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Sto male Jen, mi chiedo se stai male pure tu a pensarmi.

Dopo quella notte passata a parlare non ti avevo più rivista, non prendevi spesso il tram solo qualche volta. Non mi avevi neanche cercata e c'ero rimasta male, ma d'altronde non ti avevo cercata nemmeno io stretta nella coltre di imbarazzo in cui mi agitavo.
Non avevo ancora preso in considerazione il fatto che magari non ti avrei più sentita. O forse si ma mi costringevo ad annegare nella speranza che tu ti facessi viva. Ho fatto bene, perché quasi una settimana dopo mi avevi chiamata mentre ero in casa ed io ero corsa scalza dalla cucina per risponderti. Mi avevi chiesto di andare a prendere un caffè in uno dei bar vicini all'università. Allora non era stato tutto un sogno, men che meno la chiamata fino a tarda notte. Accettai.

Mon amour? Sei ancora andata in quel bar dopo? Io no. E anche se un giorno dovessi tornare a 'casa' non credo che rientrerei mai più in quel bar.

L'appuntamento era per il giorno dopo, entrambe non avevamo lezioni e decidemmo di vederci alle dieci.
Arrivai lì quasi correndo. Tu eri già arrivata e mi aspettavi con un sorriso che raggiungeva persino i tuoi occhi felini. Sorridi ancora così? Entrammo. Tu presi un cappuccino con molto zucchero e io un tea alla cannella e arancia, due cucchiai di miele, come sempre. Mi manca sorridere nel vedere i tuoi baffi di panna.
Parlammo, parlammo quasi quanto quella notte, la prima notte. Mi raccontasti più dettagliatamente della tua passione per l'architettura, come ti brillavano gli occhi. Mi parlasti delle tue amiche e volli conoscere anch'io le persone a cui volevi così tanto bene.
Ti parlai della mia passione per i fiori, per il tea alla cannella e arancia, che bevevo in quel momento, e per i colori ad olio. Ti raccontai anch'io del mio migliore amico Jeongguk. Ti dissi che avresti assolutamente dovuto conoscere Guk e il suo ragazzo, Tae, perché entrambi erano delle persone stupende.
Arrivò l'ora di andare a casa. Io il giorno dopo sarei dovuta andare a trovare mia sorella e dovevo svegliarmi presto. Non mi parlasti mai della tua famiglia. Rimuginai molto su questo, ma la risposta me la seppi dare qualche mese più tardi. Mi avevi accompagnato fino al portone del palazzo e lì mi avevi lasciato con un bacio sulla guancia e la promessa che mi avresti chiamato assolutamente il pomeriggio dell'indomani.

Erano soffici le tue labbra, me lo ricordo bene. Tu ricordi le mie? Perché io avrei preferito cancellare tutto ma non riesco e ora voglio restare a crogiolarmi nei ricordi.

𝐭𝐞𝐚 𝐜𝐚𝐧𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐞 𝐚𝐫𝐚𝐧𝐜𝐢𝐚 -ᴊᴇɴʟɪsᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora