Cos'è successo nei mesi dopo Jennie? Cos'è successo?
La prima volta che mi hai chiamato avevi litigato con Oliver. Sono arrivata da te e poco dopo ero nel tuo letto nuda. È andato avanti per mesi.
Arrivavo da te scopavamo e poi me ne andavo schiacciata dai sensi di colpa verso Oliver. Sentivo il petto pesante, i polmoni vuoti quando uscivo e tanta voglia di autodistruggermi.
Non ho mai totalmente accettato il fatto che fossi ancora innamorata di te per quanto cercassi di soffocarlo, chiuderlo dentro di me. Non era un amore sano e lo sapevo ma non riuscivo a liberarmene. Ero lì non appena mi chiamavi. Cercavo di mentirmi dicendo che non ti amavo. Ma non appena attaccavo il telefono mi vestivo e arrivavo da te. Sempre.
Piangevo la notte, noni presentavo in università e mi trascinava come un morto solo a lavoro. Non respiro Jen, non respiro. Avrei voluto urlartelo. Ma cosa avrei ottenuto? Avevo troppa paura di perderti, di rimanere sola per dirti "basta mi stai uccidendo". E lo hai quasi fatto. Morivo lentamente, i pacchetti di sigarette che andavano via uno dopo l'altro, il frigo vuoto. Avevo cominciato ad uccidermi lentamente, sempre di più.
Ho smesso di frequentare l'università. Non mi sono mai laureata. A volte mi chiedo se avrebbe senso farlo adesso, a volte ci penso.
Jennie quanto è andato avanti? Non voglio ricordarmelo. Lo odio. Mi odio. Un anno, un intero anno di chiamate. Cos'hai detto a Oliver? Mi sento ancora sporca. Quando tornavo a casa mi gettavo nella vasca da bagno e grattavo la pelle fino ad irritarla sperando di poter togliere lo schifo che ero.
Non riesco di nuovo a respirare. Mi odio. Mi odio. Come ho potuto continuare a dirti di sì? Perché l'ho fatto se mi provocava così tanto male? Non era amore era parte del mio terrore dell'abbandono, della depressione, del mio essere instabile che si infilava nella mia vita.
Volevo solo una cosa che scrissi una volta su un pezzo di carta.
"Mormorami. Mormorami con belle o brutte parole ma mormorami qualcosa." Volevo che mi dicessi qualcosa. Non mi dicevi niente. Ti chiesi cos'eravamo un giorno, non so ancora la risposta. Avresti mai lasciato Oliver per me? Per lui? Per essere giusta nei miei o nei suoi confronti. Era una storia che si ripeteva con me e Oliver a parti invertite? Non lo so e a volte vorrei solo saperlo per mettermi l'anima in pace.
Spesso mi chiedevo se ero innamorata più di te che dell'idea di amarti, non osavo rispondermi.
Jennie ti ho amata tantissimo e questo mi ha portato ad uccidermi quando l'ho reso un amore malato. Scusa non dovrei pensare solo a quello che ho sentito io ma non riesco a farne a meno.
Ti chiedi dov'erano Ggukie e Tae? C'erano ma non potevano badare a me costantemente, non potevano ed è giusto così.
Com'è stato laurearsi? Cosa succedeva nella tua testa? L'ho scoperto dopo.
Mentre io diventavo scheletro e i mie polmoni catrame te com'eri? Sorridevi accanto a Oliver di giorno e ogni volta che alzavate la voce tra voi due la mia cornetta verde trillava e dall'altra parte c'era la tua voce.
Ho paura di stare con Rosé per questo. Ho paura di farle male, tanto male. Ho paura di me. Non voglio fare male a qualcuno, ma l'ho fatto.
Rosé è venuta a mangiare da noi. Ho preparato lo stufato al latte. Le posate e i piatti diversi erano vuoti e noi sorridevamo. Mi sono sentita bene quando Rosé è rimasta a dormire. Ma la mattina quando se n'è andata sono andata in panico ripensando a quello che era successo. Mi sono calmata ma sento ancora il petto schiacciato.
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𝐭𝐞𝐚 𝐜𝐚𝐧𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐞 𝐚𝐫𝐚𝐧𝐜𝐢𝐚 -ᴊᴇɴʟɪsᴀ
FanfictionVoglio ancora il dolore che mi porti se posso avere ancora un attimo di te angst