Ok, non me ne sono andato. Alla fine, Pacho mi ha convinto a restare a Belfast, perché secondo lui devo prima fare pace con il mio passato.
Ma ho commesso l'errore di fumare una sigaretta fatta da lui. E non era una semplice sigaretta, purtroppo.
Morale della favola: ho perso di nuovo le staffe con Diana.
In più, è apparso magicamente il famoso Bryson dei miei stivali e la situazione potrebbe essermi un tantino sfuggita di mano.
- Matthew James Sacca. - mi fissa dall'altro lato del tavolo, ridacchiando.
Ma che pezzo di stronzo, se solo non fossi ammanettato alla sedia, lo avrei già ridotto in poltiglia. - Ricordo ancora il mio nome, sai? -
- Hai aggredito una donna e un poliziotto. Sai cosa significa, vero? -
Alzo gli occhi al cielo. - Non ho aggredito nessuno. -
- Sei anche sotto effetto di stupefacenti, no? -
- Vuoi che ti elenchi anche quanti organi mi mancano, sbirro? -
- Lo so già. -
- Posso andarmene? Che cosa ci faccio qui? -
- Non vai da nessuna parte, Sacca. O Ulysses. Come vuoi che ti chiami? -
Come cazzo fa a saperlo? Chi è questo tizio, Nostradamus?
- Ulysses? Io? - scoppio a ridere. - Ma per piacere! Ok, mio fratello è un campione di boxe, ma io no. -
- Fai meno lo spiritoso, Sacca. -
- Senti sbirro, lo so che qui a Belfast avete tutti dei problemi con il mio cognome, ma questo non vi dà il diritto di perseguitarci per ogni piccola cosa. -
- Abbiamo Memphis Sacca nella nostra squadra. -
- A quale prezzo? -
- Il migliore, per noi. -
- Sto per vomitare. -
- Sacchetto? -
La porta di questa dannata stanza claustrofobica si apre. Entrano Memphis e Tara. Alleluia! E dietro di loro ci sono anche Alex e Diana.
- Bryson...Alex e Diana hanno confermato che non c'è stata nessuna aggressione. - Tara mi toglie le manette. - E non ha aggredito nemmeno te. Puoi lasciarlo andare. -
- Mio caro Sacca, questo non sarà il nostro ultimo incontro. -
- Guarda meno polizieschi, sbirro. - borbotto, alzandomi. Me ne vado senza guardarmi indietro, ma ovviamente vengo tallonato da tutti.
- Matt? -
- Cosa vuoi, Alex? - mi fermo solo nel parcheggio. - Sentiamo. -
- So che sarebbe inutile chiedere perdono, ma almeno lascia che... -
- Perdono?! - ora scoppio davvero a ridere. - Alexander Hill, la California ti ha rincitrullito. -
Ma quando finirà l'effetto di quell'erba di merda? Sto seriamente delirando. Tra poco potrei veramente fare del male a qualcuno.
E non voglio!
Diana ci raggiunge e il suo sguardo vuoto mi fa così male, cazzo. Non mi guarda neanche, mentre si incammina per strada.
- Diana? -
- No, Matt. - scuote la testa, senza fermarsi. - Ti sto dando la possibilità di morire di nuovo, ora lasciami in pace. -
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ULYSSES
FanfictionAlcuni, diventano medici per vocazione. Altri, per senso di colpa. Diana, per entrambe le cose. La sua vita oscilla tra il pronto soccorso e il bar di sua zia. Non ha tempo per se stessa. Non VUOLE tempo per se stessa, da dodici anni. Da quando il s...