Capitolo 21: Cos'è l'Amore?

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Dopo una bella dormita, Andrea era ancora nel mondo dei sogni, mentre Giovanni si sveglia quasi di colpo, come se si accorgesse che ciò che sta facendo è sbagliato. Stava sognando di baciare Andrea e, aperti gli occhi, si accorge di essere a meno di cinque centimetri dalle sue labbra. Lo guarda arrossendo, sperando che dorma ancora un po'. Poi si alza senza far rumore e si prepara silenziosamente la colazione, la prepara anche per Andrea mentre c'è. Mentre addenta una fetta di pane e Nutella si permette di rivolgere ad Andrea uno sguardo sereno e pieno di amore verso quest'ultimo. Lo ammira e lo avrebbe fatto per tutta una vita; di una cosa era certo: non si era mai innamorato così tanto, o forse semplicemente tutte quelle volte prima non era amore? Probabile... Perchè adesso sente emozioni che mai aveva sentito.... E vorrebbe tanto farlo provare anche al suo angelo caduto che ora giace dormiente con sguardo beato... Andrea ancora dorme beatamente abbracciando il cuscino da quando Giovanni si era alzato. Mentre lo guarda finisce per incantarsi, Andrea non sembrava nemmeno in procinto di aprire gli occhi. Stava lì, accoccolato, felice nel mondo dei sogni. Solo quando si sveglia dalla trance Giovanni decide di svegliarlo, gli si avvicina cauto e piano comincia a chiamarlo, sussurrando dolcemente

-Andrea... Andrea... Svegliati... -

Lo sente mugolare. Stringe per un istante di più il cuscino e poi apre gli occhi

-Mmmh... Che ore sono...? -

Prende il telefono e guarda

-è l'una e ventidue -

-Cazzo... Beh almeno non abbiamo perso i nostri ritmi... sembra che stai meglio! -

-Bhe, si, in effetti io mi direi guarito! -

-Meno male! Anche perchè dovevo cambiarmi prima o poi! Prenditi ancora un giorno, poi domani si riparte come al solito, che dici? -

-Okay, va bene, allora... Che fai? -

-Beh pensavo di andare a casa mia adesso... Devo anche sistemare delle cose... E ti lascio anche in pace a riprenderti totalmente -

-Okay, va bene, chiamami se hai bisogno, Capo -

Dice prendendolo in giro per poi mettersi a ridere come suo solito, Andrea lo guarda, ride, adorava il fatto che lo chiamasse "Capo" ogni tanto. Annuisce e lo saluta. Dopo aver preso le sue cose va via e torna a casa sua. Era esausto. Non sapeva che pensare. Si butta sul letto e cerca di fare ordine tra pensieri ingarbugliati.

Appena Andrea esce di casa, Giovanni si fionda sul kilo di Nutella inaugurandolo e sussurrando

-Grazie amore mio -

Per poi arrossire lievemente e assaporare soddisfatto il regalo di Andrea. Mentre gusta la delizia pensa ai momenti con lui, e soprattutto ad un particolare momento: quando gli stava accarezzando il viso. Il tocco delicato e ovattato di Andrea... era divino, e a dir poco afrodisiaco. Si, era un tocco leggero e casto, ma eccitante dal punto di vista di Giovanni. Si lascia quindi scivolare nelle emozioni per poi mettere via la nutella e fiondarsi in doccia. Lì dove le emozioni scorrono come l'acqua e lascia che le proprie mani, nella sua testa, diventino quelle di Andrea.

Giovanni esce dalla doccia, esausto dei suoi pensieri. Si butta poi nel letto a riposarsi e a pensare a tutta la dolcezza che l'amico gli ha rivolto nei giorni precedenti.

Anche Andrea, a casa propria, non ci mette molto a buttarsi sotto la doccia. Aveva bisogno di fare pulizia, non solo all'esterno: l'acqua lo aiutava a pensare. Una volta arrivata alla giusta temperatura sta sotto la doccia, alza il volto chiudendo gli occhi, lasciando che l'acqua cada sul suo viso, ascoltava il rumore delle gocce che cadevano imperterrite mentre nella sua mente elabora i ricordi, le emozioni, le sensazioni. Nella sua mente pensava, pensava a tutto ciò che era successo. Si lava subito i capelli per poi fermarsi nuovamente a pensare. Questa volta va più indietro. Al mese prima, passato tra alcune sfide particolari con Azazel. Aveva ripensato a quella doccia che aveva fatto con Giovanni. Si stava chiedendo che cosa passasse per la mente dell'altro in quel momento. Si ferma, pensa poi alla sfida di qualche settimana dopo, mentre si insapona, quando le sue mani controllavano quelle di Giovanni. Ride ripensandoci, era stato troppo buono a non fare niente di avventato, avrebbe dovuto farlo, sarebbe stato divertente. Soprattutto ricordando quello che gli aveva fatto poi lui la sera. Senza volerlo. E per curiosità prova a ricreare il tocco di quella sera, quel tocco di Giovanni, troppo delicato per lui per certi versi, ma che sembrava piacergli molto di più rispetto al suo stesso tocco. Sorride e si rilassa nella doccia, quando finisce chiude l'acqua e si mette in accappatoio tornando verso il computer per sistemare altri documenti.

S.A. & Angel: Haven't had enough - CamperKiller/LeoldoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora