Non c'è fine, c'è solo un taglio netto che spilla sangue e che si allarga sempre di più.
L'ultima volta che siamo andate a letto assieme ha fatto male, ha fatto molto male. C'era qualcosa di strano, eri strana tu. Mentre mi baciavi, c'era quasi della disperazione nei tuoi gesti. È stata l'ultima volta in cui abbiamo fatto l'amore per te Jen? O è stata solo una scopata? Finito l'amplesso mi sono accoccolata a te come mio solito cercando di convincermi che la strana sensazione che sentivo fosse solo nella mia testa. Invece ti sei scostata e hai cominciato a parlare.
«Lisa -era già un brutto segno il nome intero- mi sono innamorata»
Quanto sono stata stupida a pensare che parlassi di me, che non si stesse distruggendo tutto.
«Ti amo anch'io Jen»
«No Lisa, mi sto innamorando di Oliver»
Ho sentito un vuoto dentro di me che si allargava lì dove c'è il cuore.
«J-jen»
«Lisa ti ho amata sul serio, ma noi finiamo qui, non provo più nulla per te. Non voglio che tu sparisca dalla mia vita, magari potremo essere di nuovo amiche un giorno. E ti assicuro che non sto distruggendo tutto per una vaga sensazione, ma mi sto veramente innamorando di Oliver. Scusami.»
L'ho sentita come conversazione scialba, vuota, senza niente dentro. Perché mi sono meritata un discorso così? Perché mi hai lasciato in modo così freddo e veloce, senza lasciarmi tempo per metabolizzare? Senza il tempo per parlare e incazzarmi con te, di pregarti di rimare, di dirtene di ogni per poi abbracciarti e piangere un'ultima volta sulla tua spalla.
Ti sei alzata e ti sei rivestita con tutta la calma del mondo mentre ti guardavo con il respiro che si faceva pesante e i lacrimoni che cominciavano a formarsi negli occhi. Sei uscita da camera mia e poi dalla mia casa, ero convinta che saresti uscita anche dalla mia vita. Ho sperato tornassi indietro a dirmi "mi sono sbagliata ti amo ancora, non so che cosa mi è preso prima, voglio portarti all'altare". Perché dopo il brutto periodo che avevamo passato io ci avevo pensato, ci avevo veramente pensato all'idea di sposarti, avevo anche cominciato a guardare gli anelli. Ho sentito ancora di più il cuore sprofondarmi nel petto. E ancora nuda e tremante mi sono alzata sono andata verso il telefono e ho alzato la cornetta verde componendo un numero accasciandomi al muro.
«G-Gguk, tu e Tae potete venire a casa mia perfavore? Non mi sento bene. Scusa, scusa scusa...»
Ho cominciato a sussurrare mille scuse mentre Gguk dall'altra parte mi diceva di stare calma di sincronizzare il mio respiro con il suo e che in meno di cinque minuti sarebbero stati lì.
Sono arrivati che io mi ero appena messa i pantaloni della tuta. Mi hanno trovata che piangevo e che tremavo. Ho avuto un attacco di panico. Non riuscivo a respirare.
Mi hanno messo nel letto e mentre Tae preparava una tisana Gguk mi teneva stretta a se e mi carezzava la testa. Pare che io abbia ripetuto il tuo nome in sacco di volte. Sono rimasti con me tutta la notte per farmi dormire. Tre ragazzi di vent'anni in un letto matrimoniale come tre bambini ad un pigiama party che si abbracciano. La ragazza al centro ha il cuore spezzato e gli amici a lato la abbracciano non riuscendo a dormire spaventati all'idea che la ragazza se loro si addormentano faccia qualcosa di avventato. Le uniche due persone di cui ho bisogno nella vita.
E tu dopo essere uscita dalla porta, cos'hai fatto? Hai versato una lacrima? Ti sei messa a posto i capelli freneticamente come facevi ogni volta che piangevi? O hai semplicemente preso l'ascensore e sei tornata a casa? Arancia, cos'hai fatto dopo?
Ironia della sorte, questo non mi ha distrutto perché non stavo ancora affogando, anzi, l'acqua mi stava solo sfiorando le spalle.
Sai Parigi a maggio è bellissima.
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𝐭𝐞𝐚 𝐜𝐚𝐧𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐞 𝐚𝐫𝐚𝐧𝐜𝐢𝐚 -ᴊᴇɴʟɪsᴀ
FanfictionVoglio ancora il dolore che mi porti se posso avere ancora un attimo di te angst