Capitolo 10: Sogni

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Durante la notte Giovanni non la smette di parlare, anche se sempre incomprensibilmente. Si gira e si rigira... Ogni tanto acchiappa un braccio di Andrea e lo stringe a sé. Andrea invece dorme, ma quando si sente stringere un braccio si sveglia

-Mh... Giova... -

Il ragazzo, in risposta, lo stringe amorevolmente, non con cattiveria. Ogni tanto fa una tremula carezza

-m......re.... -

-Giova... Che cosa continui a dire cavolo .. -

Sospira e butta un occhio all'ora. Era ancora molto presto. Intanto prova a chiarirsi le idee sul fatto della maglietta e sulle frasi che dice ogni tanto. Ci pensa tranquillo, poi lo guarda. Si ritrova a sorridere dolcemente senza farlo apposta. Gli avvicina appena una mano e gli accarezza una guancia, come se il suo corpo non fosse controllato da lui. Appena finito questa carezza scuote la testa e il suo corpo torna sotto il suo controllo. Decide di provare una cosa, prende il microfono e glielo attacca praticamente alla bocca provando a fargli dire qualcosa

-Mh scommetto che ora che deve parlare non parla -

Stringe ancora il braccio di Andrea... È da un po' che Giovanni sogna sempre la stessa cosa: ovvero che prende coraggio e si confessa.... Non è nè bello nè brutto... Non ha mai visto il continuo, non ha mai saputo la risposta di Andrea

-... Ti...o.....ea -

-devo mettere insieme le lettere come nei rebus? -

Non muove il braccio

-I... MO... ND... -

Lo stava quasi urlando. Non si sa perché, ma lo stava quasi urlando. Stavolta però c'è anche un po' di tristezza nel come lo dice, come se dovesse piangere. Andrea sospira, era stanco non capiva come mai

-Che diavolo succede..? -

Lo guarda facendo attenzione che stia bene e che quello non sia un incubo. Ferma la registrazione...i sente stranamente triste e lo guarda

-Che cosa mi vuoi dire? -

Era come se intuisse che il messaggio era per sé. Ma era troppo stanco. Sbadiglia

-Vedremo domani Giova.. Quando sarai sveglio... -

si accoccola e si rilassa cercando di tornare a dormire. Un po' più vicino a lui del solito, colpa del braccio. Abbastanza vicino che Spawn avrebbe potuto tranquillamente appoggiarsi al suo petto e usarlo come cuscino. Lui smette di parlare ma continua a mugolare...tiene gentilmente il braccio di Andrea a sé con una mano, mentre pian piano, nel sonno, appoggia la mano aperta sul petto di Andrea...stava sognando. Era la tregua, la fine del sogno. Andrea finalmente aveva detto di sì...finalmente ricambiava, e ora sarebbe stato più tranquillo nel sonno.

-...amore... -

Bisbiglia nel sonno, ma ora in modo tranquillo e chiaro...e con una certa soddisfazione. Giovanni non si mosse dalla sua posizione per tutta la notte, restando così tranquillamente accoccolato alla persona che ama di più; insomma, quel che da sveglio non può fare. Andrea scatta sentendolo: era ancora in dormiveglia...si segna tutto, deciso a parlargli il giorno dopo. Torna poi a dormire e la notte passa.

Arriva la solita ora in cui si svegliano, questa volta è Andrea quello che se la dorme beatamente e sembrava non volersi alzare. Giovanni si sveglia sbadigliando profondamente, il sole dal lucernario gli illumina la faccia e quindi si stropiccia gli occhi. Quando li apre per bene si accorge di stare proprio come stava sognando. Nel letto ad abbracciare il braccio di Andrea e la mano con la quale si stava stropicciando gli occhi era prima poggiata sul petto di Andrea.

S.A. & Angel: Haven't had enough - CamperKiller/LeoldoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora