di sorpresa.. in più sono l'unico che gli racconta tutto senza che possano dubitare di me, mi sentì un traditore ma allo stesso tempo so che non potevo farci niente.

Decisi di trovare un modo per resistere al suo controllo mentale, non so come ma sono sicuro che un modo esiste.. fosse l'ultima cosa che faccio giuro su dio che riuscirò a fermare Klaus mikaelson.

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